MATTARELLA NELLA SUA PALERMO DA PRESIDENTE, CON VOLO DI LINEA  Palermo - (askanews) - Tornato per la prima volta a Palermo dopo l'elezione al Quirinale, Sergio Mattarella ha scelto per prima cosa di rendere omaggio alla moglie Marisa, al fratello Piersanti e al padre Bernardo, sepolti nel piccolo cimitero di Castellammare del Golfo. Che il viaggio del Capo dello Stato fosse qualcosa di diverso da qualsiasi altro precedente lo si è intuito subito, quando alle 15 Mattarella si è presentato all'aeroporto di Fiumicino, all'imbarco dell'Alitalia, per raggiungere la Sicilia con un volo di linea, come un comune cittadino: fatto senza precedenti per un presidente. Durante il viaggio Mattarella non si è sottratto alle richieste di foto con il personale di bordo, e con i passeggeri increduli per il prestigioso compagno di viaggio. Atterrato all'aeroporto Falcone-Borsellino pochi minuti prima delle 16, ad attendere il Presidente della Repubblica davanti alla scaletta dell'aereo c'era il corteo d'auto, che una volta preso a bordo Mattarella ha imboccato l'autostrada in direzione di Trapani. Al cimitero di Castellammare, il Capo dello Stato si è intrattenuto circa un quarto d'ora, durante il quale le strade di accesso al campo santo sono state interdette alle auto, e a quei pochi giornalisti e fotografi che lo hanno seguito con discrezione, a distanza. Giusto il tempo di stringere le mani ad alcuni cittadini, che Mattarella è risalito in auto alla volta di casa, in viale della Libertà, nel centro di Palermo. Qui, davanti al portone d'ingresso, una cinquantina di cronisti e fotografi hanno accolto l'arrivo di Mattarella, che sceso dall'auto ha rivolto loro un breve saluto, senza però fermarsi e salendo immediatamente a casa. Il presidente della Repubblica dovrebbe restare a Palermo fino a lunedì, ma non si conoscono i suoi appuntamenti in città. Di certo, nessuno di questi sarà ufficiale. Probabile che domattina, domenica, Mattarella si rechi come sua abitudine nella chiesa di San Michele Arcangelo per assistere alla Messa celebrata da don Michele Montalbano. Così come sempre fatto in passato. La prima, adesso, da Presidente della Repubblica. Xpa
 
