I Piani regolatori sono la croce e delizia dei comuni ed in provincia le procedure, specie quelle burocratiche, per l’approvazione dello strumento urbanistico sono lunghe

 e stressanti, condizionando lo sviluppo del territorio di una città. L’assessore provinciale al territorio ed ambiente, Cristofero Alessi, si sta muovendo per una programmazione relativa alla pianificazione territoriale ed urbanistica provinciale, che dovrebbe consentire la individuazione di quelle aree che potrebbero diventare produttive. Sui piani regolatori dei comuni della provincia di Enna ci sarebbe da scrivere un romanzo, perché ci sono comuni che aspettano da più di vent’anni di arrivare all’approvazione dello strumento urbanistico. Il caso più clamoroso è quello di Barrafranca, che ha iniziato il suo iter burocratico nel 1987, con l’allora sindaco democristiano, Lillo Costa. Ebbene a distanza di quasi 22 anni ancora non si è riusciti ad arrivare al traguardo dell’approvazione. L’attuale sindaco, Angelo Ferrigno, si è impegnato con il consiglio comunale e soprattutto con la cittadinanza, di chiudere questa vicenda nel più breve tempo possibile. Addirittura la prossima settimana dovrebbe esserci una riunione tra i professionisti incaricati per decidere le cose da fare. L’altro piano regolatore che continua a far penare tutti è quello del capoluogo ennese, partito intorno al 1990, quando sindaco era Vito Cardaci, e che ancora a distanza di quasi 19 anni aspetta l’approvazione. Pare che la elaborazione di tutta la documentazione da parte del professor Leonardo Urbani, professionista incaricato, è stata completata. Ora il Prg dovrebbe essere portato in discussione al consiglio comunale, quindi metterlo a disposizione delle forze imprenditoriali, sociali, sindacali, di tutti i cittadini per poter fare le osservazioni che si ritengono più opportune. Calascibetta è uno dei comuni che ha portato a termine l’iter burocratico ed il suo strumento urbanistico è diventato operativo, così come diventerà operativo quello del comune di Cerami. Praticamente manca l’approvazione dell’organo regionale per diventare operativo. I ritardi accumulati dall’iter burocratico dai piani regolatori non fanno altro che incrementare l’abusivismo edilizio, specie in periferia. Sono tanti i comuni della provincia di Enna, che aspettano di vedere approvati i loro piani regolatori, ma soprattutto di vedere che i professionisti incaricati facciano presto e bene in modo da chiudere un iter che molto spesso supera i dieci anni di attesa. .(fonte vivienna)