L’assessore Pizzo in visita allo Iacp L’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pizzo sarà a Trapani, lunedì prossimo, in occasione di una iniziativa concordata con l’Iacp e il commissario ad acta dell’ente Ignazio Gentile.

Pizzo visiterà il quartiere Fontanelle Sud e, in particolare, il supermercato appena riaperto appartenente alla nuova società che è subentrata a quella confiscata all’imprenditore Giuseppe Grigoli condannato per appartenenza mafiosa. Subito dopo l’assessore Pizzo si trasferirà nella sede dell’Istituto autonomo case popolari nel quartiere Portici. “E’ una visita importante – dice il commissario ad acta dell’ente Ignazio Gentile – sotto diversi punti di vista. Intanto l’assessore toccherà con mano come le istituzioni e, in questo caso l’Iacp, possono svolgere un ruolo preciso nel contrasto alla criminalità mafiosa. Le aziende confiscate non sono destinate a disciogliersi ma possono ben rinascere e in questo caso specifico l’Iacp di Trapani ha voluto avere un ruolo preciso. Il supermercato si trova in un locale di proprietà dell’Istituto che, a suo tempo, era stato dato in locazione al gruppo 6Gdo. Il contenzioso che si era sviluppato con il gruppo – prosegue Gentile – avrebbe potuto portarci verso altra direzione e invece abbiamo atteso che la società subentrata al gruppo 6 Gdo potesse assestarsi e abbiamo rinnovato la locazione”. Una visita importante, quella dell’assessore Pizzo, mentre si parla di riforma degli Iacp siciliani, per conoscere la realtà trapanese che, da più parti, viene riconosciuta come realtà virtuosa ed efficiente. (fonte: trapanioggi)

Pe: agenda della plenaria di marzo

Semestre europeo 2015, preparazione del Consiglio europeo, bilancio 2016. Sono alcuni dei temi al centro della plenaria del Parlamento europeo.

La settimana di Strasburgo ha inizio con i dibattiti sui progressi in materia di uguaglianza tra donne e uomini nell'Ue e sulla relazione annuale sulla politica di concorrenza dell'Unione, testi anche andranno al voto il 10 marzo, e con un una discussione sull'impatto delle restrizioni russe sugli autotrasportatori internazionali.

Martedì si riprende con un dibattito sui fondi d'investimento europei a lungo termine, tema al voto nel pomeriggio. La plenaria del Parlamento europeo vota inoltre i pareri sulle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento tramite carta, sulla relazione annuale 2013 della Banca centrale europea e sulla mobilitazione del fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per ex lavoratori tedeschi, belga e polacchi.

A seguire Re Abdullah II di Giordania parlerà all'Aula di Strasburgo, nel corso di una seduta solenne. Si tratta della sua quarta visita al Parlamento europeo, dopo quelle del 2002, 2007 e 2012.

Nel pomeriggio, riprendono i dibattiti su una serie di relazioni, che andranno poi al voto nel corso della giornata di mercoledì: gli orientamenti per il bilancio 2016, la relazione annuale 2013 sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea, con focus sulla lotta contro la frode, le relazioni 2014 sui progressi compiuti da Montenegro, Serbia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia e il processo di integrazione europea del Kosovo.

Mercoledì, l'Aula ospita un dibattito congiunto con i rappresentanti di Commissione e Consiglio in preparazione del Consiglio europeo del 19 e 20 marzo. A seguire, una nuova discussione congiunta sul semestre europeo 2015, con focus sul coordinamento delle politiche economiche e il mercato unico.

A seguire gli eurodeputati votano una serie di testi: il regime comune applicabile alle importazioni da alcuni paesi terzi, l'accordo di stabilizzazione e di associazione con la Repubblica di Montenegro. E ancora, l'Aula si esprimerà sull'importazione nell'Unione di prodotti agricoli originari della Turchia, sulla creazione della commissione generale per la pesca nel Mediterraneo e su una risoluzione sulla lotta contro l'abuso sessuale di minori online.

Nel pomeriggio i dibattiti riprendono alla presenza dell'Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza dell'Unione europea Federica Mogherini. All'ordine del giorno, l'assassinio del leader di opposizione russo Boris Nemtsov e lo stato della democrazia in Russia, la relazione annuale dell'Alto Rappresentante al Parlamento europeo e un'altra relazione annuale e la relazione sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2013, a cura dell'eurodeputato Pier Antonio Panzeri (Pd).

A seguire, dibattiti sulla 28a sessione del Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC), sulle relazioni fra l'Ue e la Lega degli Stati arabi e la cooperazione nella lotta al terrorismo e sull'aumento dei fenomeni di antisemitismo, islamofobia ed estremismo violento nell'Unione europea. I testi discussi mercoledì andranno al voto il giorno seguente.

Giovedì il dibattito in Aula si concentrerà sui casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, e in particolare sui recenti attentati e sequestri ad opera di Daesh in Medio Oriente, e sulla situazione in Sud Sudan e in Tanzania. (fonte: euractiv.it)

Aborto, il Parlamento europeo di nuovo al voto: il Pd tradirà ancora le donne?

