C'è un ripetitore sui tetti di Valguarnera? Se c'è un paese che non dorme da qualche mese sonni tranquilli, questo è Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna.

Alla chiusura di un importante servizio poliambulatoriale, quale l'ortopedia, allo spostamento della sede della Guardia Medica in zona decentrata e insieme alla seria minaccia di soppressione del servizio 118, adesso si aggiunge qualcosa che, se sarà confermata, aprirebbe un altro scomodo scenario. Da un paio di anni a questa parte, il paese vive di un mormorio continuo, un vociferare attorno alle possibili cause di un fenomeno di incidenza tumorale del tutto anomala, che ha già creato allarme in tutti i centri della Provincia. Tra la teoria di chi pensa alla presenza di scorie radioattive presso Pasquasia, (del quale esistono anche dichiarazioni di un pentito di mafia) allo scarico delle stesse presso altri due impianti zolfiferi quali Floristella e Pasquasia, ormai in disuso. Si pensa anche all'Eternit e alla sua presenza ancora diffusa in parte sul territorio. Ma quel vociferare ha fatto strada; qualcuno dice che la Protezione Civile ha appurato la presenza di un impianto ripetitore di una nota azienda di telefonia mobile. Niente di nuovo per i valguarneresi, abituati a questa e ad altre voci di corridoio. Resta il fatto che nella zona ove alcuni giurano di aver visto l'antenna, si sono registrati strani fenomeni. Un'estate di due anni fa, un tecnico antennista mi confidò che presso la frequentatissima Via Garibaldi e la parallela via San Liborio, talune frequenze radiotelevisive avevano subìto un malfunzionamento tale da richiedere il ri-direzionamento delle antenne terrestri. L'apparecchio utilizzato da questi per la ricerca del segnale, aveva captato una forte gamma di frequenze che disturbavano la normale trasmissione dei programmi televisivi. Ma i più informati aggiungono altri aneddoti, atti a confermare la tesi che vuole la presenza sui tetti di un'abitazione privata, di un ripetitore molto potente. E così si racconta di un'anziana signora con pacemaker, affetta improvvisamente da mal di testa cronici. I medici a cui si rivolse la donna, furono pronti ad affermare le diagnosi più o meno conformi ai sintomi riscontrati, dalla depressione alla schizzofrenia per passare alle crisi nevrotiche. Solo più tardi pare che l'anziana signora, sentito il mormorio su quell'antenna, trasse le dovute considerazioni. E' per questo che all'ormai celeberrima raccolta firme pro-118, attuata sia su internet che presso i gazebo, nel centro valguarnerese un'altra petizione è stata attivata e ha già raccolto oltre 600 firme. Si cercherà di capire quanto veritiere siano le voci e le notizie trapelate, e se davvero la Protezione Civile ha appurato la presenza del ripetitore su quel palazzo. Detto questo, qualora si dovesse appurare l'esistenza di tale antenna, riscontrando vere e proprie anomalie, una notizia del genere farebbe piombare gli abitanti di Valguarnera in una condizione di impotenza, smarrimento e sfiducia verso chi, con qualsiasi mezzo, dovrebbe tutelare la salute dei cittadini. Sentimenti assolutamente condivisibili, perchè le antenne poste sulla BTS (Stazione Radio Base o acronimo di Base Transceiver Station) sono trasmettitori progettati per essere molto direttivi. Una cosa simile sta avvenendo al quartiere San Pietro della città di Enna, dove gli abitanti da qualche giorno protestano per l'instalalzione di un'antenna-ripetitore, ritenuta "penalizzante" per la loro salute. Ci si chiede se valga davvero la pena rischiare la propria indegrità fisica, e cedere alle offerte di questo o quest'altra compagnia telefonica, pronta a pagare anche 35mila euro l'anno per l'affitto di un tetto; come spesso si dice: "La salute non ha prezzo".