IN PRIMA COMMISSIONE I DISEGNI DI LEGGE COSTITUZIONALE PER RIDURRE IL NUMERO DEI PARLAMENTARI DUE EMENDAMENTI DI FRANCESCO GIACOBBE (PD) CONTRO LA DIMINUZIONE DEGLI ELETTI NELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO

ROMA - In discussione in questi giorni presso la Commissione affari costituzionali i disegni di legge costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari. La proposta prevede anche la riduzione degli eletti all'estero passando da 6 a 4 senatori e da 12 a 8 deputati. Il senatore Pd Francesco Giacobbe (circoscrizione Estero-rip. Africa, Asia, Oceania, Antartide) ha presentato due emendamenti dove si chiede che la riduzione non riguardi la rappresentanza estero. “Non una presa di posizione fine a se stessa ma avvalorata dal fatto che già oggi la rappresentanza è numericamente sottostimata e quindi se passasse la riduzione richiesta diventerebbe davvero un problema. Non posso accettare che passi l'idea per cui la rappresentanza degli italiani all'estero si riduca ad un mero simbolo nelle istituzioni”, dichiara il sen. Giacobbe . “Ribadisco – aggiunge - che il valore della rappresentanza è importante per l'Italia per l'immagine del nostro Paese nel mondo. Spero che oltre alla mia netta opposizione si possa levare un grido anche da parte delle nostre comunità che verrebbero penalizzate da una idea sbagliata che sottende a tutto questo”, conclude Francesco Giacobbe. (Inform)

L’ASSEMBLEA GENERALE DELL’ONU HA VOTATO UNA RISOLUZIONE PER UNA MORATORIA DELLA PENA DI MORTE MOAVERO: “L’ITALIA COLTIVA L’EREDITÀ LUNGIMIRANTE DI CESARE BECCARIA E CONTINUERÀ A IMPEGNARSI PER CONVINCERE SEMPRE PIÙ PAESI A SOSPENDERE LE ESECUZIONI CAPITALI”

ROMA - L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in seduta plenaria, ha adottato il 17 dicembre a New York la settima Risoluzione per una moratoria universale della pena di morte, promossa ogni due anni da un gruppo di Paesi, fra i quali l’Italia è sempre stata in prima linea. La Risoluzione ha ricevuto quest’anno 121 voti a favore, superiori ai 117 del 2016 e mai ottenuti prima. Secondo il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, “Questo voto dell’ONU conferma un profondo convincimento italiano: è possibile lavorare affinché nel mondo non si ricorra più alla pena di morte, quale sanzione suprema e presunto deterrente. Il segnale che la Comunità Internazionale ha dato con questa ulteriore Risoluzione è molto importante, perché reitera la volontà di procedere in questa direzione anche in un’epoca di forti tensioni e violenze. L’Italia coltiva l’eredità lungimirante di Cesare Beccaria e continuerà a impegnarsi per convincere sempre più Paesi a sospendere le esecuzioni capitali”. Il testo della Risoluzione ONU presenta alcune positive e significative modifiche rispetto a quello del 2016, che ne rafforzano il valore. In particolare: la necessità di garantire che la pena di morte non sia mai decisa in maniera discriminatoria; l’obbligatorietà dell’assistenza legale a tutti coloro che rischiano una condanna capitale; il netto richiamo ai governi di esaminare la possibilità di rimuovere dai rispettivi ordinamenti giuridici nazionali l'applicazione obbligatoria della pena capitale. Il significativo risultato all’ONU corona l’azione della Farnesina e dell’intera rete diplomatica. Fondamentale è stata anche collaborazione con le organizzazioni della società civile, in particolare con Amnesty International, la Comunità di Sant’Egidio e l’associazione Nessuno tocchi Caino, che fanno parte della “Task Force MAECI-società civile sulla pena di morte”. (Inform)

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FEDERATIVA DEL BRASILE IN MERITO AL CASO DI CESARE BATTISTI

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato al Presidente della Repubblica Federativa del Brasile Michel Temer il seguente messaggio: “Signor Presidente, desidero esprimerLe il mio più vivo ringraziamento per la Sua decisione in merito al caso del cittadino italiano Cesare Battisti, condannato in via definitiva, per reati gravissimi, dai Tribunali italiani e sinora sottrattosi all’esecuzione delle relative sentenze. Il gesto da Lei compiuto costituisce una testimonianza significativa dell’antica e solida amicizia tra il Brasile e l’Italia e testimonia la sensibilità in relazione a una vicenda complessa e delicata, che suscita sentimenti di intensa partecipazione nell’opinione pubblica del nostro Paese. Apprezzo molto la determinazione della Sua decisione, che contribuisce a rendere giustizia alle vittime dei reati per i quali Cesare Battisti è stato condannato e allo Stato italiano. Nel rinnovarLe i sentimenti di amicizia e riconoscenza del nostro Paese e miei personali, colgo l’occasione per inviarLe i più cordiali saluti, uniti a fervidi auguri per le imminenti festività.(USEF)

