LAVORO: LUNEDÌ CAMERA DECIDE SU TEMPI APPROVAZIONE DELEGA Venerdì 21 novembre pregiudiziali di costituzionalità e discussione generale; il 24, 25 e 26 l'esame e il voto degli emendamenti con il voto finale. Questo il pacchetto di proposte che la presidente Laura Boldrini farà all'aula lunedì 17 alle ore 16 - e che dovrà essere ratificato con un voto dell'assemblea - per cercare di chiudere lo scontro che si è acceso oggi in capigruppo tra la maggioranza e l'opposizione che ha protestato per la richiesta del governo di anticipare il varo della legge delega sul lavoro, rispetto alla legge di stabilità. La capigruppo ha stabilito inoltre di attribuire 8 ore per la discussione generale e 14 ore per il seguito del dibattito. (fonte: adnkronos) RENZI-BERLUSCONI INTESA PARZIALE, DISTANZE SU SOGLIA SBARRAMENTO E PREMIO MAGGIORANZA Doveva essere risolutivo e invece l'incontro di un'ora e mezza a palazzo Chigi tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si è chiuso con un accordo parziale: sì all'innalzamento al 40% della soglia per l'accesso al premio di maggioranza e introduzione del sistema di voto con le preferenze, ma con la formula del capolista bloccato in 100 colleghi. Il bicchiere mezzo vuoto è invece rappresentato dalla soglia di sbarramento e sull'attribuzione del premio di maggioranza alla lista, anzichè alla coalizione, sui quali le distanze rimangono invariate. Ma il comunicato congiunto Pd-Fi rimarca i punti di vicinanza. "L'Italia -si legge nel comunicato- ha bisogno di un sistema istituzionale che garantisca governabilita', un vincitore certo la sera delle elezioni, il superamento del bicameralismo perfetto e il rispetto tra forze politiche che si confrontino in modo civile, senza odio di parte. Queste sono le ragioni per cui Pd e Fi hanno condiviso un percorso difficile, ma significativo, a partire dal 18 gennaio scorso con l'incontro del Nazareno". "L'impianto di questo accordo e' oggi piu' solido che mai, rafforzato dalla comune volonta' di alzare al 40% la soglia dell'Italicum, e dall'introduzione delle preferenze dopo il capolista bloccato nei 100 collegi. Le differenze registrate sulla soglia minima di ingresso e sulla attribuzione del premio di maggioranza alla lista, anziche' alla coalizione, non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in aula al Senato dell'Italicum entro dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015". Renzi e Berlusconi ribadiscono che non ci sarà un voto anticipato. "La legislatura che dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018 costituisce una grande opportunità per modernizzare l'Italia. Anche su fronti opposti, maggioranza e opposizioni potranno lavorare insieme nell'interesse del Paese e nel rispetto condiviso di tutte istituzioni". A qualche osservatore, il comunicato finale, è un modo per continuare a tenere in piedi il Patto del Nazareno a rinsaldare l'asse Renzi-Berlusconi in vista della futura elezione del presidente della Repubblica. Sulla sponda Pd c'è attesa per il confronto in direzione che verrà aperta da Matteo Renzi, da cui la minoranza interna si aspetta qualche elemento in più di giudizio sulle conclusioni dell'incontro di Palazzo Chigi ma anche sulla delega lavoro (sulla quale il governo quasi di sicuro apporrà nuovamente la fiducia) e sulla legge di stabilità. Per stabilire una linea comune, la sinistra Pd ha convocato una riunione pre-direzione alla quale hanno preso parte, tra gli altri, Massimo D'Alema, Pier Luigi Bersani, Maurizio Martina e Nico Stumpo. Intanto al Senato è stata definita la tabella di marcia della riforma. Il primo appuntamento è per martedì 18 alle 15, con la relazione della presidente della Affari Costituzionalie relatrice del testo, Anna Finocchiaro. Seguiranno, mercoledì e giovedì, le audizioni sotto forma di indagine conoscitiva, degli ex presidenti della Consulta Gaetano Silvestri e Giuseppe Tesauro, che serviranno a "sciogliere alcuni nodi".(fonte: adnkronos)
 
