ARS. DOPO CAPUTO, CIACCIO SEGRETARIO DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA La seconda seduta della commissione speciale Antimafia dell’Assemblea regionale si è svolta oggi, dopo le dimissioni del segretario Salvino Caputo (Pdl). Il deputato, ex sindaco di Monreale, ha rinunciato ieri alla carica di segretario in seguito alle polemiche derivanti dalla sentenza di qualche giorno fa, che lo ha visto condannato per tentato abuso d’ufficio.

Ma Caputo, nonostante la sentenza fosse già stata emessa, e soltanto da un paio di giorni, era stato eletto segretario della commissione appena insediata, scavalcando grazie ad un solo voto il deputato dei 5 Stelle Giorgio Ciaccio. Ciaccio, però, ha avuto la sua piccola rivincita: la commissione, infatti, lo ha eletto oggi segretario, ruolo che si aggiunge a quello che il giovane grillino ha già in commissione Bilancio. E il neoeletto segretario ha già avviato una battaglia personale, presentando un emendamento per cambiare il regolamento “a tutela dell’immagine dell’istituzione che rappresento”. “L’emendamento – ha spiegato Ciaccio – prevede che tutti i componenti dell’Ufficio di presidenza abbiano casellari giudiziali immacolati. Non è credibile una commissione che contrasti il malaffare con la benché minima ombra al suo interno”. “I poteri della commissione sono limitati – ha continuato – ma si deve fare molto per chi si espone contro la mafia. Ad essi dobbiamo dimostrare di essere vicini, sempre, ed in tutti i modi”. “Abbiamo anche stabilito – ha detto il vicepresidente della commissione Fabrizio Ferrandelli (Pd) – che non useremo auto di servizio, e che ne’ l’ufficio di presidenza ne’ i semplici componenti recepiranno indennità aggiuntive”. La commissione, intanto, si è data un calendario dei lavori, rimandando la seduta a mercoledì 12 giungo e stabilendo che si riunirà almeno una volta a settimana. I componenti della commissione, inoltre, hanno dieci giorni di tempo per presentare eventuali emedndamenti al regolamento (fonte: siciliainformazioni.com - Chiara Billitteri)

“NEET”, MOZIONE FIGUCCIA PER L’OCCUPAZIONE DEI GIOVANI

Una trentina di deputati di tutti i partiti politici hanno sottoscritto una mozione - approvata oggi a Sala d’Ercole, – voluta da Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo Pds-Mpa e presidente dell’intergruppo Giovani, che impegna il Governo Crocetta ad attivare misure d’intervento a favore dell’occupazione giovanile NEET («not in employment, education and training»), ovvero giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione. Figuccia ricorda che «la Commissione europea, nel febbraio di quest’anno, ha proposto norme operative volte a favorire l’occupazione giovanile negli Stati membri, destinando sei miliardi di euro alle iniziative mirate in particolare a favorire l’integrazione nel mercato del lavoro di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione affinchè – tra l’altro – i giovani fino all’età di 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente buona di impiego, di formazione continua, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall’uscita dal ciclo scolastico o dall’inizio del periodo di disoccupazione». «La nostra regione - prosegue Figuccia – registra un tasso di disoccupazione più che doppio rispetto alla media nazionale ed europea. Il dato diventa ancora più allarmante se riferito proprio alla categoria dei Neet; in Sicilia il loro numero è circa doppio rispetto all’intero territorio nazionale e addirittura triplo rispetto alla media europea. Il quadro di grave crisi economica che attualmente si registra in tutto il territorio, espone ad un rischio di maggiore vulnerabilità proprio questa fascia di giovani inattivi poiché, di fronte alle poche opportunità lavorative offerte dal mercato globale, non sarebbero nelle condizioni di competere con quanti abbiano già acquisito specifiche competenze professionali”. Da qui la richiesta di prevedere misure a sostegno dell’inserimento lavorativo e professionale dei giovani, con particolare riferimento ai giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione, avviando, di concerto con il Governo nazionale, concrete politiche del lavoro giovanile che diano attuazione ai citati indirizzi comunitari. La mozione chiede altresi di “accelerare l’impiego dei fondi comunitari disponibili per iniziative a sostegno dell’occupazione giovanile nella nostra regione e di individuare, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale, misure a sostegno delle iniziative imprenditoriali nei settori innovativi e ad alto potenziale di crescita che possano offrire ai giovani inoccupati l’opportunità di seri sbocchi professionali».(fonte: siciliainformazioni.com)