CONCLUSO ALL'ALBA L'ESAME DELLE RIFORME IN UNA CAMERA MEZZA VUOTA
 
Roma - (askanews) - Si è conclusa quasi all'alba in un'aula piena solo a metà nei banchi della maggioranza di governo la lunga e drammatica maratona imposta dal premier Matteo Renzi alla Camera per concludere l'esame delle migliaia di emendamenti, prevalentemente di opposizione, che i deputati hanno presentato per modificare il testo della riforma della seconda parte della Costituzione presentata dal Governo Renzi e approvato al Senato la prima volta in agosto. Assenti le opposizioni dall'aula - a seguito dell'Aventino parlamentare deciso ieri dai gruppi M5S, Fi, Sel, Lega e Fdi che da martedì saliranno al Quirinale a protestare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella - l'ultima no stop parlamentare notturna sulle riforme, durata fin quasi alle due del mattino, è scivolata via senza gli incidenti, gli insulti, le botte e gli insulti della notte precedente. Cinque ore di nuova seduta notturna servite ad archivare per ora la mole degli emendamenti alla riforma. Il voto finale dell'aula della Camera sulla riforma infatti, come da calendario concordato fra i gruppi, ci sarà la prima settimana di marzo. Poi il testo dovrà tornare al Senato e sarà ancora una prima lettura, poiché Montecitorio lo ha modificato. Se palazzo Madama a sua volta non intervverrà, la Camera e il Sento dovranno poi riapprovarlo senza modifica non prima dei tre mesi successivi. E quindi ci sarà il referendum popolare finale per il sì' o no definitivo degli elettori, voluto da Renzi a prescindere dalla maggioranza numerica ottenuta in Parlamento. Il premier sulle riforme, quella costituzionale come quella elettorale, ci ha messo la faccia e, soprattutto, il Governo. La minaccia di mettere fine alla legislatura e andare al voto anticipato già in primavera con le regionali è stata in queste 48 ore da lui più volte brandita. Soprattutto nei confronti dei deputati della minoranza Pd, degli alfanian-casiniani e degli altri centristi della maggioranza i cui voti sono stati determinanti ma che pure erano contrari o per lo meno scettici sulla prova di forza e l'approvazione della riforma della Costituzione a maggioranza a fronte dell'Aventino delle opposizioni che Renzi e renziani hanno voluto ad ogni costo. "Grazie alla tenacia dei deputati terminati i voti sulla seconda lettura della riforma costituzionale. Un abbraccio a "#gufi e ?#sorciverdi", ha twittato il premier in piena notte, dopo aver assistito di persona a Montecitorio alle ultime votazioni della seduta fiume. "Signor presidente - ha preso la parola in aula prima dell'ultimo voto sulle riforme il deputato Pd Ettore Rosato - in situazioni ordinarie, in questo caso, ci sarebbe stato un grande applauso da parte del gruppo del Partito democratico e - credo - anche degli altri gruppi, che hanno contribuito in maniera rilevante e hanno sostenuto questa grandissima fatica di questi mesi, con un impegno costante di tutti i colleghi del guppo. In questo caso, naturalmente, sappiamo che abbiamo un grande rammarico, per il fatto che quest'Aula non è completamente piena, atteso che alcuni gruppi hanno ritenuto di non partecipare. Questo è un punto che a noi lascia una ferita istituzionale. Credo sia giusto prendere atto che il percorso di questa riforma costituzionale è ancora lungo, e siamo convinti che riusciremo ad allargare il consenso intorno ad essa, affinché tutti la sentano propria, così come la devono sentire gli italiani", ha detto Rosato fra gli applausi di deputati Pd e Scelta Civica. E, nonostante l'Aventino, nell'ultima maratona notturna sulle riforme ha voluto mettere agli atti anche la sua il presidente Fi della commissione Affari Costituzionali Francesco Paolo Sisto, che fino alla rottura del patto del Nazareno della riforma costituzionale era relatore e che poi, per protesta anti Renzi, dopo l'elezione di Sergio Mattarella al Colle all'incarico ha rinunciato. "Voglio che rimanga nei miei occhi - ha detto in aula la scorsa notte Sisto - questo spettacolo, questa percezione visiva. Mai potevo pensare che la vista potesse essere così utile per capire che cosa può non essere la democrazia: cosa può significare un'Aula che trovo in modo desolante vuota. Lo dico con molta serenità e con molto garbo: ritengo che un'Aula orba, un'Aula che abbia un solo occhio, una mancanza di stereofonia parlamentare sia un fatto non positivo, indipendentemente dai perché e dai ma, perché qui non è un problema di cause è un problema di effetto. Credo che una cavalcata solitaria, modificando la Costituzione, non costituisca una cosa positiva per il Parlamento indipendentemente da qualsiasi appartenenza e da qualsiasi posizione. Lo dico in modo sereno, in modo responsabile, ma credo che la Costituzione questo non se lo meritasse".
 
INT NEONATA MORTA, CRACOLICI (PD): SANITÀ SICILIA NON È ALLO SBANDO "NON CONDIVIDO LA SCELTA DELL'ASSESSORE BORSELLINO DI DIMETTERSI"
 
Palermo - (askanews) - "Non condivido la decisione di Lucia Borsellino: le responsabilità su quanto accaduto vanno accertate, è un errore trasmettere l'immagine di un sanità siciliana allo sbando". Lo ha detto Antonello Cracolici, parlamentare regionale siciliano del Pd, commentando la volontà dell'assessore alla Salute Lucia Borsellino di dimettersi a seguito della vicenda della neonata morta in ambulanza durante il trasferimento da Catania a Ragusa. "Lucia rimanga al suo posto, mantenga la calma. Capisco la pressione alla quale è sottoposta - ha aggiunto - ma non si può fare passare il messaggio di voler fuggire di fronte ad una difficoltà".
 
