USA: ASSALTO AL CONGRESSO, RIMOZIONE PER TRUMP?

Washington - È di cinque morti il bilancio dell’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti da parte di una folla inferocita scatenata dalla veemenza del presidente uscente Donald Trump che in un parossistico comizio all’Ellipse,

il parco a sud della Casa Bianca, è tornato il 6 gennaio ad urlare che i democratici si sarebbero resi responsabili di aver “rubato la vittoria” alle ultime elezioni. Al momento questo edificio – che ospita Senato e Camera - è di nuovo al sicuro (e i due rami del parlamento sono tornati a riunirsi insieme per la proclamazione di Joe Biden, bocciando tutti i ricorsi), ma quello che in molti non esitano a definire un tentativo di colpo di stato ha lasciato sotto choc l’intera nazione. Rappresentanti del Partito democratico hanno annunciato che stanno già preparando l’atto di impeachment per il presidente Trump, ritenendolo responsabile dei disordini, durante i quali lo stesso Biden ha fatto sentire la sua voce affermando che “La nostra democrazia è sotto un assalto e una minaccia senza precedenti. Le parole di Presidente contano: nel caso migliore ispirano. Nel caso peggiore istigano. Il Presidente Donald Trump si faccia avanti, vada in tv e fermi questo assedio”. Ma nella sua risposta il Tycoon non ha preso le distanze dai rivoltosi: “Questo è ciò che succede quando una vittoria elettorale viene strappata ai patrioti”, ha infatti scritto il presidente uscente, che adesso potrebbe venire rimosso immediatamente. (NoveColonneATG)

SICILIA. PD: GOVERNO REGIONALE SI OPPONGA A SITI DEPOSITI RIFIUTI RADIOATTIVI

“Il governo regionale ci dica che posizione intende assumere rispetto alla individuazione di siti siciliani come possibile deposito nazionale di rifiuti radioattivi e come intende attivarsi nei confronti del governo nazionale affinchè si escluda la possibilità che la Sicilia venga ritenuta idonea ad accogliere il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito”. E’ quanto chiede il deputato regionale Michele Catanzaro in una urgente interrogazione al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci sottoscritta anche dai parlamentari Pd Giuseppe Arancio, Baldo Gucciardi e Nello Dipasquale. “Non si può umiliare la Sicilia con una scelta simile – sottolineano i parlamentari Pd – la trasformazione di queste aree in discariche radioattive è semplicemente irricevibile perché offensivo e mortificante per queste comunità e per la Sicilia intera”. Sappiamo che c’è stato un intenso lavoro dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sul tema delicato della gestione dei rifiuti radioattivi, che comporta anche per il Paese una procedura di infrazione europea – aggiungono – ma ora bisogna fare un’analisi bilanciata e verificare tutto con cura prima di decidere. La Sicilia sta puntando su turismo ed agricoltura, sullo sviluppo dell’alta velocità e della rete stradale, non può assolutamente diventare discarica di rifiuti radioattivi vogliamo ricordare che nel luglio del 2018 il Parlamento regionale aveva approvato all’unanimità una mozione con la quale si impegna il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ad opporsi alla costruzione di ogni infrastruttura destinata ad ospitare scorie radioattive ora il presidente deve dirci se intende mantenere quell’impegno affinché la Sicilia resti una Regione denuclearizzata e come intende dialogare con il governo centrale per opporsi. Noi, – concludono- saremo pronti a ricordargli costantemente questo impegno preso con tutti i siciliani”. (USEF)

DISCUSSIONE DELLE MOZIONI SULLA SLA E SUGLI INVESTIMENTI PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA DA COVID-19

Nella seduta di giovedì 7 gennaio si è svolta in Aula la discussione generale delle seguenti mozioni: Lazzarini ed altri n. 1-00246 (Nuova formulazione) e Bologna ed altri n. 1-00407 concernenti iniziative per la cura e il sostegno dei pazienti colpiti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e delle relative famiglie; Gelmini, Panizzut, Lollobrigida ed altri n. 1-00404 (Nuova formulazione) concernente iniziative per un ampio programma di investimenti e misure nel settore sanitario in relazione all'emergenza da Covid-19. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta. (USEF)

