Sono trenta le donne che nella mattinata di Santo Stefano hanno fatto attività di prevenzione oncologica, organizzata dalla sezione locale della LILT (Lega Italiana per la lotta

 contro il cancro) coordinate dal gruppo dei volontari di cui è responsabile l’insegnante Mariella Balistreri. Nei locali del dottor Giovanni La Monica l’oncologo Carlo Santangelo oltre le dovute visite mediche ha provveduto a sottoporre tutte le presenti all’ecografia al seno. E’ ovvio che i risultati degli esami fanno parte della privasi. Presente il dottor Giuseppe Camilleri, presidente provinciale della LILT, che da tempo ha avuto una attenzione per la comunità locale; infatti è stata fondata la sezione che conta 150 iscritti ed è stata avviata la campagna prevenzione; l’equipe della LILT è stata presente alla scuola media nel contesto di educazione alla salute ed è stata fatta una proficua opera di prevenzione. “La nostra associazione fedele al motto “prevenire è vivere” – dichiara il presidente Giuseppe Camilleri – con la collaudata attività nel territorio è stata presente decisamente nel campo della prevenzione con risultati positivi. Nella giornata di oggi abbiamo visitato 30 persone ed abbiamo fatto 30 ecografie senologiche; ci siamo forniti di un ecografo con i sacrifici degli iscritti e già abbiamo realizzato in quest’anno 750 ecografie e 100 mammografia. Coloro che avevano la adesione per la prevenzione sono stati un gruppo numeroso; alcuni saranno sottoposte a visite in altra seduta a breve termine. Quindi non più la testa sotto la sabbia come gli struzzi, ma la presa di coscienza in tantissime donne che la prevenzione secondaria e l’eventuale diagnosi precoce, può realmente trasformare una malattia prima incurabile in un incidente di percorso. Hanno collaborato con l’oncologo Mariella Balistreri, Patrizia Friscira e Valeria Signorelli, con il coordinamento del dottor Giuseppe Camilleri. “Abbiamo superato le incertezze iniziali – dichiara la volontaria Patrizia Friscira – ma abbiamo dato una svolta ai bisogni della nostra comunità; noi vogliamo dare serenità: sappiano che le diagnosi fatto in tempo opportuno salvano vite umane. Il nostro ambiente ha accettato positivamente il nostro servizio di volontariato e quindi ci sentiamo gratificati. Abbiamo la certezza che il nostro impegno salverà vite umane, senza creare spauracchi ed allarmismi”. (fonte vivienna G.C.)