IN ARRIVO DALL’UE 490 MILIONI PER IL PATRIMONIO CULTURALE DEL SUD ITALIA
 
Oggi la commissione europea ha approvato il programma operativo “Cultura e Sviluppo” 2014 – 2020 cofinanziato dai fondi comunitari (FESR) e nazionali, per un ammontare complessivo di circa 490,9 milioni di euro, che vede il MiBACT nel ruolo di amministrazione proponente e Autorita’ di gestione. Come previsto dall’Ue, il programma e’ destinato a 5 regioni del Sud Italia – Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – ed ha come principale obiettivo la valorizzazione del territorio attraverso interventi di conservazione del patrimonio culturale, di potenziamento del sistema dei servizi turistici e di sostegno alla filiera imprenditoriale collegata al settore. “E’ la prima volta che la politica di coesione comunitaria – ha dichiarato il ministro Franceschini – sostiene un programma nazionale dedicato al settore culturale, confermando il ruolo fondamentale della cultura nelle politiche di sviluppo territoriale. Il Mezzogiorno ha cosi’ una straordinaria occasione di rafforzare ed implementare il rilancio del proprio territorio attraverso politiche che integrino turismo sostenibile e cultura, secondo una visione e una strategia che vogliamo estendere a tutto il Paese perche’ fanno leva sui punti di forza dell’Italia. Si tratta di un traguardo veramente importante che conferma le capacita’ programmatiche e progettuali del MiBACT e l’eccellente collaborazione con il Dipartimento Politiche per lo Sviluppo e la Coesione Economica, senza la quale nulla si sarebbe ottenuto. Ringrazio la Commissione Europea per l’attenzione e il sostegno durante tutto il negoziato e le Regioni per aver condiviso la nostra strategia e per la collaborazione futura”. (fonte: siciliainfoprmazioni)
 
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: INDETTA L’XI EDIZIONE DEL PREMIO GIACOMO MATTEOTTI
 
ROMA – La Presidenza del Consiglio dei ministri ha indetto l’undicesima edizione del Premio nazionale intitolato a Giacomo Matteotti, previsto dalla legge 5 ottobre 2004, n. 255 e disciplinato dal regolamento adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 luglio 2009, n. 126. Il Premio viene assegnato ad opere che illustrano gli ideali di fratellanza tra i popoli, di libertà e giustizia sociale che hanno ispirato la vita di Giacomo Matteotti. Le domande di partecipazione devono essere inviate entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del bando in Gazzetta Ufficiale (G.U. 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 10 del 6 febbraio 2015). Il Premio è suddiviso in tre sezioni: - Sezione “saggistica”: possono concorrere al Premio le opere in lingua italiana di carattere saggistico di autori, anche stranieri, viventi alla data di pubblicazione del presente bando, pubblicate in volume per la prima volta nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2013 ed il 31 dicembre 2014. Il Premio consiste in una somma di denaro pari ad euro 10.000. - Sezione “opere letterarie e teatrali”: possono concorrere al Premio le opere in lingua italiana di carattere letterario, teatrale e poetico (nella loro stesura o messa in scena) di autori, anche stranieri, viventi alla data di pubblicazione del presente bando, pubblicate in volumeo rappresentate al pubblico per la prima volta nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2013 ed il 31 dicembre 2014. Il Premio consiste in una somma di denaro pari ad euro 10.000. - Sezione “tesi di laurea”: possono concorrere al Premio coloro che abbiano conseguito la laurea o il dottorato in qualsiasi Università, italiana o straniera, nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2013 ed il 31 dicembre 2014, discutendo una tesi, in qualunque disciplina, sulla figura di Giacomo Matteotti o sugli ideali che ne hanno ispirato la vita. Il premio prevede due tesi vincitrici a pari merito e consiste, per ciascun lavoro, in una somma di denaro pari ad euro 5.000. La Commissione giudicatrice può proporre la pubblicazione delle tesi vincitrici. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Roma il 16 ottobre 2015. Per maggiori informazioni e per conoscere le modalità di partecipazione e di invio delle domande, si rimanda al bando 2015 (v. http://www.governo.it/backoffice/allegati/77845-9990.pdf ). (Inform)