TAJANI: PROGETTARE UN’UNIONE PIU’ GIUSTA E RAPPRESENTATIVA

Bruxelles - Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha partecipato il 9 ottobre alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni, nell’ambito del dibattito sul "Futuro dell’Europa" e del discorso del presidente del Comitato Europeo

delle Regioni, Karl-Heinz Lambertz, sullo "Stato dell’Unione Europea: la visione delle regioni e delle città". L’evento ha avuto luogo nel quadro della "Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2018". "Anche se con modalità diverse, il Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni riuniscono membri eletti dai cittadini a livello europeo, locale e regionale - ha detto Tajani nel suo intervento - Forti di questa prerogativa, dobbiamo lavorare insieme per offrire risposte concrete ai nostri cittadini, e per progettare insieme a loro un’Europa più efficace, più giusta e più rappresentativa. I rappresentanti eletti a livello regionale e locale in Europa svolgeranno un ruolo cruciale nelle prossime elezioni europee. Essi conoscono e comprendono i problemi e le necessità del territorio e dei cittadini che amministrano. Sono nella posizione migliore per dare ascolto alle cause profonde delle loro preoccupazioni, e per trovare soluzioni efficaci. Dobbiamo unire le nostre forze. Non possiamo permettere che venga messo in crisi il sistema di principi e valori che hanno fatto del progetto europeo un successo senza precedenti. Non possiamo dare per scontati lo stato di diritto, la democrazia, il benessere. Il rischio di perdere le nostre conquiste di civiltà è sempre dietro l’angolo: è compito nostro difenderle ogni giorno".(NoveColonneATG)

COMMISSARIE ED EURODEPUTATE: E’ TEMPO CHE LE DONNE GUIDINO L’UE

Bruxelles - Si è svolta il 10 ottobre al Parlamento europeo la seconda edizione del Consiglio europeo delle donne (WEUCO). Organizzato dalla European Women Alliance, in cooperazione con le vicepresidenti del Parlamento Evelyne Gebhardt, Mairead McGuinness e Heidi Hautala e le commissarie europee Violeta Bulč, Elżbieta Bieńkowska e Mariya Gabriel, l’evento ha visto la partecipazione di deputate, rappresentanze degli Stati membri e donne leader in vari settori a livello mondiale. “8 dei 28 Commissari sono donne - ha ricordato la Commissaria ai Trasporti Violeta Bulč - ma non vi è mai stata una presidente donna”, mentre Elżbieta Bieńkowska si è concentrata sulla scarsa presenza di donne nelle imprese: “Le donne imprenditrici in Europa sono soltanto il 30% del totale” ha dichiarato, ricordando l’attenzione della Commissione al riguardo. Presente anche la popolare e provocatoria anchorwoman inglese Sandi Toksvig, che ha esordito “vi prego di non essere delle brave ragazze, siate radicali, fate rumore, fate la storia, siate fastidiose”, mentre la leader di Wall Street Monica Mandelli ha posto l’accento sull’istruzione soprattutto per quanto riguarda le materie scientifiche (le cosiddette STEM) e quelle finanziarie e sulla necessità di mantenere le donne nel mondo del lavoro, oltre all’importanza della genitorialità. Nelle conclusioni del Consiglio, adottate all’unanimità, emerge forte l’appello agli Stati membri a porre più donne nelle liste elettorali, alle famiglie politiche europee di designare Spitzenkandidaten donne e di inserire la parità di genere nei programmi elettorali. È stato inoltre lanciato il Manifesto “AnotHer Europe” per le elezioni europee. “L’impegno civico delle donne diventi il tratto distintivo della nostra identitá”, ha dichiarato la fondatrice e presidente di EWA, Alessia Centioni. (NoveColonneATG)

L'UE ADOTTA NORME PIÙ SEVERE CONTRO IL RICICLAGGIO

Oggi il Consiglio ha adottato una nuova direttiva sulla lotta al riciclaggio. La direttiva introduce nuove disposizioni di diritto penale che contrasteranno e bloccheranno l'accesso dei criminali alle risorse finanziarie, comprese quelle utilizzate per attività terroristiche. Le nuove disposizioni includono:

• l'introduzione di norme minime relative alla definizione dei reati e alle sanzioni in materia di riciclaggio. Le attività di riciclaggio saranno punibili con una pena detentiva massima di 4 anni e gli organi giurisdizionali potranno applicare misure e sanzioni aggiuntive (ad esempio, l'esclusione temporanea o permanente dall'accesso ai finanziamenti pubblici, sanzioni pecuniarie, ecc.). Ai casi connessi a organizzazioni criminali o per reati commessi nell'esercizio di determinate attività professionali si applicheranno circostanze aggravanti

• la possibilità che entità giuridiche siano ritenute responsabili di determinate attività di riciclaggio e si vedano infliggere una gamma di sanzioni (ad esempio, esclusione dagli aiuti pubblici, assoggettamento a sorveglianza giudiziaria, provvedimenti giudiziari di scioglimento, ecc.)

• l'eliminazione degli ostacoli alla cooperazione giudiziaria e di polizia a livello transfrontaliero introducendo disposizioni comuni al fine di migliorare le indagini Riguardo ai casi transfrontalieri, le nuove norme chiariscono a quale Stato membro spetta la competenza giurisdizionale, le modalità di cooperazione tra gli Stati membri interessati e di partecipazione di Eurojust.

PROSSIME TAPPE

Una volta che la direttiva sarà stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE, gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla nel diritto nazionale.

INFORMAZIONI GENERALI

La direttiva integra, in ordine agli aspetti di diritto penale, la direttiva relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, adottata formalmente nel maggio 2018.

• Direttiva sulla lotta al riciclaggio mediante il diritto penale (PE-CONS 30/18)

• Direttiva relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo (comunicato stampa, 14.5.2018) Visita la pagina della sessione Scarica in formato PDF CONTATTI STAMPA Romain Sadet Addetto stampa +32 2 281 89 14 +32 473 86 54 37

EMERGENZA RIFIUTI, MUSUMECI: "IO COMMISSARIO STRAORDINARIO DIMEZZATO"

"Mi sento un commissario straordinario per i rifiuti dimezzato, non mi è stato conferito nessuno dei poteri speciali derogatori al sistema che vige da decenni". E' lo sfogo del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci nel corso del suo intervento in aula all'Ars dove ha riferito sull'emergenza rifiuti. "Sento dire in giro che sono commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Sicilia, niente di più falso - continua - non è cosi'. Il presidente è commissario solo per sei interventi, tutti circoscritti nella provincia di Palermo e Trapani, con un solo intervento a Casteltermini, in provincia di Agrigento". E ribadisce: "Insomma, un commissario dimezzato: non ho i poteri per poter derogare a una situazione in atto da decenni. L'ordinanza del governo centrale, e non per iniziativa del governo regionale, prevede il trasporto dei rifiuti in eccedenza fuori dall'Isola; trasferire i rifiuti fuori è una richiesta del governo Gentiloni che non è stata negata dall'attuale governo, quindi procediamo su questa linea". Le reazioni M5S - "A distanza di otto mesi dalla deliberazione dello stato di emergenza per i rifiuti in Sicilia, improvvisamente il presidente-commissario Musumeci ha scoperto che i suoi poteri non sono sufficienti, cercando di scaricare la responsabilità sul governo nazionale". Lo dice Adriano Varrica, deputato nazionale del Movimento 5 Stelle e componente della commissione Ambiente. "Sembrano passati secoli dai toni spavaldi e trionfalistici con cui ad aprile lo stesso Musumeci presentava il cosiddetto piano stralcio con annesso cronoprogramma, annunciando un piano regionale rifiuti entro dicembre 2018, una riforma di settore imminente e una serie di ordinanze emergenziali in diverse parti irrealistiche, e successivamente impugnate dai Comuni - afferma il portavoce M5S - Musumeci si informi con l'assessorato regionale del Territorio e dell'Ambiente per la sesta vasca di Bellolampo, per la quale il M5S ha già inoltrato due diffide; pensi ai ritardi di sei mesi sul cronoprogramma, accumulati in soli 8 mesi di emergenza. La gestione del sistema rifiuti non è oggetto del commissariamento, Musumeci si assuma le proprie responsabilità. Ricordiamo inoltre al presidente che prendere come modello cui ambire il procedimento per il piano rifiuti dell'emergenza 2010 con Vas postuma è un bello scivolone. Quel procedimento, infatti, ha portato la Regione Siciliana in procedura di infrazione con l'Ue e ha bloccato i fondi europei per la Sicilia".