Come mai ha lasciato l’Udc, ennesima tappa del suo percorso politico?
“Più che ennesima, direi quella verso cui mi ero rivolta con un interesse diverso”.
Ci faccia capire.“Mi ero avvicinata all’Udc per lasciare la vecchia politica clientelare, sancire principi di buona amministrazione, rivolgendomi ad un centro sinistra pragmatico che guardasse al territorio, dove questo partito potesse essere un collante, io ho vinto a Marsala, Zambuto ad Agrigento, soli contro tutti”.
E poi?
“Poi si è ripresa la politica del terzo polo, senza sapere se andare a destra o a sinistra, speravamo, dopo la sconfitta alle recenti amministrative, in un ravvedimento del partito, ma non è andata così”.
Si dice pure che i motivi del suo divorzio dal partito di D’Alia sono anche più legati a fatti contingenti…
“La nomina di gente inadeguata nel territorio mi conferma le vecchie logiche, non sono io che cambio perché voglio cambiare, la situazione è un poco diversa”.
Non crede che il suo forte radicamento nella provincia di Trapani, da sindaco di Marsala, sia il primo passo verso questo gruppo che guarda a Matteo Renzi come il nuovo profeta?
“Il ragionamento, con tanti amici, è di arrivare ad un partito del territorio, che possa esser lo stesso Pd, che porti a sintesi i bisogni della gente, poi i nomi non fanno la politica, i contenuti sì”.
Sarebbe in tempo anche per correre alle prossime elezioni europee.
“Faccio il sindaco di Marsala e voglio continuare a farlo. Le assicuro che si tratta di un grande impegno. Non sto qui a scaldare la poltrona”. Sicilia: Crocetta, maggioranze si fanno in aula e tutti benvenuti(AGI) - Palermo, 30 set. - "Non voglio governare senza il Pd, perche' il mio partito", afferma il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ospite di una tv locale, e aggiunge pero' di avere "grande apertura a tutti i partiti" perche' "voglio essere il presidente di tutti i siciliani".Dopo i segnali di disponibilita' che mentre il Pd lo attaccatta gli sono venuti in questi giorni da varie forze dell'opposizioje, Crocetta ricorda: "Fin dal momento della mia elezione non avevo una maggioranza parlamentare in aula e quindi ho aperto a tutte le forze politiche. La maggioranze si scelgono secondo i contenuti. Per le riforme -dice il presidente- serve un ampio consenso che non puo' dipendere dai capricci di questa o quella forza politica. Questo non significa che facciamo il governo insieme". Crocetta ribadisce di essere "pronto a ricucire col Pd anche oggi stesso. Non ho -assicura- pregiduziali e non ho scontri personali, ma non accetto la delegittimazione del governo e del ruolo del presidente. Io come presidente sono il garante di tutti anche di coloro che non mi votano". (AGI) .Sicilia: Ars 'convoca' Crocetta, al lavoro su soluzione crisi (AGI) - Palermo, 30 set. - 'Parlamentarizzare' la crisi e verificare la possibilita' di nuove maggioranze o 'geometrie variabili' all'Ars. Sono molti a insistere affinche' il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta riferisca in aula dopo il clamoroso ritiro del sostegno da parte del Pd all'esecutivo. Oggi pomeriggio la conferenza dei capigruppo individuera', assieme all'esecutivo, secondo fonti di Palazzo dei Normanni, oltre al percorso per il varo delle variazioni di bilancio, la data per sentire il governatore a Sala d'Ercole, aprire il dibattito e provare a individuare una strada praticabile per uscire dal pericoloso stallo. Il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, sollecitato anche da diversi settori dell'Assemblea, si gia' e' messo al lavoro perche' il confronto si svolga al piu' presto. Non c'e' molto tempo e questo lo sanno tutti. C'e' infatti da preparare e votare entro l'anno, innanzitutto, la legge di stabilita' regionale e il bilancio.
Nonostante Crocetta creda ancora nel dialogo, il rapporto con il Pd col tempo e' diventato sempre piu' teso e nervoso, con il segretario regionale Giuseppe Lupo che appena sabato scorso aveva lanciato l'affondo al presidente, accusandolo di "non avere le carte in regola" per criticare il Pd e di avere pensato solo "a piazzare decine di uomini del Megafono nei posti di sottogoverno".
