FORMAZIONE, LAVORATORI OCCUPANO L’ASSESSORATO AL LAVORO L’incontro con l’assessore regionale al Lavoro salta e i lavoratori della Formazione professionale continuano la loro protesta con un corteo improvvisato, bloccando il traffico in piazza Vittorio Veneto mentre un gruppo occupa l’assessorato regionale al Lavoro. Prosegue così a Palermo la protesta della formazione professionale. Flc Cgil, Cisl e Uil scuola avevano portato stamani di nuovo in piazza i dipendenti del settore per chiedere lo sblocco del Piano giovani, gli ammortizzatori sociali e l’utilizzo dei lavoratori nei servizi per l’impiego. Contavano in un incontro, che invece non c’è stato. ”Se il governo pensa di risolvere i problemi del settore sottraendosi al confronto – dice il segretario generale della Flc Sicilia, Giusto Scozzaro – siamo proprio messi male. Quello di oggi è un cattivo segnale oltre che un atto di grave irresponsabilità”. Secondo le parti sociali “c’è una situazione di stallo ormai non più tollerabile e noi oggi siano venuti qui per chiedere di sbloccare la situazione e mai ci saremmo aspettati di non avere nessun interlocutori”. (fonte: siciliainformazioni)
 
CORTE CONTI: INGROIA, NESSUN PM MI PUÒ ISTIGARE A REATO (ANSA) -
 
PALERMO - "Non posso credere alla notizia appresa dalla stampa che un sostituto procuratore della Corte dei conti voglia effettivamente rinviarmi a giudizio per danno erariale perché, se fosse confermata la notizia, per come la leggo, sarebbe una vera e propria istigazione a commettere un reato". L'ha detto l'amministratore unico di Sicilia e-Servizi, Antonio Ingroia. "Sono stupefatto - aggiunge - per due ragioni. La prima, di forma, per aver appreso dalla stampa notizie personali che non mi sono state ancora comunicate nelle forme di legge. La seconda, di sostanza, perché l'iniziativa di questo Pm contabile, se confermata, arriverebbe all'indomani di ben due sentenze del tribunale del lavoro di Palermo che affermano esattamente il contrario, confermando la piena legittimità, anzi la doverosità del mio operato. Il danno erariale che mi viene contestato riguarda l'assunzione di dipendenti dell'ex socio privato di Sise. Il tribunale del lavoro, in due sentenze, mi dice esattamente il contrario, e cioè che io sono stato semmai troppo prudente perché quei lavoratori non solo andavano assunti a tempo determinato e dopo un periodo di prova, come io ho fatto, ma a tempo indeterminato e senza periodo di prova". "Ho davanti a me due strade: licenziare tutti - continua - per non aggravare il presunto danno erariale: chiudere dalla sera alla mattina servizi essenziali per i cittadini come il 118 e il Cup; oppure adeguarmi alla sentenza del tribunale del lavoro, assumendo i lavoratori a tempo indeterminato. Ed è quello che farò". Il Pm, per essere coerente dovrebbe aprire un procedimento per danno erariale non solo nei miei confronti - conclude - ma anche nei confronti dei giudici del tribunale di Palermo. Questa iniziativa è così ingiusta, insostenibile e abnorme sul piano giuridico e istituzionale che se qualcuno volesse fare un po' di dietrologia sulle sue ragioni ispiratrici sarebbe legittimato a farlo". (ANSA).
 
QUIRINALE, NAPOLITANO RICEVE I REALI DI SPAGNA
 
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Re Felipe VI e la Regina Letizia di Spagna in visita ufficiale in Italia. Era presente all'incontro il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni. Lo rende noto un comunicato del Quirinale. "Una grande comunanza di vedute sulle questioni europee". Così ha risposto l'ufficio stampa della Presidenza della Repubblica, interpellato sul colloquio odierno tra il presidente Napolitano e il re di Spagna, Felipe VI. "Il clima è stato improntato ad una grande amicizia, che ha le basi nella personalità di Juan Carlos, legata biograficamente all'Italia". (fonte: ANSA)
 
JOBS ACT: RUSH FINALE, BAGARRE M5S ALLA CAMERA
 
La delega sul lavoro sarà, con tutta probabilità, approvata domani dalla Camera senza ricorrere al voto di fiducia, addirittura con un giorno di anticipo rispetto a quanto previsto dalla conferenza dei Capigruppo di Montecitorio. Nella riunione di ieri, nonostante la bagarre tentata dal Movimento5Stelle, sono stati votati tutti gli emendamenti, tranne 1, che verrà votato domattina. Dopodichè si passerà all'esame degli ordini del giorno. ''Il lavoro va avanti ordinatamente. Sono soddisfatto'', ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti avvicinato prima della ripresa della discussione nel pomeriggio, ma già dalla mattina il Governo aveva espresso ottimismo sulla possibilità che la fiducia fosse evitata. ''Rilevo con grande soddisfazione - ha detto il presidente della Commissione Lavoro e relatore di maggioranza, Cesare Damiano - che contrariamente alle previsioni di alcuni "profeti di sventura", non solo abbiamo cambiato nel profondo la delega sul lavoro con 37 emendamenti, ma abbiamo anche evitato la fiducia alla Camera. Non era scontato ed è il frutto della battaglia condotta con coerenza dal Pd". Il Pd ha votato sostanzialmente in modo compatto per respingere tutti gli emendamenti, anche se sull'articolo 18, come denunciato dai rappresentanti di Sel, ci sono stati 17 deputati della minoranza dem che hanno votato a favore di un emendamento dell'opposizione per difendere il diritto al reintegro nel posto di lavoro dopo un anno di prova. Le opposizioni sono intervenute nella discussione soprattutto con i rappresentanti del Movimento5stelle, due dei quali Dell'Orco e Della Valle) sono stati espulsi dall'Aula perchè fotografavano e non consentivano al presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano di intervenire, ma l'esame del provvedimento è andato avanti speditamente. L'obiettivo a questo punto, come ha annunciato nei giorni scorsi il premier, Matteo Renzi è approvare il Jobs act in seconda lettura al Senato entro il 9 dicembre per varare già alcuni dei decreti delegati entro fine anno. Il Governo punta a scrivere le deleghe almeno sulla revisione degli ammortizzatori sociali e sul contratto a tutele crescenti facendo partire contemporaneamente la possibilità di utilizzare il nuovo contratto con la decontribuzione per i neoassunti prevista per il 2015 dal ddl di stabilità (per tre anni). Soddisfatto per la tenuta dell'accordo il capogruppo del Pd, Roberto Speranza: "Alla Camera - ha scritto su Twitter - si vota il Jobs act senza fiducia. Ha vinto il Parlamento che ha migliorato la delega grazie al lavoro della commissione". ''Il Governo ha detto che di fronte a un comportamento responsabile non avrebbe posto la questione di fiducia'' - ha detto il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova. L'andamento del dibattito ha dimostrato - ha aggiunto - che ''la maggioranza non ha avuto bisogno della fiducia per reggere su un testo che non riduce i diritti dei lavoratori''. (fonte: ANSA)