RIMPASTO, CROCETTA ACCELERA: “ORA BASTA, LUNEDÌ SI CHIUDE” “Lunedì chiudo l’accordo politico e sui nomi”. A dirlo all’Adnkronos è il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, a proposito della ricomposizione della sua Giunta. Un Crocetta bis, che oggi lo stesso presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha chiesto veda la luce al più presto.

“Io per primo – spiega – ho detto che non si può andare avanti all’infinito su questa storia”. Il governatore accelera, dunque, ed annuncia per lunedì pomeriggio un nuovo vertice di maggioranza alle 17.30. “Sto elaborando il piano in 10-12 punti da consegnare agli alleati – dice – per rinnovare il patto siglato con gli elettori”. Quello per Crocetta deve essere la base della nuova ‘alleanza’. “Non mi interessano gli accordi di potere e la discussione sulle poltrone, che se diventa infinita rischia di essere stancante” dice ancora. Dopo l’aut aut ai partiti della sua maggioranza nei giorni scorsi con la ‘minaccia’ di un governo del presidente e lo strappo con la nomina in autonomia dei vertici di Asp ed aziende ospedaliere, Crocetta sembra ad un passo dalla quadratura del cerchio. “Ho fatto in questi giorni – ha detto – un gran lavoro di ricucitura e le mie ultime dichiarazioni mostrano una grande apertura al dialogo. Lunedi’ chiudero’ la partita” conclude. (fonte: siciliainformazioni)

CONSIGLIO DEI MINISTRI “LICENZIA” ANCHE LA REGIONE SICILIANA

Lo Statuto speciale della Regione siciliana “cassato” dal Consiglio dei Ministri. E con lo Statuto siciliano, anche gli altri statuti delle Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano. “Con un semplice colpo di penna si vogliono cancellare quasi 70 anni di storia. Siamo all’offensiva finale di un attacco mirato e concentrico contro il regionalismo. Per quello che ci riguarda, la nostra opposizione sarà ferma e determinata”. Lo dichiara il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, dopo aver appreso che nel disegno di legge costituzionale di riforma del Senato della Repubblica, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, al comma 13 dell’articolo 33 è espressamente previsto che “le disposizioni della presente legge costituzionale si applicano anche alle Regioni a statuto speciale ed alle Province autonome di Trento e di Bolzano sino all’adeguamento dei rispettivi statuti”. “La norma – continua Ardizzone – non si presta ad alcuna dubbia interpretazione. Per questo motivo, ne discuteremo con gli altri presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a Statuto speciale nel corso di una riunione già convocata a Palermo per venerdì 4 aprile”. “L’articolo 33 del ddl di revisione del Titolo V ha intanto stabilito un punto fermo importante per le Regioni a statuto speciale e per le Province autonome, ma resta del lavoro da fare”, afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando il testo del ddl costituzionale “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte seconda della costituzione”. Secondo Serracchiani “il testo è ancora lontano dalle indicazioni concordate con le assemblee legislative e fatte proprie dalla Conferenza delle Regioni. Dunque lavoreremo per emendarlo e migliorarlo, per dare alle istanze territoriali le risposte che sono attese e dovute”. “E’ chiaro che non si possono fare passi indietro rispetto alla prima versione della riforma, anche perche’ sarebbe incomprensibile – conclude – se una riforma di razionalizzazione avesse l’aspetto e la sostanza di una nuova centralizzazione”. (fonte: siciliainformazioni)

FEDI (PD): MOGHERINI INAUGURA IL METODO DELL'ASCOLTO E DEL CONFRONTO CON IL PARLAMENTO

Credo si debba riconoscere al Ministro Mogherini di aver lavorato bene e in poco tempo, con la crisi in Crimea giustamente al centro della sua attenzione - ricorda l'On. Marco Fedi a margine dell'audizione con il Ministro degli Affari esteri. Il metodo di lavoro che il Ministro intende avviare, fatto di ascolto e confronto con il Parlamento, va sicuramente apprezzato. Sul tema della riorganizzazione della rete consolare nel mondo e sulla presenza a livello culturale attraverso gli istituti italiani di cultura siamo ancora lontani da un serio piano di investimenti strategici. L'ascolto rischia di arrivare tardi se non si ferma l'ennesima tornata di chiusure, dalla quale peraltro oggi sono stati salvati i due istituti di cultura di Stoccarda e Lione. Anche per il rinnovo di Comites e CGIE siamo in forte ritardo e lo schema di decreto, che prevede voto elettronico e nei seggi, deve arrivare rapidamente all'attenzione del Parlamento. Credo sia utile ricordare che la spending review, sulla quale si registra oggi il forte impegno del Governo Renzi, deve procedere con speditezza, a invarianza dei servizi, e soprattutto con una netta inversione di tendenza per quanto riguarda la Farnesina. Abbiamo apprezzato le buone intenzioni del Ministro Mogherini rispetto alla disponibilità, da noi auspicata da tempo, a lavorare insieme per trovare le soluzioni più adeguate alle numerose questioni ancora aperte. Tuttavia – ha concluso Fedi - occorrono ora uno sforzo ulteriore e un’accelerazione positiva per definire i contenuti di un'azione riformatrice che risponda concretamente alle esigenze di servizi delle nostre comunità nel mondo e alla necessità di promozione culturale ed economica del nostro Paese.