E’ stato rinviato a giudizio G.L.F., 40 anni di Piazza Armerina, difeso dall’avvocato Sinuhe Curcuraci, accusato di calunnia nei confronti di Piero Zora e Giuseppe Parenti

e di falso per avere contraffatto diversi stemmi della Repubblica Italia, della Regione Siciliana e dello Stato Vaticano. Ieri mattina Il Gup presso il tribunale di Enna, nel corso dell’udienza preliminare, ha sentito le parti, alla presenza del PM Alessandro Severi, quindi ha fissato l’udienza per il prossimo 6 aprile. G.L.F. aveva presentato ai carabinieri di Enna, nel dicembre del 2006, una denuncia querela nei confronti di Pietro Zora e Giuseppe Parenti, soci amministratori di “Sicurezza Italia”, attribuendo a sé false qualità personali e di titolo qualificandosi come funzionario del Sisde, responsabile della sicurezza presso la Santa Sede, oltre che persona accreditata presso influenti uomini politici e laureato in giurisprudenza, mentre in effetti era solo un agente della polizia di Stato. Lo stesso aveva formato una falsa nota, data 17 maggio 2007 della Presidenza della Repubblica, dove gli affidava un “call center” per informazioni a seguito di eventi calamitosi di gravità eccezionale, commettendo il fatto con abusi di poteri; inoltre. aveva provveduto a contraffare il sigillo dello Stato apposta nell’intestazione della nota e lo stemma della Regione Siciliana. La nota della Regione comunicava che veniva disposto un finanziamento alla società “Tesis” di Maria Concetta Catalano per un progetto di solidarietà sociale ed assistenza geriatrica per un ammontare di 5 milioni di euro annui e per la durata di 15 anni. Ieri mattina udienza preliminare e udienza fissata per il 6 aprile prossimo. (fonte vivienna)