Trasmettiamo una nota dell’ing.Giuseppe Margiotta la seguente nota di risposta in merito all’intervento della nomina di un funzionario di ‘fuori provincia’ a capo dell’Ufficio del Genio Civile di Enna:

“A nome mio personale e di tutti i dirigenti e funzionari del Genio Civile, mi vedo costretto a stigmatizzare il recente intervento del portavoce di Forza Italia, che coglie l’ennesima occasione per fare politica di basso tenore e di farla a nome di galantuomini che nel suo partito nulla hanno da spartire con le sue farneticanti esternazioni. Non permettiamo a nessuno e tanto meno a chi mostra di non conoscere nemmeno i rudimenti della pubblica Amministrazione, di impartire lezioni di correttezza e moralità a professionisti che da oltre vent’anni svolgono con competenza e umiltà un servizio di grande responsabilità nell’interesse esclusivo della collettività ennese. Si tratta di Dirigenti e funzionari che a diverso titolo hanno svolto ruoli modesti o importanti ma tutti di grande responsabilità in ordine alla sicurezza del nostro territorio, con interventi di grande qualità e professionalità, senza mai aver dato occasione di sospetto o scarsa preparazione, né tanto meno di collusione con ambienti economici o politici o comunque portatori di interessi illegittimi o che potessero essere di pregiudizio per la pubblica e privata incolumità. Più volte siamo stati utilizzati in situazioni di emergenza da parte di S.E. il Prefetto proprio in condizioni in cui la delicatezza degli interventi necessitava di una assoluta correttezza e trasparenza. Forse è da ricercare proprio in questo nostro atteggiamento, che ha sempre anteposto l’interesse collettivo agli interessi politici di parte, il motivo di tante mancate nomine ai vertici delle strutture regionali. Senza nulla togliere alla competenza e professionalità del collega, ing. Di Rosa, recentemente nominato a capo dell’Ufficio, non comprendiamo inoltre l’affermazione secondo cui delle nomine esterne al territorio, e che altri ritengono a ragione “politiche”, preservino per ciò stesso il nostro territorio da condizionamenti perniciosi. Questo vorrebbe semplicemente dire che le altre otto province della Sicilia, che hanno tutte dirigenti locali a capo dei propri Uffici, siano a rischio continuo di “condizionamenti e tiratine di giacca”. Ci sorge infine un sospetto: che sia proprio questo tipo di atteggiamento irrazionale ed autolesionista a determinare l’assoluta perifericità della nostra provincia e la sua condizione di sottosviluppo".