CONSULTA, STOP UFFICIO COMMISSARIO STATO
 
(ANSA) - PALERMO - Stop al controllo preventivo da parte del Commissario dello Stato sulle leggi approvate dall'Ars. L'ha stabilito la Corte costituzionale. Era stata la stessa Corte a sollevare la questione di legittimità costituzionale. Secondo la Consulta, il "peculiare controllo è caratterizzato da un minor grado di garanzia dell'autonomia rispetto a quello previsto dall'articolo 127 della Costituzione". Come nelle altre Regioni, il controllo di costituzionalità delle leggi sarà successivo. Il primo Commissario dello Stato fu il prefetto Renato Vittorelli, che si insediò, con un decreto legislativo del capo provvisorio dello Stato (Dlcps), nel giugno del '47. Da allora 19 prefetti si sono susseguiti nella carica e attualmente l'ufficio di piazza Principe di Camporeale, a Palermo, è guidato da Carmelo Aronica. Relatore dell'ordinanza che mette fine all'ufficio del Commissario dello Stato è il giudice costituzionale Sergio Mattarella. Nell'ordinanza la Consulta ha richiamato l'abolizione, avvenuta nel '57, dell'Alta corte per la Sicilia, i cui poteri - tra questi la competenza, mai applicata, sui reati penali del presidente della Regione e della giunta - furono assorbiti dalla Corte costituzionale. Intanto, il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, sottolinea che "l'abrogazione del controllo preventivo delle leggi regionali non potrà dare al parlamento siciliano libertà di legiferare senza limiti. Al contrario, la sentenza della Corte costituzionale assegna maggiore responsabilità a Governo e Ars in fase di proposizione e approvazione delle norme". Ma tutti, anche chi non ha accolto di buon grado la decisione della Consulta, ritengono indispensabile una riforma dello Statuto autonomista, che risale al 15 maggio 1946.
 
SICILIA: CROCETTA, ANCHE ALL'ARS ELETTI DALLE COSCHE MAFIOSE
 
(ANSA) - CASTELVETRANO (TRAPANI), - "Anche nel parlamento regionale vi sono eletti dalle cosche e non c'è consiglio comunale in Sicilia che non abbia un eletto dalla mafia. Dobbiamo avere la coscienza che il mondo politico non ha rotto con la mafia. La lotta alla mafia si fa anche arrestando Matteo Messina Denaro". Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta prendendo parte, a Castelvetrano, a un consiglio comunale aperto con all'ordine del giorno "Quali iniziative per la legalità e la lotta alla mafia". "Ho sentito dire che non ci si deve sentire nè antimafia e nè mafia, io mi sento antimafia. - ha aggiunto - Non si può stare in mezzo al guado. Vivo da condannato a morte dalla mafia dal 2003. Guai a dire che la mafia con la politica non c'entra, se lo diciamo non siamo credibili agli occhi dei cittadini". Nel corso della seduta, alla quale hanno preso parte politici nazionali, regionali e locali, il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero e diversi altri rappresentanti di enti pubblici, tutti hanno espresso solidarietà all'imprenditrice Elena Ferraro, vittima di un tentativo di estorsione. (ANSA).
 
SICILIA: BACCEI, SU CONTI TRASPARENZA (ANSA) -
 
PALERMO - Trasparenza, serietà e responsabilità sono le tre linee direttrici sulle quali il neo assessore all'Economia, Alessandro Baccei, fonda il suo mandato per l'operazione verità sui conti della Regione e per costruire documento di programmazione con i fondi comunitari, bilancio di previsione e legge di stabilità per il 2015. Baccei ha spiegato il metodo che applicherà in conferenza stampa a Palermo.