ATTENTATO AL TEMPIO MAGGIORE. MATTARELLA: «FU UN ATTO SPREGEVOLE: CONTRO LA VITA, LA LIBERTÀ, LA RELIGIONE, LA CONVIVENZA» «A trentacinque anni dal gravissimo attentato terroristico al Tempio Maggiore di Roma - in cui tante persone rimasero gravemente ferite e il piccolo Stefano Gaj Taché, di appena due anni, fu colpito a morte - desidero esprimere la mia vicinanza e la mia partecipazione alla Comunità ebraica e alla Città di Roma, che ne furono profondamente colpite. Un pensiero particolare rivolgo alle famiglie delle vittime e a coloro che vi furono coinvolti e sono presenti a questo momento di ricordo». È quanto ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «I terroristi - ha continuato il Capo dello Stato - scatenarono la loro furia omicida su persone inermi, che partecipavano a una festa religiosa. Fu un atto spregevole: contro la vita, contro la libertà, contro la religione, contro la convivenza. Fu un gesto vile contro la città di Roma, simbolo di tolleranza e di accoglienza, e contro l'intera Italia. Fu un crimine contro l'umanità. Il ricordo di quel sanguinoso 9 ottobre del 1982 non si attenua con il passare degli anni, ma rafforza - in un momento in cui ci troviamo a fronteggiare nuove sfide di terrorismo integralista - la nostra comune volontà di combattere e sconfiggere chi, in nome dell'intolleranza, vuole aggredire la convivenza contro ogni regola di civiltà e di umanità». (Ufficio Stampa)
 
SICILIA, ELEZIONI REGIONALI: MUSUMECI RESPINGE LE POLEMICHE SULLA SQUADRA DI GOVERNO “DECIDERÒ AUTONOMAMENTE” .
 
Il candidato alla presidenza della regione Sicilia, Nello Musumeci, durante un incontro a Caltanissetta ha chiarito la sua posizione riguardo alle polemiche riguardanti la sua squadra di governo. “Ogni forza politica della coalizione ha il diritto di esprimere desideri e proposte, ma sarà poi il presidente della regione a dovere valutare e decidere chi farà parte della propria squadra di governo – ha commentato Musumeci – tutto il resto appartiene alle tattiche interne dei partiti”. Dunque, il candidato alla presidenza dell’Ars, ha lasciato sottintendere che alla fine deciderà autonomamente chi saranno i suoi più fedeli collaboratori rispondendo indirettamente a Gianfranco Miccichè che aveva indicato Giuseppe Guaiana, ex consigliere comunale di Trapani, come possibile nuovo assessore della Giunta Musumeci . (fonte: Siciliareporter.it) Sicilia, elezioni regionali: Crocetta fuori dalle competizioni elettorali, respinto il secondo ricorso al Tar di Palermo
 
ROSARIO CROCETTA È DEFINITIVAMENTE FUORI DALLE AMMINISTRATIVE SICILIANE.
 
L’oramai governatore uscente, le ha provate tutte pur di essere ammesso alle elezioni del 5 novembre dopo che la lista messinese in cui era candidato era stata esclusa dall’ufficio elettorale circoscrizionale. In un primo momento infatti, il Tar di Catania aveva respinto il ricorso presentato dai presentatori della lista “Micari-Arcipelago”, in cui Crocetta era capolista, per via della loro negligenza – stando a quanto dice il Tar di Catania – in quanto prima della chiusura della consegna delle liste, non si trovavano neanche all’interno del Tribunale di Messina e pertanto non sono stati neanche ammessi a presentare tardivamente la documentazione mancante. Il giorno successivo al ricorso al Tar di Catania viene presentato l’ultimo ricorso disponibile al Tar di Palermo, in cui neanche qui l’ormai ex governatore è riuscito a far ammettere la propria lista alle elezioni per via, secondo la sentenza, di contraddizioni della ricostruzione fatta dai presentatoti della lista Micari-Arcipelago – esclusa dall’ufficio elettorale di Messina – contenuta nei ricorsi con quanto messo a verbale dagli stessi presentatori della lista nella dichiarazione autografa. I giudici inoltre, hanno condannato i ricorrenti a pagare le spese legali pari a 2mila euro per ciascun ricorso respinto. Un voto amaro per Crocetta che aveva scelto di non ricandidarsi per il secondo mandato sempre su richiesta del Partito Democratico per fare spazio al rettore di Palermo e che si è visto quindi soffiare dal naso, per un cavillo burocratico, la possibilità di avere un posto alla regione. (fonte: Siciliareporter.it)
 
REVISIONE DELLE NORME SULLE CONCESSIONI DEMANIALI MARITTIME, OGGI IN AULA LA DISCUSSIONE GENERALE
 
Ilavori in Aula riprendono lunedì 16 ottobre con la discussione sulle linee generali della mozione Alberti ed altri n. 1-01707 concernente iniziative di competenza in merito alla nomina del Governatore della Banca d'Italia. A seguire la discussione sulle linee generali del disegno di legge: Delega al Governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo (C. 4302-A e abb.); la discussione sulle linee generali della mozione Martelli ed altri n. 1-01716 concernente iniziative per prevenire e contrastare la violenza contro le donne; discussione sulle linee generali della proposta di legge: Norme in materia di domini collettivi (Approvata dal Senato) (C. 4522). (Ufficio Stampa)
 
EUROPA SOCIALE: I CITTADINI CHIEDONO ALL’UE DI FARE DI PIÙ (EUROBAROMETRO)
 
Gli europei vogliono più interventi per combattere la disoccupazione, promuovere la sicurezza sociale e sostenere la parità tra i generi. Ecco le iniziative già intraprese dal Parlamento La lotta alla disoccupazione è tra i settori di maggior interesse. Secondo un sondaggio dell’Eurobarometro condotto a marzo 2017, il 78% degli intervistati dei 28 paesi vorrebbe che l'Unione europea facesse di più contro la disoccupazione. Il 63% degli intervistati afferma che l'attuale azione dell'UE è insufficiente. Per quanto riguarda la salute e la sicurezza sociale, il 70% dei partecipanti al sondaggio -sette punti percentuali in più rispetto allo scorso anno- desidera più interventi dall'Unione europea, mentre il 49% pensa che l'azione attuale dell'Unione sia insufficiente. La parità tra uomini e donne andrebbe messa in pratica secondo il 65% degli intervistati, ben dieci punti percentuali in più rispetto al 2016. Il 43% pensa infatti che l’attuale linea di azione adottata dall’UE non sia adeguata. L'84% dei cittadini dell’Unione europea pensa che le disparità tra le classi sociali nel loro paese siano attualmente molto grandi e il 64% pensa che lo saranno ancora di più tra cinque anni. (Ufficio Stampa)