MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA ALLE FORZE ARMATE IN OCCASIONE DEL 74° ANNIVERSARIO DELLA PROCLAMAZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa,

Generale Enzo Vecciarelli, il seguente messaggio: «Settantaquattro anni or sono il popolo italiano scelse la Repubblica. Non tutti i cittadini poterono partecipare al referendum: dai militari ancora in attesa di essere rimpatriati da campi di prigionia, agli abitanti di province non ancora restituite alla sovranità italiana, il nostro Paese pagò anche in questo il prezzo di una guerra divenuta sempre più aspra e che contò un numero mai registrato prima di vittime civili. La ricorrenza di quest’anno vede l’Italia, insieme alla Comunità Internazionale, impegnata a contrastare una crisi sanitaria, sociale ed economica senza precedenti. Le Forze Armate, con il loro contributo, si sono dimostrate ancora una volta una risorsa di alta professionalità, dotata di spirito di sacrificio ed efficienza su cui la Repubblica sa di poter contare. I militari offrono quotidianamente testimonianza di generosità e abnegazione attraverso uno sforzo encomiabile nelle corsie degli ospedali, sulle strade e nel territorio per la sicurezza, in cielo e in mare per il trasporto logistico - sanitario. Le precauzioni e le restrizioni, necessarie per fronteggiare la difficile congiuntura sanitaria, non consentono di svolgere né la tradizionale sfilata a Roma né le manifestazioni locali, nelle quali è essenziale il contributo delle Forze Armate. I valori di rispetto dei diritti, solidarietà, umanità, che animano costantemente il vostro operato, in Italia e nei teatri di crisi, al servizio della pace, della democrazia e della sicurezza, trovano fondamento nella Costituzione e incontrano la riconoscenza dei nostri concittadini. Nel celebrare l’anniversario di fondazione della Repubblica rivolgo un deferente pensiero a quanti hanno sacrificato la propria vita in Italia e all’estero, in pace e in guerra. I Labari decorati e i Medaglieri sono un patrimonio morale che vi contraddistingue e che la Repubblica onora. Ai militari di ogni ordine e grado giungano, nel giorno della Festa di tutti gli Italiani, i più fervidi auguri e sentimenti di gratitudine e l’apprezzamento per l’insostituibile apporto offerto al bene comune nostro e della intera Comunità Internazionale. Viva le Forze Armate, viva l’Italia». (USEF)

2 GIUGNO, FICO: "VALORI REPUBBLICANI CI IMPONGONO DI NON LASCIARE MAI NESSUNO INDIETRO"

Dichiarazione del Presidente della Camera, Roberto Fico, in occasione del 74° anniversario della Festa Nazionale della Repubblica: "La Festa della Repubblica ci ricorda il nostro essere comunità, il patrimonio di valori che ci tengono uniti, le radici sulle quali sono piantate le nostre Istituzioni. Il 2 giugno del 1946 gli italiani, ancora circondati dalle rovine della guerra, furono capaci di guardare avanti e costruire un futuro migliore per sé stessi e per le generazioni a venire. Volevano che l'Italia fosse un Paese democratico, giusto e moderno. In questo giorno, denso di significati per tutti noi, riaffermiamo i principi e i valori della Costituzione repubblicana. E ribadiamo che libertà, dignità, solidarietà, eguaglianza e legalità sono conquiste non scontate, che vanno coltivate, condivise e protette quotidianamente. Quest'anno il nostro Paese vive un momento delicato e complesso dovendo affrontare un'emergenza sanitaria e le gravi conseguenze economiche che la pandemia da Covid-19 ha prodotto. Il nostro pensiero va alle vittime, a chi ha perso i propri cari, a comunità duramente colpite. E un sentito grazie va ai medici e agli infermieri in prima linea in questi mesi. Lo Stato deve rimanere al fianco dei cittadini che, nella situazione contingente di diffusa incertezza e precarietà, non devono sentirsi abbandonati. E non devono sentirsi abbandonati i nostri ragazzi e le nostre ragazze che a causa dell'emergenza non hanno più potuto far rientro a scuola e - non senza poche difficoltà - hanno seguito i corsi in questi mesi con la didattica a distanza, anche grazie al lavoro dei nostri docenti. E non dobbiamo dimenticare quei giovani che non hanno avuto le stesse possibilità dei loro coetanei, e che per vari motivi sono rimasti esclusi da un percorso didattico a cui avevano diritto di partecipare. Dobbiamo lavorare affinché la situazione emergenziale non crei - nella scuola come nella società - ulteriori disuguaglianze o ponga a repentaglio principi e diritti garantiti dalla Costituzione. I valori della Repubblica che oggi celebriamo si realizzano quando facciamo tutto il necessario perché nessuno venga lasciato indietro. È un dovere che chiama in causa l'essenza democratica dello Stato, la sua capacità di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, come ci chiede espressamente la nostra Costituzione. E i valori repubblicani chiamano ciascuno di noi - oggi più che mai - alla partecipazione attiva alla vita civile e democratica che contribuisce a rendere migliore il nostro Paese". (USEF)