SALVAGUARDIA OCCUPAZIONE INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA, AUDIZIONE SINDACATI METALMECCANICI -

MERCOLEDÌ ALLE 15 DIRETTA WEBTV Mercoledì 19 dicembre, alle ore 15, la Commissione Lavoro svolge l'audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Ugl metalmeccanici, nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00075 Gribaudo e 7-00108 Segneri, sulla salvaguardia dell'occupazione nel settore dell'industria automobilistica, con particolare riguardo alla situazione del gruppo Fca. L'appuntamento viene trasmesso in diretta webtv.(USEF)

IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA IL BUDGET INTERVISTA A DANIELE VIOTTI SUL BILANCIO 2019

Il Parlamento europeo ha approvato il bilancio 2019 destinando più fondi a ricerca e Erasmus. Nell'intervista l’eurodeputato italiano dei S&D Daniele Viotti spiega le priorità del Parlamento Come descriverebbe la proposta del Parlamento sul bilancio del prossimo anno? Abbiamo lavorato su due questioni molto importanti per l’Europa: la prima riguarda i giovani mentre la seconda è legata alla crisi migratoria, anche se non la definirei una crisi ma piuttosto uno stato di fatto. Ci siamo concentrati in particolare sui programmi europei per la ricerca (Horizon), per le infrastrutture (Meccanismo per collegare l’Europa, CEF), per le piccole e medie imprese (COSME) e per i giovani (Garanzia Giovani). Vogliamo ripristinare tutti i tagli al bilancio proposti a luglio dal Consiglio. Vogliamo contestare il Consiglio sul tema dell’immigrazione, sia per affrontare le sfide geopolitiche europee che per aiutare gli immigrati attuali e potenziali. Vogliamo combattere la povertà e la fame nel mondo e aiutare i paesi in Africa e altrove a sviluppare il settore industriale, l’economia e le infrastrutture. Spero che il Consiglio capisca che stiamo rispondendo alle preoccupazioni di molti stati membri. Se il Consiglio mi chiedesse di tagliare dei fondi, sarei contrario. Questa sarà una delle sfide maggiori durante i negoziati. Per una volta tutte le istituzioni europee propongono un bilancio più elevato rispetto a quello dell’anno precedente. Perché secondo lei? I nostri programmi si stanno ampliando. Università, piccole e medie imprese e autorità locali richiedono sempre più finanziamenti per i loro progetti. Questo è il motivo per cui per l’anno prossimo abbiamo bisogno di più fondi. Adesso ci troviamo a metà dell’attuale bilancio a lungo termine dell’UE (il cosiddetto quadro finanziario pluriennale), ossia il momento in cui si iniziano a distribuire i finanziamenti, e non vorrei ritrovarmi con una mancanza di fondi com’è già successo nel 2014. Il Consiglio ha proposto dei tagli a un certo numero di programmi per il prossimo anno. Con quali tagli non è d’accordo e quali sarebbero le conseguenze? Innanzitutto non sono d’accordo con la visione del Consiglio sul budget del 2019. Non sono contro un taglio qui o là ma contro la loro visione limitata dell’Europa. Chiedono alla Commissione di fare di più in situazioni di emergenza, ma ogni anno vogliono spendere meno. I tagli che non condivido sono quelli ai programmi Horizon, CEF, COSME e Garanzia Giovani, perché significherebbero tagliare sul nostro futuro. Se vogliamo affrontare paesi come la Cina, gli Stati Uniti e l’India, dobbiamo investire in ricerca, energia e sviluppo. Per questo non capisco i motivi di simili tagli. Secondo le proiezioni, solo il 19,3% del bilancio dell’UE per il 2014-2020 andrà a favore di misure legate al clima, il che è inferiore all’obiettivo del 20%. Cos’è successo? Non saprei, ma questo è uno dei motivi per cui vogliamo rafforzare le misure volte a combattere il cambiamento climatico. Abbiamo provato a mettere quanti più fondi possibili in questo campo ma per il prossimo anno non penso che riusciremo a rispettare l’obiettivo del 20%. Comunque, parallelamente stiamo lavorando al prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, in cui puntiamo a fondi più ambiziosi per contrastare il cambiamento climatico.(USEF)