Il prossimo 8 marzo sarà una Giornata internazionale della donna particolare perché sarà anche la vigilia del voto, al parlamento di Strasburgo, sul Rapporto sulla parità di genere, la salute riproduttiva delle donne e l’accesso agevolato alla contraccezione e all’aborto. Il documento presentato a gennaio dal deputato Marc Tarabella è ampio e affronta anche il tema dei congedi parentali. Se sarà approvato sarà vincolante in tutti gli Stati dell’Unione europea. In Italia le associazioni che si stanno battendo da tempo per l’applicazione della 194, vanificata dal cavallo di Troia dell’obiezione di coscienza, stanno trattenendo il fiato ma incombe lo spettro del tradimento del Partito democratico già consumato nel dicembre del 2013 con il naufragio della mozione Estrela. In quell’occasione il Ppe aveva proposto una mozione alternativa ottenendo l’appoggio di gruppi di estrema destra e neonazisti e aveva incassato la vittoria grazie all’astensione di cinque deputati Pd. Anche il 10 marzo la strategia dei partiti conservatori sarà quella di proporre un documento alternativo? Il capo della delegazione del Pd che si sta confrontando sul testo Tarabella è Patrizia Toia una dei cinque deputati pd che nel 2013 si astenne.

La Laiga un mese fa si era appellata a Matteo Renzi chiedendo che i diritti delle donne  non venissero consegnati per la seconda volta alle forze conservatrici e reazionarie. Il 3 marzo scorso si è svolta alla Camera la conferenza stampa di Laiga, Vita di donna, Agita e Noi Donne per auspicare un voto favorevole al documento Tarabella che peraltro in uno dei suo passaggi cita anche uno studio dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) del 2014 che dimostra come “i tassi di aborto sono simili nei Paesi in cui la procedura è legale e in quelli in cui è vietata, dove i tassi sono addirittura più elevati” con il rischio della vita e della salute delle donne.

In Italia l’applicazione della 194 è ormai compromessa da un’obiezione di coscienza che raggiunge quasi il 90% del personale medico in molte strutture. La Laiga ha documentato il pendolarismo delle donne italiane  da una città all’altra o all’estero (soprattutto la Francia) per ricorrere all’Ivg contraddicendo le balle del governo contenute in rapporti ministeriali nei quali si afferma  che va tutto bene. Ma nulla va bene. Né per i dati sull’obiezione, né per l’involuzione culturale che sta portando a moderne inquisizioni contro le donne che abortiscono, come Laura Fiore documentò in Abortire tra obiettori.

Il duello tra forze conservatrici e progressiste continua mentre la condizione delle donne in molti Stati europei, inclusa l’Italia, peggiora per disoccupazione, povertà, welfare ridotto all’osso. In un contesto come questo la salute riproduttiva è affrontata come se  fosse un’opzione e non un diritto di tutte le donne. Mentre si attende  il voto del 10 marzo, una ragazza di diciassette anni è stata ricoverata a Genova in gravi condizioni per una emorragia a causa di un aborto. Da tempo si conosce la deriva farmacologica dell’aborto clandestino, si parla di centinaia di casi. Una volta era l’infuso di prezzemolo o il ferro da calza, oggi è il Cytotec, un farmaco contro l’ulcera. A procurarglielo pare sia stato il suo ragazzo che è stato  indagato dalla Magistratura. Hanno fatto tutto in solitudine. Soli nel 2015 proprio come era accaduto ai loro nonni in un ’Italia che ancora non aveva una legge sull’interruzione volontaria di gravidanza e che oggi non è quasi più applicata. Sola lei, poco più che adolescente, e come le donne d’altri tempi a rischiare di morire  per un aborto clandestino. (fonte: euractiv.it)

Dal più ricco al più povero: ecco i Paperoni di Montecitorio

Il "re" delle cliniche private laziali Antonio Angelucci, il broker e consigliere economico del premier Matteo Renzi Yoram Gutgeld, l’avvocato Gregorio Gitti: sono questi alcuni dei Paperoni di Montecitorio, secondo quanto si legge sulle dichiarazioni dei redditi 2013, consultabili a partire da oggi online.

Angelucci, deputato FI ed editore di Libero, nel 2013 dichiarava poco più di 5,2 milioni di euro, seguito dall’avvocato ex Popolari per l’Italia e oggi Pd Gregorio Gitti, con 3,696 milioni di euro. Tra i milionari della Camera anche un altro esponente Pd, Gutgeld, con 3.145.194 euro. Tra i Paperoni figurano inoltre il presidente di Brembo e deputato di Scelta Civica Alberto Bombassei, con un reddito di 2.939.353 euro nel 2013 determinato anche - a quanto si legge nella sua dichiarazione - dalla vendita di 2 milioni di azioni della stessa Brembo.

L’argentino Mario Borghese, nella circoscrizione Estero e di professione medico nel 2013 ha dichiarato 1.162.000 euro. Tra i Cinque Stelle in tanti che, l’anno scorso risultavano a reddito zero, quest’anno possono vantare la casella piena sul loro 730, complice il primo anno da parlamentari. Bassi, in media, i loro imponibili, incluso quello del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, con poco più di 82mila euro. E, nei redditi online dei parlamentari figura anche quello di "Lady Pesc" ed ex ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini: circa 111.500 euro.

È siderale la distanza tra il parlamentare più ricco e il più povero. Quest'ultimo è il democratico Marco Bergonzi: per lui appena 1.743 euro. È vero che il neo deputato del Pd possiede l’11% di azioni di una società immobiliare piacentina e una Mercedes Slk, ma 1.743 euro sono davvero pochini. (fonte: il giornale.it)