MAFIE, BOLDRINI: ORGOGLIOSA CHE LA GIORNATA SI CELEBRI PER LEGGE Roma – “Sono orgogliosa che oggi, 21 marzo, per la prima volta si celebri per legge la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Dopo tanti anni di mobilitazione dei cittadini contro la criminalità organizzata, dal Parlamento italiano è finalmente arrivato - con il voto unanime espresso dalla Camera 20 giorni fa - il riconoscimento ufficiale che questa partecipazione meritava”. Lo afferma la presidente della Camera, Laura Boldrini. “Voglio esprimere la mia affettuosa solidarietà a don Luigi Ciotti – aggiunge -: le ignobili minacce che ha ricevuto, poche ore dopo l’importante visita a Locri del Presidente della Repubblica, dicono che non c’è nessun rischio di ritualità nelle migliaia di iniziative che oggi, grazie a Libera e tante altre associazioni, si svolgono in tutto il Paese”. “Aver istituito la Giornata è stato un atto legislativo dal forte significato simbolico – aggiunge Boldrini -. Nel voto del Parlamento si sono incontrati l’attività delle istituzioni - che in questa legislatura hanno dato più di una risposta, a partire dalla legge sul voto di scambio - e l’impegno della cittadinanza attiva. Questo dialogo tra le aule parlamentari e la ‘società civile responsabile’ - secondo la definizione cara a don Ciotti - è indispensabile se vogliamo sradicare le mafie dal nostro Paese”. (NoveColonne ATG)
 
60 ANNI DEI TRATTATI DI ROMA CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA - DIRETTA RAI UNO, CANALE SATELLITARE E WEBTV DELLA CAMERA
 
Mercoledì 22 marzo alle ore 11.30, in Aula la celebrazione parlamentare del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, che ricorre il 25 marzo. Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si riuniranno in seduta solenne deputati, senatori, parlamentari europei eletti in Italia, rappresentanti degli organi costituzionali e alte cariche istituzionali. Dopo gli interventi introduttivi dei Presidenti Boldrini e Grasso prenderà la parola il Capo dello Stato. Le celebrazioni del Parlamento italiano si sono aperte venerdì 17 con una Conferenza articolata in due sessioni, che si sono svolte alla Camera e al Senato. La Cerimonia sarà trasmessa in diretta da Rai Uno a cura di Rai Parlamento, dal canale satellitare e dalla webtv della Camera. (Ufficio Stampa)
 
LA PRESIDENTE BOLDRINI RISPONDE ALLA LETTERA INVIATALE DA ALCUNI DEPUTATI E DEPUTATE A PROPOSITO DELLE PRESENZE IN AULA SUL TESTAMENTO BIOLOGICO
 
Care colleghe e cari colleghi, rispondo alla lettera che in 53 mi avete inviato il 15 marzo e dico che sono rimasta colpita anch'io, come voi, dall'ampiezza della polemica sulla scarsa presenza di deputati in Aula, lunedì 13, in occasione della discussione generale sulla proposta di legge relativa al cosiddetto "testamento biologico". C'è una distorsione ricorrente che porta ad identificare l'impegno dei parlamentari con la sola presenza in Aula. Si ignora così il lavoro nelle commissioni, nelle giunte, nei comitati, la presenza sul territorio o in dibattiti pubblici, le attività di gruppo o di partito. Bisognerebbe che tutte e tutti ci adoperassimo di più per far conoscere la realtà del nostro operato, e mi auguro che i singoli deputati e i Gruppi parlamentari producano un maggiore sforzo in questa direzione. Per quanto mi riguarda ritengo di averlo fatto fin dall'inizio della legislatura, fuori e dentro il palazzo. Ho sempre reagito - lo sapete bene - alle polemiche di chi voleva rappresentare i parlamentari come lavativi e assenteisti, come una casta arroccata nei propri privilegi. E l'ho fatto in un'epoca di populismo e demagogia imperante, nella quale si tende a fare di tutta l'erba un fascio, perché sono convinta che il Parlamento vada salvaguardato in quanto espressione più alta della democrazia. L'ho fatto nelle domeniche di "Montecitorio a porte aperte" spiegando alle migliaia di cittadini in visita i vari aspetti dell'attività del parlamentare e il perché "fisiologico" dell'aula vuota in alcune circostanze. L'ho fatto in dibattiti pubblici in tante località del Paese, richiamando l'attenzione su quei deputati che non "fanno notizia" ma lavorano in silenzio, con competenza, senza mai assurgere agli onori della cronaca. L'ho fatto nelle scuole e nelle università, parlando senza remore dei vitalizi, criticando le scelte del lontano passato ma sottolineando quanto di positivo sia stato fatto negli ultimi anni. L'ho fatto in ogni possibile occasione, mettendo in evidenza la quantità notevole di tagli e risparmi che insieme, in questa legislatura, abbiamo deciso a beneficio delle casse dello Stato e delle tasche dei cittadini. L'ho fatto in tv più e più volte, l'ultima da Fabio Fazio domenica scorsa: anche lì ho ribadito che il Parlamento non può essere presentato all'opinione pubblica con toni macchiettistici che mirano a delegittimarne la funzione. Permettetemi di notare, al riguardo, che non molti tra i rappresentanti istituzionali sono disposti a spendersi a tutela del Parlamento. Ricordo inoltre con qualche amarezza quanto sia stato difficile, in questa legislatura, trovare deputati disponibili a partecipare a confronti televisivi per illustrare le misure adottate dalla Camera in tema di rinnovamento e di tagli e risparmi. Questo impegno mi ha visto e mi vedrà sempre in prima linea, per dovere di ruolo e ancor più per profonda convinzione personale. E anche quando mi è stato chiesto di commentare l'Aula semideserta in occasione della discussione generale sul "testamento biologico" ho avuto cura di sottolineare sia il dibattito lungo, attento e partecipato che aveva accompagnato il provvedimento in Commissione, sia la prassi consolidata per la quale le discussioni generali senza votazioni vedono presenti in Aula soltanto i parlamentari che devono prendere la parola e i rappresentanti del Governo. Resto tuttavia dell'idea che - quando siano in discussione provvedimenti tanto importanti e delicati come quello sul "testamento biologico", sui quali alta è l'attenzione dei cittadini - la partecipazione dei deputati debba essere garantita anche durante la discussione generale. Le polemiche, pur non condivisibili, erano prevedibili. E se vogliamo evitare facili speculazioni sull'attività parlamentare a tutti è richiesto qualche sforzo in più. (Ufficio Stampa)
 
