SICILIA, L'ASSEMBLEA ABOLISCE LE PROVINCE Crocetta (LaPresse) È legge l'abolizione in Sicilia delle elezioni per le Province regionali. L'Assemblea questa sera ha approvato con voto finale la norma che cancella le elezioni di primo grado, commissaria gli enti e ne prevede la sostituzione con liberi consorzi fra comuni. LA RIFORMA - A favore hanno votato 51 deputati, 22 i contrari e un astenuto.

Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha dato disposizione agli uffici di trasmettere ai cronisti parlamentari l'elenco dei deputati presenti aula (erano 74 su 90) per rendere trasparente il voto. La legge appena approvata prevede, inoltre, che entro il 31 dicembre di quest'anno venga approvata la riforma complessiva per la definizione dei liberi consorzi di comuni, che sostituiranno le attuali Province, con i relativi compiti istituzionali. Il governatore Rosario Crocetta, presente in aula, ha annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro formato da professionisti, giuristi e docenti universitari per la stesura della disegno di legge di riforma. «NON È LA LEGGE DEI GRILLINI» - Nella successiva conferenza stampa il governatore ha spiegato: «Non mi piace che l'abolizione delle Province passi come la legge dei grillini. Anche se loro si fossero astenuti il Governo non avrebbe avuto problemi. Se l'avessero voluta solo i grillini non sarebbe stata nemmeno discussa. C'è stata la volontà del Governo, della maggioranza, c'è stato un buon lavoro della commissione, e del presidente dell'Ars, i grillini sono stati come tutti gli altri. Qui non ci sono diritti di primogenitura».

ORA TOCCA AGLI ENTI INUTILI -

«Vedremo se la stessa volontà si manifesterà con le partecipate e con gli enti inutili - ha aggiunto Crocetta - Vedremo cosa succederà ad esempio quando aboliremo la quota di compartecipazione alla Compagnia delle isole o al Cerisdi. Non voglio vendere la pelle dell'orso prima del tempo» I CONSORZI E I DEBITI - A proposito dei consorzi che assorbiranno le funzioni delle Province, il governatore ha spiegato: «saranno enti di programmazione e non di gestione della spesa, non potranno assumere debiti. Prevediamo la formazione di 12 consorzi, uno probabilmente a Marsala, uno a Caltagirone, e forse se ne formerà uno nell'area dei Peloritani e dei Nebrodi. I vertici non percepiranno alcuna retribuzione nè indennità. Gli unici rimborsi previsti sono quelli per le trasferte». Redazione Online

SCUOLA, NUOVI TAGLI PER LA SICILIA CANCELLATE ALTRE 568 CATTEDRE

Ancora tagli alle cattedre della scuola siciliana. E per supplenti e aspiranti all'immissione in ruolo gli spazi si fanno sempre più stretti. L'altro ieri, il ministero dell'Istruzione ha comunicato ai sindacati la consistenza degli organici per l'anno scolastico 2013/2014 e ancora una volta sarà la Sicilia a pagare il tributo più alto tra tutte le regioni italiane: meno 568 cattedre. Un taglio appena giustificato dal calo degli alunni. Neppure la Campania - che ha una popolazione scolastica superiore alla Sicilia - ci supera. Da settembre, ad un leggero incremento nella scuola dell'infanzia - più 28 cattedre in tutto - corrisponderà un pesante taglio sia alla scuola primaria sia nella secondaria di primo grado, che dovranno accontentarsi di 402 cattedre in meno rispetto a quest'anno. Anche la scuola superiore subirà un taglio della stessa entità: meno 194 posti. Una notizia purtroppo attesa, ma che complicherà ulteriormente la vita a decine di migliaia di precari isolani in lotta per aggiudicarsi ogni anno supplenza e stipendio. Anche perché sul versante dei pensionamenti le notizie non sono di certo migliori. La legge Fornero, che ha allontanato per tutti - insegnanti compresi - l'uscita dal lavoro, ha cominciato a dispiegare i suoi effetti. Dal prossimo mese di settembre saranno meno della metà rispetto all'anno precedente i docenti che andranno in pensione, appena 1.162 in tutta la Sicilia, contro i 2.649 dello scorso anno. E se le cattedre si riducono per effetto dei tagli e non si liberano neppure per i pensionamenti i posti disponibili per eventuali immissioni in ruolo e per le supplenze si ridurranno ancora. Un doppio effetto che rischia aggravare la già difficilissima situazione lavorativa in Sicilia gettando nel panico migliaia di famiglie che campano con la scuola.

SICILIA: SEL APRE A CROCETTA, AVVIATO PROCESSO RIFORMATORE

PALERMO - (Adnkronos) - "Dopo aver osservato un periodo di rispettoso silenzio, in questi primi mesi di Governo della giunta Crocetta, e pur non condividendo tutti i provvedimenti adottati, non possiamo non ravvisare nell'azione di governo l'avvio di un processo riformatore che potrebbe contribuire a risollevare le sorti della Sicilia". L'apertura al Governo targato Rosario Crocetta arriva dal coordinatore regionale e deputato di Sel, Erasmo Palazzotto, nel corso dell'assemblea regionale del partito, svoltasi oggi a Palermo. "Un partito come Sel - dice ancora Palazzotto - deve avere il coraggio, gia' in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, di confrontarsi con tale processo, a partire dai programmi e senza farsi guidare dai pregiudizi politici. Resta ferma, pero', la necessita' per il centrosinistra di mantenere un profilo di cambiamento ed essere intransigente sulla questione morale". Durante l'assemblea, che ha provveduto a rinnovare l'organismo esecutivo, e' stato analizzato anche il risultato delle recenti consultazioni elettorali. L'assemblea, infine, ha definito le prossime iniziative per rilanciare l'azione politica del partito in Sicilia, confermando la partecipazione alle prossime mobilitazioni previste a favore della gestione pubblica delle risorse idriche, contro le trivellazioni promosse dai comitati No Triv e contro l'installazione del Muos a Niscemi.