2 GIUGNO, IL PRESIDENTE ALBERTI CASELLATI: "CELEBRAZIONE DI GRANDE VALENZA PER ISTITUZIONI E CITTADINI"

2 Giugno 2019 "La Festa della Repubblica è una festa che esprime i più alti valori di unità, appartenenza e identità collettiva. È una celebrazione di grande valenza simbolica per le istituzioni e per i cittadini perché ricorda un passaggio fondamentale per la nostra storia: la scelta degli italiani di aderire all'ideale repubblicano attraverso il referendum del 1946. L'augurio che oggi voglio esprimere è che il Paese intero ricordi e festeggi il momento in cui l'Italia, dopo la guerra e le divisioni, s'è fatta nazione. Buona festa della Repubblica a tutti gli italiani". Lo ha detto il presidente del Senato Elisabetta Casellati in occasione del 73esimo anniversario della Festa della Repubblica, dopo aver preso parte alle celebrazioni assieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle altre Alte Cariche dello Stato. (USEF)

IL PASSAGGIO DELLE FRECCE TRICOLORI IN OCCASIONE DEL 74° ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Le frecce tricolori hanno solcato oggi il cielo di Palermo con due passaggi sopra gli antichi assi viari di epoca romana: il cardo e il decumano, ossia gli allineamenti via Libertà –via Maqueda e corso Vittorio Emanuele II – corso Calatafimi. Quest’anno, nell’intento di evitare cerimonie e conseguenti assembramenti, il Ministero della Difesa ha voluto portare il 2 giugno nelle case degli Italiani, con un singolare programma di esibizioni da parte della pattuglia acrobatica nazionale nei cieli di tutta Italia. 21 le città scelte, tra cui Palermo. Un modo originale per abbracciare simbolicamente tutto il Paese in segno di unità, solidarietà e ripresa. Il raro e apprezzatissimo evento è stato la giusta occasione per trasformare la magnifica terrazza che sovrasta Palazzo dei Normanni – dove hanno sede l’Assemblea Regionale Siciliana e il Comando Militare dell’Esercito in Sicilia – in un sito panoramico per gli “inquilini” civili e militari dello storico palazzo. Presenti, oltre al padrone di casa, Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, il Presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè, il Sindaco Leoluca Orlando, il Direttore Generale della Fondazione “Federico II” Patrizia Monterosso e il Segretario Generale dell’ARS Fabrizio Scimè. Ad intrattenere i convenuti – prima del passaggio della pattuglia acrobatica nazionale e nell’assoluto rispetto delle misure di distanziamento – la Professoressa Rita Cedrini ha brevemente raccontato la storia di Porta Nuova, la cinquecentesca porta d’ingresso alla città, oggi al centro di un importante progetto di conservazione e valorizzazione di concerto tra Esercito e ARS (USEF)