REGIONE, È SCONTRO SUL MAXI-MUTUO DA 953 MILIONI La settimana della finanziaria non poteva cominciare peggio. Non accenna a diminuire la polemica sul ddl “Disposizioni in materia dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubbliche amministrazioni”, un mutuo che ammonta quasi ad un miliardo di euro, 953 milioni, proposto dall’assessore all’economia Luca Bianchi,

apparso ieri teso per il nulla di fatto che reputa strumentale. Il mutuo in questione dovrebbe essere coperto con le entrate derivanti dall’aumento dell’addizionale Irpef ed Irap. Il riferimento ai beneficiari , aziende sanitarie in difficoltà, non del tutto precisato, è stato alla base della decisione dei componenti del Mpa di lasciare la commissione: ”Invece di dare risposte chiare – afferma Toti Lombardo – oggi il Governo ha portato un foglietto con la lista di alcuni comuni che saranno beneficiari del provvedimenti (senza però spiegare per quali importi e per quali dei rispettivi creditori) ed una lista altrettanto ridicola di debiti “approssimativi” delle ASP, ancora una volta senza dare informazioni certe e senza chiarire quali e quanti di tali debiti saranno coperti col mutuo”. La norma in questione non ha passato lo scoglio della commissione bilancio. Perplessità bipartisan sono state espresse dai “grillini” e da FI. Criticata la scelta di portare al massimo le aliquote. L’esponente del Pds-Mpa, Lombardo, non si è fatto scappare l’occasione per il colpo ad effetto, lasciando la commissione ieri: “Stiamo assistendo ad una manovra oscura da parte del Governo, che nonostante i richiami formali del presidente Ardizzone e nonostante le nostre ripetute richieste di fornire informazioni trasparenti su quali saranno le imprese beneficiarie del mutuo e su quali siano i criteri di scelta, continua ad andare avanti fornendo documenti a dir poco ridicoli come i due foglietti portati oggi in Commissione Bilancio”. (fonte: siciliainformazioni - Giuseppe Bianca)

LEGGE ELETTORALE/ NAPOLITANO: LA DECISIONE DELLA CONSULTA NON DELEGITTIMA IL PARLAMENTO

NAPOLI - "La Corte costituzionale espressamente si riferisce al Parlamento attuale dicendo che esso può ben approvare in qualsiasi momento una nuova legge elettorale, e non mette in dubbio la continuità nella legittimità del Parlamento". Da Napoli, dove ha partecipato al convegno "Beni culturali e terzo settore", il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mette fine alle ipotesi avanzate da chi, dopo la bocciatura del "Porcellum" ad opera della Corte Costituzionale, da oggi discute sulla legittimità di un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale. Rispondendo ai giornalisti, Napolitano ha sostenuto che "la decisione della Corte non può avere stupito chiunque ricordi le numerose occasioni in cui io sono intervenuto per sollecitare fortemente il Parlamento a modificare la legge elettorale del 2005 almeno dei punti di più dubbia costituzionalità", e cioè il premio di maggioranza e le liste bloccate. Dubbi, ha ricordato ancora il Capo dello Stato, "segnalati dalla stessa Corte costituzionale già nelle sentenze del gennaio 2008 e del gennaio 2012, esaminando le richieste di referendum abrogativi della legge vigente". "Il problema – ha concluso Napolitano – era e resta quello della espressione di una riforma della legge elettorale giudicata necessaria da tutti i partiti". (aise)

L.ELETTORALE: MICHELONI, INACCETTABILE GRILLISMO SU CONSULTA

(ANSA) - ROMA - "E' inaccettabile e irresponsabile che per interessi di bassa cultura partitica si speculi sulla grave situazione che si creata con la decisione della Consulta". Cosil senatore del Pd eletto all'estero Claudio Micheloni. "Seguendo la logica con cui il Movimento 5 Stelle sta costruendo l'ennesima campagna demagogica e populista - sottolinea Micheloni - per assurdo in Senato si potrebbe costituire un unico gruppo con i sei senatori eletti all'estero con proporzionale puro e le preferenze, con i sei senatori a vita di nomina presidenziale o di diritto, come nel caso di Ciampi, e i sette parlamentari eletti nei collegi uninominali in Trentino". "Secondo i grillini questi senatori costituirebbero l'unico gruppo 'regolare. E' evidente la logica aberrante di questo ragionamento. E' assolutamente necessario che il Parlamento trovi la strada per una nuova legge elettorale - conclude l'esponente Pd - E' la miglior maniera di rispondere a queste provocazioni". (ANSA).

ATTUALITA’ / CONSULTA BOCCIA PORCELLUM: INCOSTITUZIONALI PREMIO MAGGIORANZA E LISTE BLOCCATE

(NoveColonne ATG) Roma – “La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l’assegnazione di un premio di maggioranza – sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica – alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione”. È quanto si legge nel comunicato della Corte costituzionale. “La Corte – continua la nota - ha altresì dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali ‘bloccate’, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza. Le motivazioni saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici. Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”.

FEDI E FARINA (PD): COORDINAMENTO TRA I COMITATI PER FAR CRESCERE LA QUALITÀ DELLE PROPOSTE E DEGLI INTERVENTI DI RIFORMA.

In sede di Comitato per gli italiani nel mondo della Commissione affari esteri della Camera si è svolta una positiva discussione in vista del passaggio alla Camera della legge di stabilità. L'On. Marco Fedi ha ricordato che l'azione sinergica tra i Comitati è essenziale. “Avremmo evitato un'azione emendativa e compensativa in Commissione Affari Esteri che non si è posta l'obiettivo di individuare maggiori risorse per gli italiani all'estero ma ha semplicemente rimodulato le risorse tra i capitoli penalizzando l'informazione. Credo sia indispensabile perseguire l'obiettivo delle riforme, sull'editoria come sulla rete consolare. Il Governo annuncia un piano di riforme ma non fornisce gli elementi essenziali sui quali basare le nostre valutazioni, ad esempio sul regolamento per l'editoria all'estero, oppure le informazioni fornite sono ancora lacunose, ad esempio sul piano delle chiusure consolari, sui risparmi e sui costi della rete. Su questi aspetti è necessaria la massima trasparenza”. “Noi intendiamo impegnarci per le riforme. Lo facciamo però nella convinzione che per gli italiani nel mondo è arrivato il momento del coraggio, non dell'arretramento. Non arretreremo sulle detrazioni fiscali per carichi di famiglia, sull'IMU e sulle altre proposte emendative che mi auguro, sottoscriveremo insieme. Credo sia indispensabile lavorare per garantire gli impegni assunti con il CGIE, in relazione alle audizioni sulla riforma della rappresentanza, sulla scuola e sulla cultura e sul rinnovo dei Comites e del CGIE”. L'On. Gianni Farina, da parte sua, ha ricordato che occorre lavorare per garantire maggiori risorse per i capitoli di bilancio del MAE per gli italiani all'estero e che la dotazione per il rinnovo dei Comites e del CGIE è fondamentale per assicurare l'effettiva partecipazione democratica dei nostri connazionali. “Sull'IMU dobbiamo avere maggiore coraggio. Senza tentennamenti o esitazioni, possiamo cogliere l'obiettivo dell’equiparazione ad abitazione principale della prima casa in Italia. Ricordo – ha sottolineato Farina - l'urgenza di una risoluzione in Commissione e in Aula sul tema della rete consolare. Dobbiamo chiedere insieme la sospensione di ogni decisione, in attesa di una seria riforma e di un ripensamento complessivo del nostro modo di essere Italia all'estero. (On. Marco FEDI)