MISSIONE DEL MINISTRO DEGLI ESTERI LUIGI DI MAIO IN CINA

Al via la missione in Cina del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per partecipare alla 2° edizione della China International Import Expo (CIIE) a Shanghai dove l’Italia è Paese Partner.

Il Capo della Farnesina ha incontrato oggi il Consigliere di Stato e Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese, Wang Yi per valorizzare la partecipazione italiana alla CIIE, con circa 160 imprese italiane e un Padiglione Nazionale dedicato alla promozione del Made in Italy. I due interlocutori si sono impegnati inoltre a favorire lo sviluppo di iniziative congiunte in Cina e nei mercati terzi e a rimuovere le barriere tariffarie e non tariffarie per semplificare l’accesso al mercato cinese dei prodotti italiani. (USEF)

IL SOTTOSEGRETARIO DI STEFANO A GINEVRA PER LA TERZA REVISIONE PERIODICA DEI DIRITTI UMANI DELL’ITALIA

È in corso a Ginevra la Terza Revisione Periodica dei Diritti Umani dell’Italia. La Delegazione italiana, guidata dal Sottosegretario agli Affari Esteri On. Manlio Di Stefano, ha risposto alle oltre 120 delegazioni rappresentative di tutte le aree geografiche per questo importante appuntamento di analisi della situazione dei diritti umani che viene effettuata, a rotazione, per tutti gli Stati membri del Comitato Dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. “L’Italia – ha affermato il Sottosegretario – ribadisce che è necessario garantire i diritti fondamentali per tutti, specialmente in un mondo problematico come quello di oggi, che richiede uno sforzo particolare per assicurare uno sviluppo socio-economico sostenibile, nonché forme adeguate di protezione e promozione dei diritti umani.” “È per questo – ha proseguito Di Stefano – che il Governo italiano ha assicurato, dall’aprile 2019, il Reddito di Cittadinanza a oltre 2 milioni di italiani, con l’obiettivo di garantire il diritto a una vita dignitosa per tutti. Ci siamo inoltre fatti promotori di un principio che includa, tra i diritti umani, anche il diritto ad un ambiente salubre, un “Green New Deal” in piena sintonia con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite che intendiamo attuare pienamente coinvolgendo il settore privato e le organizzazioni sociali.” (USEF)

4 NOVEMBRE, FICO: NOSTRE FORZE ARMATE VESSILLO DI COESIONE SOCIALE, GIUSTIZIA E PACE

Di seguito la dichiarazione del Presidente della Camera Roberto Fico in occasione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate: "Nella Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate che celebriamo oggi, 4 novembre, voglio rivolgere un pensiero a tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano per garantire la sicurezza nelle strade italiane, fanno fronte a complesse situazioni di emergenza e svolgono azioni di contrasto di attività criminali. E allo stesso modo il pensiero va a tutti coloro i quali sono all'estero, impegnati in missioni multilaterali contro il terrorismo, per finalità scientifiche o anche in soccorso alle richieste di aiuto di singoli Stati in contesti particolarmente complessi. Voi, uomini e donne delle Forze armate che fate il vostro dovere con spirito di servizio e amore per i valori fondanti della nostra repubblica, siete un vessillo di coesione sociale, di affiatamento civile, di giustizia e di pace".(USEF)

SCOMPARSA DI ALBERTO SED: IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE DEL SENATO

"Esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla comunità ebraica per la scomparsa di Alberto Sed, testimone oculare e vittima di una delle tragedie più grandi del Novecento, la deportazione nei campi di sterminio nazisti. La sua voce e il suo coraggio nel raccontare l'orrore e le indicibili sofferenze vissute in prima persona, vanno ricordate per sempre come un esempio di impegno civile e di custodia della memoria da additare alle nuove generazioni". Lo ha detto il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ricordando la scomparsa di Alberto Sed, sopravvissuto durante la Seconda Guerra Mondiale al campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. (USEF)

CONTRATTO PROGRAMMA MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO E POSTE ITALIANE: AUDIZIONE INFORMALE IN 8A COMMISSIONE

Alle 14,30 di martedì 5 novembre, l'Ufficio di Presidenza della Commissione Lavori pubblici ha in programma l'audizione di rappresentanti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), nell'ambito dell'esame dell'Atto del Governo n. 128, sullo schema di contratto di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e la società Poste italiane per il quinquennio 2020-2024. Dossier di documentazione » (USEF)

LA SICILIA SI SVUOTA. CRESCITA PARI A ZERO

DA TP24 - Dall’inizio del Duemila hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila persone. La metà sono giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto sono laureati. Più di duecento mila (16%) si sono trasferiti all’estero. E di questi, oltre 850 mila non torneranno indietro. Un’alternativa all’emigrazione è il pendolarismo di lungo periodo, che nel 2018 dal Mezzogiorno ha interessato circa 236 mila persone. Di questi 57 mila si muovono tra le regioni del Sud. Questo è accaduto fino ieri. Nei prossimi 50 anni, è la previsione del rapporto Svimez 2019 presentato ieri alla Camera, le regioni meridionali perderanno altri cinque milioni di persone, con una perdita del 40 per cento del prodotto interno lordo. A questo risultato collaborerà anche il calo delle nascite e delle migrazioni. Nel 2018 sono nati seimila bambini in meno a Sud, mentre la natalità delle donne straniere non è più sufficiente a compensare la bassa propensione delle italiane a fare figli. Tra quelli che restano, anche gli stranieri residenti si spostano verso Nord. MUSUMECI. I dati del rapporto Svimez evidenziano, ancora una volta, quello che ripeto da anni: per tornare a far crescere il Sud servono investimenti produttivi, non misure come il reddito di cittadinanza che, come sottolinea lo studio dell’Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno, sta allontanando dal mercato del lavoro anziché richiamare persone in cerca di occupazione. Se in Italia ci sono ormai solo quattro Regioni dove il tasso di natalità è positivo, e si trovano tutte al Nord, significa che le politiche messe in campo dal governo nazionale sono sbagliate”. (continua a leggere: https://www.tp24.it/2019/11/05/economia/sicilia-svuota-crescita-pari-zero/141381)