REGIONE SICILIA, SBLOCCATI 12 MILIONI PER I DISABILI E IL POTENZIAMENTO DELLA RETE SANITARIA

Ammontano a 12 milioni di euro le risorse inutilizzate del Quadro Strategico Nazionale (Qsn) 2007-2013 che il governo Musumeci ha deciso di destinare al mondo della disabilità

e al potenziamento dei servizi della rete sanitaria in Sicilia. Un provvedimento dell’assessore alla Salute Ruggero Razza trasferisce 8 milioni e 630 mila euro alle Asp per attivare, per la prima volta, i punti unici di accesso (Pua) e garantire funzionalità al sistema dell’assistenza ai disabili: oltre a costituire riferimenti unici per le istanze relative a tutti i servizi relativi all’assistenza, essi saranno centri di accoglienza e ascolto, con attività di front office e di back office, per la promozione e divulgazione di tutti i servizi della rete. Altri 3,4 milioni dei fondi sbloccati saranno impiegati invece su due diverse linee di intervento: la formazione degli operatori impegnati nelle cure domiciliari e l’informatizzazione delle cartelle cliniche, con l’attivazione, già avviata, del fascicolo sanitario elettronico, per consentire al cittadino di avere sempre con sé la propria documentazione sanitaria in formato digitale, senza alcun documento cartaceo, disponibile su tutto il territorio nazionale. "Si tratta - si legge in una nota - di risorse deliberate nell’ambito del Fondo per le aree sottoutilizzate dal CIPE nel 2012, sbloccate e messe in campo nel solco degli interventi del governo Musumeci a sostegno dei disabili gravi e gravissimi. L’intervento assume particolare rilevanza anche alla luce di quanto previsto dal decreto delpresidente della Regione 589/2018 in materia di erogazione del contributo ai disabili gravi e gravissimi, che all’articolo 3, individua nei Pua i soggetti deputati alla interlocuzione con le famiglie dei disabili gravissimi, gravi e psichici. Con l’attivazione dei punti unici di accesso si avvia infatti il procedimento di uniformazione del sistema che mira alla individuazione di un unico interlocutore per i portatori di bisogni sociosanitari evitando, così, la frammentazione delle procedure utili a ottenere l’assistenza". Si affianca a questa misura il potenziamento dei sistemi di informatizzazione della cartella clinica che consentirà a tutti gli attori del sistema sanitario di accedere, in tempo reale, alle informazioni storiche dei pazienti e lo stanziamento di risorse destinate alla formazione degli operatori al fine di garantire livelli di assistenza all’avanguardia e qualitativamente superiori. (da palermotoday.it)

ALCUNI MINISTRI IN VISTA DEL CONSIGLIO EUROPEO

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in vista del prossimo Consiglio Europeo di Bruxelles, ha ricevuto oggi al Quirinale, nel corso della tradizionale colazione di lavoro, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, con il Vice Presidente e Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, il Vice Presidente e Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, il Ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona, e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti. (dal sito istituzionale – USEF)

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE MATTARELLA A QUARANTA ANNI DALL'UCCISIONE DEL MAGISTRATO GIROLAMO TARTAGLIONE

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Il 10 ottobre del 1978 Girolamo Tartaglione, magistrato in servizio presso la Direzione generale degli affari penali del Ministero di Giustizia, veniva ucciso dalle brigate rosse. Tartaglione aveva profuso il suo impegno professionale nella giurisdizione penale ed era conosciuto come uno dei maggiori esperti europei del diritto penale, della criminologia e, soprattutto, del diritto penitenziario. Proprio in questo delicato settore egli si era speso con abnegazione ai fini di rendere sempre più effettive la rieducazione del condannato e il suo reinserimento sociale, con un nuovo approccio metodologico interdisciplinare. A distanza di quaranta anni dal sanguinoso attentato in cui perse la vita, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica ai suoi familiari, ai colleghi e agli amici che lo hanno conosciuto e stimato e che in questi lunghi anni ne hanno ricordato la passione e la dedizione. Da fedele servitore dello Stato, il giudice Tartaglione si è impegnato per l’"umanizzazione" della pena ed il miglioramento delle condizioni detentive, rappresentando il volto retto ed equanime e quindi credibile dello Stato. Rievocare il suo assassinio richiama il senso etico di quanti hanno saputo opporre ai nemici della nostra convivenza civile il futuro della nostra comunità, secondo principi propri allo stato di diritto e di solidarietà umana».(dal sito istituzionale – USEF)

