TERRORISMO: DALL’UE STRETTA SU COMBATTENTI STRANIERI E LUPI SOLITARI Roma - Il Parlamento europeo ha approvato, in via definitiva, nuove norme per contrastare le crescenti minacce dei "combattenti stranieri" in viaggio verso zone di conflitto a fini terroristici e dei "lupi solitari" che pianificano attacchi. La nuova direttiva sulla lotta contro il terrorismo aggiornerà le attuali norme "quadro" UE sui reati di terrorismo e amplierà il loro raggio d' azione, coprendo cosi anche le minacce emergenti. Le fattispecie incluse nella legislazione saranno ora puniti con almeno 15 anni di reclusione, nei casi in cui venga imposto il massimo possibile della pena, in tutta l'UE. La relatrice del Parlamento Monika Hohlmeier (PPE, DE) nel dibattito che ha preceduto la votazione ha detto: "Dobbiamo fermare i trasgressori prima di commettere questi atti, piuttosto che rimpiangere il fatto che ci sono stati attacchi. Abbiamo raggiunto un buon equilibrio tra il miglioramento della sicurezza e il rispetto rigoroso dei diritti fondamentali, in quanto non ha alcun senso avere sicurezza senza diritti", ha aggiunto. Il testo, concordato in via informale con l Consiglio nel novembre 2016, è stato approvato con 498 voti in favore, 114 voti contrari e 29 astensioni. L'elenco degli "atti preparatori" che saranno criminalizzati comprende: viaggi all'estero per aderire a un gruppo terroristico e/o ritorno nell'UE, reclutamento per terrorismo, formazione o fornire formazione per il terrorismo, favoreggiamento, complicità o tentativo di attacco, incitamento pubblico o inneggiare al terrorismo finanziamento del terrorismo e dei gruppi terroristici La nuova direttiva prevede anche disposizioni per garantire assistenza immediata alle vittime e ai loro parenti dopo un attacco. Ad esempio, gli Stati membri dovrebbero garantire che siano istituiti servizi di sostegno per aiutare le famiglie a scoprire presso quale ospedale sia stato ricoverato un loro parente e per aiutare le vittime a tornare nei loro Paesi d'origine, se coinvolti in un attacco durante la visita in un altro Paese dell'UE. L'assistenza dovrebbe includere anche il supporto medico e psicologico, la consulenza su questioni legali o finanziarie e sulle procedure legali da seguire per presentare un ricorso. (NoveColonne ATG)
 
LINGUA ITALIANA, SCUOLA PER L’EUROPA: FARNESINA E MIUR SIANO COORDINATE
 
Roma - Al di là dell'approvazione del decreto attuativo sulle scuole italiane all'estero, e al di là dei fondi a disposizione, nell'insegnamento della lingua e della cultura italiana all' estero "di grande importanza è un coordinamento sinergico tra Farnesina e Miur, del quale a volte si è sentito un po' la carenza". Lo dice Carlo Cipollone, direttore della Scuola per l'Europa di Parma, sentito nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla valorizzazione del reciproco contributo economico, culturale e civile tra la madrepatria e le comunità italiane all'estero. Secondo Cipollone un bene è intanto "valorizzare l'elemento valoriale dell'italiano nel mondo, e aver superato i vincoli della legge che limitava l'intervento ai parenti di italiani emigrati". Che vale a dire puntare, oggi e nel futuro, non solo sugli italiani emigrati, ma anche sugli stranieri che vogliono approcciarsi all'italiano. "Esistono dei dipartimenti di italianistica in alcune università all' estero - ricorda Cipollone ma l'italiano non è un mestiere molto appetibile, bisogna renderlo tale". E poi bisogna "studiare una collaborazione con le università locali" e in questo ambito "è bene aver previsto un flusso di promozione mediante strumenti non istituzionali, come tirocini e servizi sociali". Secondo Cipollone "valorizzare docenti, lettori e tirocinanti è uno degli assi portanti di questa legge" ma il sistema italiano" deve prendere vantaggio dalle metodologie utilizzate negli Stati Uniti" nell'ambito degli scambi culturali effettuati e in programma, "che danno risultati maggiori pure rispetto a programmi di studio che in Italia sono più avanzati".(NoveColonne ATG)
 
ALFANO INCONTRA IL SEGRETARIO DI STATO STATUNITENSE TILLERSON
 
Roma - Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha incontrato il Segretario di Stato statunitense, Rex Tillerson, il 17 febbraio a Bonn, a margine della Ministeriale G20. Questo primo incontro dal momento dell’assunzione del nuovo incarico da parte di Tillerson, è stato un’occasione per riaffermare “la grande amicizia tra Italia e Stati Uniti”, come ha sottolineato il ministro Alfano. “Sulla base della nostra solidissima partnership – ha aggiunto Alfano - lavoreremo fianco a fianco per fornire risposte comuni alle sfide globali più urgenti, in particolare nel Mediterraneo”. Lo fa sapere con una nota la Farnesina. “I numerosi successi di questi mesi – ha detto il ministro a proposito della crisi libica - non sarebbero stati possibili senza una determinata azione congiunta di Italia e Stati Uniti. E’ fondamentale proseguire lungo questo percorso, poiché non possiamo permetterci che la Libia scivoli nuovamente nel caos. La riattivazione della nostra Ambasciata a Tripoli rappresenta un segno tangibile di una grande attenzione da parte del nostro Paese, oltre che un messaggio di sostegno a tutto il popolo libico. Auspichiamo che altri Paesi decidano di ristabilire la propria presenza diplomatica in Libia”. Il titolare della Farnesina – continua la nota - ha inoltre illustrato all’omologo statunitense le priorità della Presidenza italiana del G7: “L’eccellente cooperazione dei nostri due Paesi in ambito G7 è di particolare importanza. Consideriamo il supporto statunitense un elemento chiave per il successo del programma della Presidenza italiana”. Il colloquio ha infine rappresentato un’opportunità per un giro d’orizzonte sulle principali questioni di rilevanza internazionale dal contrasto al Daesh, rispetto al quale Alfano ha ribadito il pieno sostegno italiano alla Coalizione, alla crisi siriana, al dossier russo-ucraino, ai rapporti con la NATO, al tema del regime degli scambi nel commercio internazionale. (NoveColonne ATG)