MATTARELLA: «LA COOPERAZIONE INTERPARLAMENTARE È UN ELEMENTO SOSTANZIALE CHE IRROBUSTISCE, QUOTIDIANAMENTE, IL TESSUTO DEMOCRATICO EUROPEO»
 
In occasione delle celebrazioni del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha offerto una colazione al Quirinale in onore dei Presidenti delle Assemblee legislative degli Stati membri dell'Unione, insieme ai Vertici delle Istituzioni europee, oggi a Roma per partecipare, nell'Aula di Montecitorio e di Palazzo Madama, alla Conferenza promossa per la ricorrenza dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica. Nel corso della colazione il Presidente Mattarella ha pronunciato il Brindisi. (Ufficio Stampa)
 
MATTARELLA: «CELEBRARE L'UNITÀ DEL PAESE È OCCASIONE PER RENDERLO PIÙ UNITO E PIÙ FORTE»
 
Celebrata la Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera, istituita nel 2012 nella data della proclamazione a Torino, il 17 marzo del 1861, dell'Unità d'Italia, che oggi 'compie' 156 anni. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato all'Altare della Patria dove ha reso omaggio alla Tomba del Milite Ignoto. Al suo arrivo, Mattarella ha passato in rassegna il reparto d'onore schierato con Bandiera e banda, accompagnato dal Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziano. Il Capo dello Stato ha quindi deposto una corona d'alloro sulla Tomba del Milite Ignoto e ha osservato un minuto di raccoglimento, mentre le Frecce Tricolori sorvolavano Piazza Venezia. Alla cerimonia erano presenti il Presidente del Senato, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Corte Costituzionale, e autorità politiche, civili e militari. Nell'occasione il Presidente Mattarella ha dichiarato: «Celebriamo oggi, a 156 anni dall'Unità d'Italia, le nostre radici e, con esse, l'attualità di quei valori di coesione nazionale, di libertà, di democrazia che costituiscono energie vitali permanenti per la società e per il Paese». «La storia del nostro popolo - ha continuato il Presidente Mattarella - trae linfa da un antico e indivisibile humus di civiltà e di cultura, ma per raggiungere il traguardo dello Stato unitario furono necessari l'impegno, la tenacia, il sacrificio di tanti italiani che, nelle tormentate vicende del XIX e del XX secolo seppero superare passaggi difficili e drammatici conflitti». «Nella giornata odierna - ha aggiunto il Capo dello Stato - desideriamo ricordare e onorare il coraggio e l'intelligenza di quanti seppero far convergere forze e volontà per costruire così il cammino nuovo di un popolo. Quello spirito del Risorgimento tornò a vivere nella lotta di liberazione dal nazifascismo e, quindi, nella Costituzione democratica. Oggi è la Repubblica l'espressione più alta dell'Unità degli Italiani e della loro storia, con l'Inno e la Bandiera della nostra Patria, simboli di un percorso che trae origine oltre un secolo e mezzo fa e giunge ai giorni nostri, sfidandoci ancora ad andare avanti e a rimuovere gli ostacoli che limitano diritti e opportunità, anzitutto alle generazioni più giovani. Celebrare l'Unità del Paese è occasione di festa e impegno comune, per rendere il nostro Paese più unito e più forte, condizioni di uno sviluppo solido, equo e sostenibile e contributo - da Paese fondatore - all'Unione Europea per superare le attuali difficoltà». «L'ispirazione risorgimentale - ha concluso Mattarella - e poi la stagione della Costituzione repubblicana ci consegnano, infatti, uno spirito positivo di comunità, aperta alla collaborazione internazionale per affermare ovunque gli ideali di indipendenza, pace, giustizia, libertà, democrazia». Sulla Piazza del Quirinale si è svolto il cambio della Guardia solenne con lo schieramento e lo sfilamento del Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo. (Ufficio Stampa)