ALFANO: «L'ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE? POTREMO FARCELA»

«Ci abbiamo provato lo scorso anno in Senato, ora dal Pd arrivano spiragli significativi». Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine della parata commenta la possibilità che l'Italia sia apra all'elezione diretta del capo dello Stato. Dopo le parole di Letta: «Nuove regole per eleggere il Capo dello Stato», la destra strumentalizza le parole del premier. Dopo Cicchitto e altri, oggi interviene sul tema Angelino Alfano: «Dal Pd significativi spiragli». Ma da Letta non è arrivato un sì al presidenzialismo sul modello francese. «Noi lo diciamo da sempre, abbiamo fatto da sempre una grande battaglia per l'elezione diretta del Capo dello Stato - ha sottolineato Alfano -: siamo assolutamente d'accordo sull'elezione diretta del Presidente della Repubblica». «Se riuscissimo a fare questo - ha aggiunto Alfano - sarebbe una grande prova di democrazia, come succede in altri Paesi come Francia e Stati Uniti dove i cittadini scelgono direttamente il Capo dello Stato». (fonte: l’unità)

CASA, IL BONUS ENERGIA SALE AL 65%, SUI MOBILI 5MILA EURO DI SCONTO

ROMA - Restano, e vengono potenziati, i bonus casa. Una spinta alla crescita che vale 1,6 miliardi, costerà poco più di 200 milioni e sarà finanziata rimodulando l’Iva (dal 4 al 21 per cento) sui gadget abbinati ai prodotti editoriali oltre che sulle bibite vendute nei distributori automatici. Il governo alla fine ha trovato l’accordo su cosa includere nella manovra sulla casa e con quali coperture. Il consiglio dei ministri ieri ha varato il decreto che conferma le detrazioni e recepisce la direttiva europea 2010/31 sulle certificazioni energetiche degli edifici. Si sana un ritardo che ci aveva già fruttato una procedura d’infrazione e si prolungano oltre il 30 giugno le detrazioni per l’efficienza energetica che salgono dal 55 al 65 per cento; rinnovate anche le detrazioni al 50% per le ristrutturazioni edilizie che includeranno anche i mobili. Nel caso dell’energia, il bonus si estende di sei mesi per la singola abitazione ma viene ampliato di 12 mesi, fino al 30 giugno 2014, per gli interventi che riguarderanno i condominii. Nel caso delle ristrutturazioni, si facilitano gli interventi antisismici e arrivano 10.000 euro in più di spesa per l’acquisto di «mobili finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione». Letti, divani, scrivanie e quant’altro, purché collegati ai lavori di casa.

LE COPERTURE Dopo giorni di incontri, calcoli e valutazioni, i ministri Pd, Pdl e il Mef hanno trovato la quadra. Il decreto costerà 230 milioni l’anno per 10 anni e avrà un impatto sulla crescita prudenzialmente stimato intorno allo 0,1% dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. «La manovra - ha spiegato - è strutturata in modo di spingere gli interventi e concentrarli al massimo». La copertura arriverà, a partire dal 2014, dall’Iva: per 104 milioni dalla manovra sulle bibite e per 125 milioni dai gadget abbinati ai prodotti editoriali. Nel 2015 si prevede una punta di fabbisogno che sarà coperta con interventi mirati sul bilancio «ancora in fase di individuazione». «Calcoliamo che su circa 30 milioni di edifici - ha aggiunto Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo - circa un terzo abbia consumi energetici molto alti.L’ecobonus consente di spostarli verso la fascia di immobili che consuma di meno. Questa proroga avrà un impatto positivo sull’economia perché trainerà la nostra industria». Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha tenuto a rimarcare che «se l’intervento sulle ristrutturazioni è conveniente, quello sull’efficienza energetica è molto più conveniente». E Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, che ha spinto per le ristrutturazioni sottolinea che questa «non è una semplice proroga ma un segnale forte di priorità sulla riqualificazione degli edifici e una scossa forte all’economia. Inoltre l’adeguamento alle leggi antisismiche è necessario: il Paese non può vivere di emergenze». Positive tutte le reazioni a cominciare da Confindustria e Rete imprese. (fonte: il messaggero.it)