MANOVRA, JUNCKER: DEVIAZIONE ITALIANA INACCETTABILE

Il presidente della Commissione europea: non vogliamo scontri, ma le regole vanno rispettate. «Se accettassimo il derapage» previsto dalla manovra rispetto alle regole europee «alcuni Paesi ci coprirebbero

di ingiurie e invettive con l’accusa di essere troppo flessibili con l’Italia». Lo ha detto il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker in un incontro con la stampa italiana. La Commissione non interviene sulle scelte specifiche della legge di bilancio italiana, ma si occupa del «risultato finale, del saldo». E «a prima vista c’è uno scarto tra ciò che è stato promesso e ciò che il governo ha presentato oggi: mi interessa il saldo, ci sono gli impegni presi dall’Italia dal governo precedente e dal governo (di oggi) a livello del Consiglio europeo e a livello dei ministri delle finanze», ha aggiunto il presidente della Commissione europea. La dinamica della finanza pubblica italiana «mi dà molte preoccupazioni» ma «non abbiamo pregiudizi: ne discuteremo con l’Italia come facciamo con tutti gli altri Paesi», ha affermando Juncker annunciando che oggi pomeriggio avrà un colloquio telefonico con il premier Giuseppe Conte. «Da parte nostra non c’è odio, non ci sono pregiudizi, niente di tutto questo», ha poi aggiunto Juncker. «Gli italiani hanno eletto un governo che è legittimo, che bisogna rispettare in tutte le sue componenti». «Avremo un dibattito virtuoso con i nostri amici italiani che sanno che il loro debito pubblico è molto elevato, e nessuno può dire il contrario, e che nel progetto di bilancio non si rispettano pienamente le raccomandazioni della Commissione e dell’Ecofin per il 2018-2019» che i ministri delle Finanze, compreso quello italiano, hanno accettato. «C’è una differenza tra quanto raccomandato e quanto presentato oggi nel bilancio», ha ribadito il presidente della Commissione. «Ne discuteremo in tutta amicizia e con il rispetto che dobbiamo all’Italia».

USO RESPONSABILE DELLA RETE - VENERDÌ CONVEGNO ALLA CAMERA - PARTECIPA VICEPRESIDENTE SPADONI - ALLE 9.30 DIRETTA WEBTV

Oggi venerdì 19 ottobre, alle ore 9.30, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio si svolge il convegno "Uso responsabile della rete e tutela dei diritti". Aprono l'iniziativa i saluti della vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni, del presidente dell'Agcom, Angelo Marcello Cardani. Introduzione di Francesco Posteraro, componente Agcom. Relazioni di Massimo Luciani, presidente Associazione italiana costituzionalisti, Roberto Viola, direttore generale Dg Connect, Commissione europea. tv. L'appuntamento viene trasmesso in diretta webtv.

DEPORTAZIONE GHETTO ROMA, FICO “DOVERE DELLA MEMORIA. CITTADINI SEMPRE IN PRIMA LINEA PER DIFESA VALORI DEMOCRATICI E PRINCIPI COSTITUZIONALI”

Dichiarazione del Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico: "All'alba del 16 ottobre 1943, un centinaio di soldati tedeschi catturarono nel ghetto di Roma 1022 ebrei, tra cui circa 200 bambini. Alcune strade nel cuore della città furono teatro di uno dei più dolorosi episodi di rastrellamento di ebrei nella storia della Shoah italiana. Rinchiusi nel Collegio Militare di Palazzo Salviati in via della Lungara, i prigionieri furono poi trasferiti alla stazione ferroviaria Tiburtina e caricati su un convoglio composto da carri bestiame diretto al campo di concentramento di Auschwitz. Soltanto 17 deportati riuscirono a sopravvivere, tra questi una sola donna e nessun bambino. Ricordare dopo 75 anni questa terribile pagina della Shoah continua a suscitare un profondo senso di sgomento e di ignominia e ci esorta, al tempo stesso a mettere a nudo le connivenze morali e le responsabilità storiche che hanno consentito l'approvazione delle leggi razziali e la loro applicazione e a mettere a fuoco il delirio ideologico che ha fatto sì che uomini, donne, anziani e bambini fossero quel giorno braccati e stanati come bestie, strappati dalle loro case e dai loro affetti, stipati in carri bestiame e condotti a morire. Chi ha conosciuto l'inferno dell'Olocausto è rimasto per sempre segnato nell'anima e, tuttavia, ha voluto farsi carico di quel pesante fardello di memoria, per divulgarlo, condividerlo e, soprattutto, per far comprendere, ai giovani in particolare, che il silenzio o l'indifferenza della società di fronte a un'ideologia negatrice dei diritti dell'uomo può provocare gravi e insanabili ferite all'umanità. Il dovere della memoria deve dunque costituire un punto qualificante dell'impegno delle Istituzioni, ma anche di tutti i cittadini che devono sentirsi sempre in prima linea nella difesa del patrimonio dei valori democratici e dei principi di libertà sanciti dalla nostra Costituzione. Tutta l'umanità non deve abbassare mai la guardia di fronte agli spettri della discriminazione e del razzismo e deve coltivare sempre, e a ogni costo, le ragioni della solidarietà, della giustizia e della democrazia".

GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA CONTRO LA POVERTÀ. DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE CASELLATI: "INVESTIRE SUL SAPERE PER COSTRUIRE UN PAESE PIÙ RICCO DI OPPORTUNITÀ PER TUTTI"

«L'istruzione è il ponte che congiunge l'umanità al progresso. Perché è la conoscenza l'unica vera porta d'accesso alla realizzazione personale e al raggiungimento della piena libertà e indipendenza sotto qualsivoglia forma: sociale, intellettuale, economica, professionale». Così si è espressa Elisabetta Casellati, Presidente del Senato. «In Italia, purtroppo, come rileva il Rapporto Caritas, la povertà economica è strettamente correlata alla povertà educativa. Ecco perché, personalmente, sono convinta che investire nell'istruzione sia la strategia più efficace per costruire nel nostro Paese un futuro di progresso per le nuove generazioni. E uso questo termine, "progresso", perché penso sia necessario puntare all'evoluzione a tutto tondo dell'individuo e della società, e non solo allo sviluppo economico». «Alzare il livello medio di istruzione nazionale non vuol dire solo contribuire alla crescita del Pil ma anche gettare le basi per costruire un Paese più evoluto, più meritocratico, più ricco di opportunità per tutti i cittadini; e, ciò che più conta, maggiormente rispettoso dei principi democratici» ha concluso.

ANNIVERSARIO DELLA DEPORTAZIONE DEGLI EBREI ROMANI. DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DEL SENATO

"Il 75esimo anniversario della deportazione degli ebrei romani, avvenuta il 16 ottobre 1943, è un momento di memoria sempre viva e importantissima che la città di Roma rinnova. E che noi commemoriamo - dichiara il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati - perché tutti, ed i nostri giovani in particolare, conoscano e ricordino le violenze e la barbarie umana perpetrata durante la Shoah. E perché - così conclude il Presidente del Senato - la speranza e l'impegno per un mondo migliore tragga da quel sacrificio nuova linfa e nuove energie".