MAFIA, IL PAESE RICORDA PIERSANTI MATTARELLA

Roma - Il 6 gennaio 1980 il presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, viene ucciso in un agguato sotto casa, in via Libertà a Palermo. Un uomo che aveva innovato profondamente la politica siciliana, con provvedimenti coraggiosi, in particolare in materia economica, contro la mafia e il malaffare che dominava la Sicilia in quell'epoca. Allievo e pupillo di Aldo Moro, Mattarella prova a riprodurre in Sicilia l'esperimento dell'alleanza tra comunisti e democristiani, ma il sequestro e l'uccisione di Moro ne condizionano la strada politica. Nel periodo in cui Cosa Nostra alza il tiro verso gli uomini delle istituzioni, Piersanti Mattarella vede stringersi il cerchio attorno a sé, e comincia a temere per la sua vita, ma non abbandona i propositi di cambiamento e rinnovamento che lo portano ancora oggi ad essere un punto di riferimento nella storia politica italiana. La Rai lo ha ricordato con un documentario - "Piersanti Mattarella, 6 gennaio 1980" - scritto da Alessandro Chiappetta per la regia di Agostino Pozzi e andato onda la sera del 6 gennaio su Rai Storia.“Ricordiamo un servitore dello Stato integerrimo che 41 anni fa pagò con la vita la sua ribellione alla mafia, la sua battaglia contro la corruzione, la sua volontà di amministrare per il bene di tutti e non per l’interesse dei pochi. Piersanti Mattarella voleva cambiare la Sicilia, la sua terra, riaffermando il valore della legalità. Resta un esempio di coraggio per tutti gli italiani e un modello a cui ispirarsi nell’amministrazione della cosa pubblica” ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati, mentre l’ex presidente del Senato e procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso ha sottolineato: “Il 6 gennaio, da 41 anni, per noi siciliani non è solo il giorno dell’Epifania. È il giorno in cui ricordiamo un uomo per bene e un politico lungimirante. Piersanti Mattarella aveva avviato un rinnovamento politico, culturale e civile; voleva che la nostra terra fosse libera dalle logiche mafiose per sviluppare le sue potenzialità con trasparenza e rigore. Un sogno per tutte le persone oneste. Per questo fu ucciso. Quel giorno ero il magistrato di turno e mi precipitai in via della Libertà, a Palermo. Fu la mia prima indagine di mafia. Ricordo la confusione, lo sgomento di tutti e la sensazione che con Mattarella avevamo perso l'occasione di un cambiamento. Ma la Sicilia, e un Paese, dalle ‘carte in regola’ è una sfida ancora attualissima”. (NoveColonneATG)

ASSALTO AL CONGRESSO USA: LETTERA DEL PRESIDENTE CASELLATI AL VICE PRESIDENTE MIKE PENCE

"Ho seguito con grande apprensione i tragici eventi che nella giornata di ieri hanno interessato il Senato e la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, riuniti in seduta congiunta per certificare il risultato del voto presidenziale del 3 novembre scorso. Tali eventi rappresentano un attacco senza precedenti ad una Istituzione che, nel corso dei secoli, è diventata in tutto il mondo emblema della democrazia rappresentativa, simbolo vivente del valore del dialogo e del confronto come unica possibile alternativa alla logica della sopraffazione e della forza". Lo scrive il Presidente del Senato Elisabetta Casellati in una lettera inviata al Vice Presidente degli Stati Uniti d'America e Presidente del Senato Mike Pence. Il Presidente Casellati aggiunge: "L'irrompere della violenza nella sacralità di una seduta parlamentare di altissimo significato costituzionale indica drammaticamente quali sono le sfide che oggi le Istituzioni e la politica sono chiamate ad affrontare. Di fronte a queste preoccupanti lacerazioni, l'unica soluzione possibile è continuare a investire, con ancora maggiore determinazione, in quel cammino costituzionale che gli Stati Uniti fin dalla fine del XVIII secolo hanno tracciato. Un cammino che deve vederci più che mai uniti per difendere i valori di libertà, solidarietà e pace duramente conquistati". "Sono certa che il Senato statunitense saprà uscire da questa prova con rinnovata consapevolezza dell'importanza del proprio ruolo. In questa tragica circostanza, desidero rivolgere per Suo tramite un pensiero commosso ai familiari delle vittime e a tutti i feriti" conclude il Presidente del Senato. (USEF)

PRESIDENTE CASELLATI: IL TRICOLORE INCARNA I VALORI CHE HANNO RESO L'ITALIA LIBERA E DEMOCRATICA

"Il Tricolore è la più importante immagine dell'Italia nel mondo perchè incarna i valori che hanno caratterizzato la nostra storia: coraggio, solidarietà, fratellanza e sacrificio. Quegli ideali che hanno reso l'Italia libera e democratica. La nostra bandiera ci richiama a quello spirito di unità nazionale che deve ispirarci nella ricostruzione del nostro Paese, in questa drammatica emergenza. Viva il Tricolore, Viva l'Italia". Lo ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati in occasione della Festa del Tricolore. (USEF)