Cosi' e' proprio nell'aula che potrebbe essere sbrogliata la matassa della crisi, con gli autonomisti e pezzi del Pdl per nulla intenzionati a tornare alle urne. I grillini confermerebbero la loro linea del sostegno 'provvedimento per provvedimento'. I margini di un'agibilita' politica per Crocetta sono cosi' tutti da verificare, sebbene lui lo ripeta ai suoi: "Non mi faro' logorare". Parole che si prestano a letture diverse. E gli esiti di questa complessa crisi restano incerti. (AGI) .
Legge elettorale, scontro Grillo-Letta "Bugiardo". La replica: "Mistificatore"Dopo le dichiarazioni del premier Letta a “Che tempo che fa” di ieri sulla la legge elettorale, Beppe Grillo ha organizzato un presidio di protesta davanti alla Rai: "Il premier mente", ha detto.Scontro frontale tra il presidente del consiglio Enrico Letta e Beppe Grillo. Il leader del Movimento 5 Stelle sul suo blog ha ricostruito così l'intervento del premier alla trasmissione televisiva di RaiTre Che Tempo Che Fa: "Letta ieri sera dal suo maggiordomo Fabio Fazio ha detto in televisione che è a favore del Mattarellum e che per colpa di Grillo non si è potuto tornare a quella legge. Sappiamo bene, invece, che la verità è l’esatto opposto". Sul web è partita anche una campagna di protesta caratterizzata dall'hashtag #LettaMente. PRESIDIO DAVANTI ALLA RAI - "La Rai, e quindi il dg Gubitosi, deve intervenire sul presidente del Consiglio Letta che ieri su Rai3, davanti a 5 milioni di spettatori, ha detto una cosa falsa. Non siamo noi ad aver votato il Porcellum, ma lui", ha detto Grillo. E sull’esito del colloquio con il direttore generale della Rai Gubitosi, Grillo ha aggiunto: "Ha detto che prenderà seri provvedimenti". LA REPLICA DEL PREMIER - Immediata la risposta di Letta con un post su Facebook: "Ieri a Che Tempo che fa ho ribadito di voler cambiare la legge elettorale, di preferire un ritorno al Mattarellum, ma di essere consapevole che in Parlamento non ci sono i numeri per abolire il porcellum. Ad oggi, tanto il PDL quanto il MoVimento 5 Stelle non vogliono quella legge elettorale che, com’è noto, restituirebbe il diritto di scelta ai cittadini". "In Rete - prosegue il premier - mi accusano di essere bugiardo, usando come argomentazione il fatto che la mozione Giachetti - volta ad abolire il porcellum per tornare al mattarellum - è stata votata dal MoVimento 5 stelle, con il no di PD e PDL. Io, a differenza di Grillo - conclude Letta - voglio una legge elettorale che restituisca agli italiani il potere di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. E deve essere proprio il Parlamento ad approvarla. Naturalmente continuerò a lavorare in questa direzione, come ho sempre fatto, senza certo temere le accuse e le mistificazioni di Grillo". (fonte: l’unione sarda.it)Iva: domani scatta l'aumento, piu' costosi scarpe vino e tv(AGI) - Roma, 30 set. - Scarpe, vino, birra, tv, radio e computer ma anche benzina, mobili, giocattoli, detersivi e parrucchieri. Da domani con l'aumento dell'Iva dal 21 al 22% scattera' una raffica di rincari e, anche se i beni di prima necessita', come pane, carne, pesce e latte, non sono soggetti all'aumento, ne potrebbero subire gli effetti a causa dei maggiori costi di trasporto. Secondo le associazioni dei consumatori le ricadute per le famiglie andranno dai 207 ai 349 euro l'anno. Per non parlare dell'impatto sui consumi, gia' depressi. Secondo Confcommercio l'incremento dell'Iva andra' a incidere negativamente sulle spese natalizie e, in una situazione in cui l'inflazione e' sotto controllo, determinera' un aumento dei prezzi tra ottobre e