FARNESINA: GRUPPO DI LAVORO PER QUESTIONE RELATIVA A NUOVA SEDE DELL'EMA

Oggi, alla Farnesina, su iniziativa del Ministro degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, si è tenuta la prima riunione del gruppo di lavoro incaricato di seguire l'evoluzione della questione relativa alla nuova sede dell'Agenzia Europea del Farmaco (EMA), il cui trasferimento da Londra è - come è noto - previsto quale conseguenza della cosiddetta Brexit. Il Ministro ha inteso così confermare la massima attenzione che il Governo pone alla questione. Fanno parte del gruppo di lavoro rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero della Salute, della Regione Lombardia, del Comune di Milano, dell'Avvocatura dello Stato e dell'ufficio del consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri. L'Ambasciata d'Italia ad Amsterdam è associata ai lavori del gruppo. In particolare, la riunione odierna ha permesso un articolato giro di orizzonte sull'andamento della causa pendente di fronte alla Corte di Giustizia UE a seguito dei ricorsi presentati dal Governo italiano e dal Comune di Milano. Il gruppo di lavoro si riunirà periodicamente per un costante aggiornamento e coordinamento, anche al fine di intraprendere le iniziative che si dovessero rendere opportune. (dal sito istituzionale – USEF)

DICHIARAZIONE CONGIUNTA DELL'ALTO RAPPRESENTANTE DELL'UE PER GLI AFFARI ESTERI E LA POLITICA DI SICUREZZA E DEL SEGRETARIO GENERALE DEL CONSIGLIO D'EUROPA, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA EUROPEA E MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE

In occasione della giornata europea e mondiale contro la pena di morte, il Consiglio d'Europa e l'Unione europea (UE) ribadiscono la loro ferma opposizione alla pena capitale, sempre e comunque. La pena di morte è un affronto alla dignità umana e rappresenta un atto crudele, disumano e degradante, contrario al diritto alla vita. La pena di morte non ha alcun effetto deterrente accertato e rende irreversibili gli errori giudiziari. Tutti gli Stati membri dell'UE e del Consiglio d'Europa hanno abolito la pena di morte. L'abolizione nella legislazione o nella pratica è una condizione preliminare per l'appartenenza al Consiglio d'Europa e l'assoluto divieto della pena di morte, in tutte le circostanze, è sancito dai protocolli n. 6 e n. 13 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Invitiamo gli Stati europei che non lo hanno ancora fatto a ratificare tali strumenti. Ribadiamo inoltre il nostro appello alle autorità della Bielorussia, l'unico paese nel continente europeo che ancora applica la pena di morte, a introdurre una moratoria quale passo decisivo verso l'allineamento del paese alle norme paneuropee. A livello globale, il Consiglio d'Europa e l'UE continueranno ad adoperarsi per l'abolizione della pena di morte. Sosterremo la prossima risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite relativa a una moratoria sul ricorso alla pena di morte e alla fine del febbraio 2019 l'UE e il Belgio ospiteranno a Bruxelles il 7º Congresso mondiale contro la pena di morte. In attesa dell'introduzione di una moratoria, il Consiglio d'Europa e l'UE esortano i paesi che applicano ancora la pena di morte a commutare le condanne a morte rimanenti in pene detentive e, in ogni caso, ad assicurare che le condizioni di detenzione ripettino la dignità umana. In linea con il diritto internazionale, tali paesi non devono procedere a esecuzioni su minori, donne in gravidanza o persone affette da malattie mentali o disabilità intellettive. Inoltre, non può essere giustificato il ricorso alla pena di morte nei confronti di persone condannate per reati economici o di persone che sono state loro stesse vittime di gravi reati quali lo stupro coniugale e i cui atti - motivati da una reale legittima difesa - provocano la morte accidentale di un terzo. Gli Stati membri dovrebbero astenersi dal sostenere, tramite assistenza giudiziaria reciproca o altre forme di cooperazione, le politiche in materia di droga dei paesi in cui i reati connessi agli stupefacenti sono punibili con la pena di morte. Gli Stati membri dovrebbero continuare ad adottare misure efficaci per prevenire il proprio coinvolgimento, anche indiretto, nel ricorso alla pena di morte da parte di paesi terzi, ad esempio mediante l'adozione di misure volte a prevenire gli scambi di merci che potrebbero essere successivamente utilizzate per le esecuzioni. In tale contesto, il Consiglio d'Europa e l'UE continueranno a promuovere l'Alleanza globale per porre fine al commercio di merci utilizzate per la pena di morte e la tortura. Scarica in formato PDF (dal sito istituzionale – USEF)