Si aspetta che si esauriscano i tempi tecnici, che potrebbero durare da tre a cinque giorni, prima di iniziare gli interrogatori da parte del Procuratore della Repubblica, Calogero Ferrotti

 o dai funzionari della Digos per iniziare gli interrogatori dei 44 soggetti che hanno ricevuto gli avvisi di garanzia e che riguardano il problema rifiuti nel capoluogo ennese. Ha sorpreso tutti l’avviso di garanzia, inviato al presidente di Sicilia Ambiente, professor Rosario Agozzino, il quale le ha tentate tutte per cercare di costringere i lavoratori di igiene ambientale a riprendere la raccolta dei rifiuti quando gli stessi si sono rifiutati perché non erano stati sottoposti a controllo delle vaccinazioni. Una volta ricevuto il rifiuto ha programmato con altri mezzi ed altri uomini, provenienti da altre zone a riversarsi ad Enna per cercare di eliminare le quantità di tonnellate che si erano accumulate in tutte le strade e la periferia della città e che avrebbe potuto provocare condizioni igienico-sanitarie pericolose. Quasi giornalmente il professor Agozzino, assieme al suo staff tecnico, coordinato dall’ingegnere Palumbo, ha cercato di risolvere la situazione, ed avendo ricevuto le 250 mila euro (in due tranche da 125 mila euro) ha pagato parte delle spettanze arretrate, ma c’è stato sempre il rifiuto di parte dei lavoratori, che hanno chiesto con forza di essere sottoposti a controllo delle vaccinazioni. Bisogna anche tenere conto che le condizioni finanziarie della società Sicilia Ambiente era ed è disastrosa, dipende molto dalle anticipazioni dei sindaci. Le persone che hanno ricevuto gli avvisi di garanzia ora debbono scegliersi un domicilio ed un avvocato, che li assisterà negli interrogatori, che probabilmente inizieranno lunedì prossimo. (fonte vivienna)