Con la mostra tenutasi nell’Aula Magna del I° Circolo di Enna, nei giorni scorsi, si è concluso il progetto “La bottega del Restauratore”. La finalità del corso, organizzato dalla scuola De Amicis,

 che ha avuto come guida l’esperto ebanista Angelo Scalzo, è stata sia quella di rivalutare i vecchi mestieri, molti dei quali stanno scomparendo, che riportare gli adulti a scuola. I 26 corsisti, molti dei quali sposati, ne sono stati la testimonianza. Il progetto, realizzato con finanziamenti regionali, ha riguardato il restauro, un’arte fine, per certi versi nobile. “I maestri dell’artigianato, del fare, sono persone che usano le mani insieme al cervello”, ha sostenuto Rosario Calcagno (Confartigianato di Enna), durante la cerimonia inaugurale della mostra sugli oggetti restaurati. Straordinario l’impegno mostrato dai corsisti che hanno riportato all’antico splendore, durante le 30 ore di attività, diversi manufatti, tra cui una cassettiera, una cristalliera, una porta e un mobile. “E’ stata un’esperienza singolare, non solo perché mi ha permesso di socializzare con persone di altri paesi, ma perché ho potuto costatare di persona l’emozione che può dare il lavoro di restauratore – è stato il pensiero della corsista Rosa Folisi-. Riportare a nuovo un mobile è motivo di grande soddisfazione”. L’amore per il restauro, l’interesse a tenere in vita gli antichi mestieri, ha coinvolto emotivamente anche il Dirigente scolastico, Maria Belato. “La possibilità di sviluppare queste attività, coinvolgendo le associazioni del territorio e gli enti locali, è di grande interesse – ha sostenuto la Belato- Si da oltretutto la possibilità di portare le persone adulte a scuola, ma anche di farle innamorare dell’iniziativa”. Nella giornata conclusiva del progetto hanno partecipato alcune autorità cittadine, dal presidente della Camera di Commercio di Enna, Liborio Gulino, al segretario provinciale della C.N.A, Giuseppe Greca, agli assessori comunali Claudia Cozzo (Pubblica Istruzione) e Tonino Palma (Attività Commerciali). Tutti si sono voluti complimentare, tenendo tra le mani un bicchiere di spumante, sia per il lavoro svolto dai corsisti che per l’interesse mostrato dalla scuola De Amicis nel mettere in atto l’ iniziativa. Francesco Librizzi (fonte vivienna)