GIUNTA REGIONALE REVOCA DIRIGENTI GENERALI La Giunta regionale siciliana ha revocato, con decorrenza 15 febbraio, tutti i dirigenti generali nominati dal precedente governo, applicando così la legge sullo 'spoil system'. Entro cinque giorni, fa sapere Palazzo d'Orleans, la giunta Musumeci deciderà il nuovo assetto dirigenziale della Regione. Dal provvedimento sono rimasti esclusi solo i due direttori in procinto di andare in pensione: Giovanni Silvia e Maria Elena Volpes. “Voglio ringraziare tutti i dirigenti che hanno finora servito l’amministrazione regionale - afferma il governatore Nello Musumeci - Il criterio per le prossime scelte sarà quello della competenza e del rapporto fiduciario, come la legge stabilisce. Nel frattempo, raccogliendo l’auspicio dei giorni scorsi, abbiamo ricevuto tanti attestati di disponibilità, che sono già oggetto di attenzione. Appare chiaro, dunque, che la futura squadra di dirigenti generali comprenderà volti nuovi e dirigenti già collaudati”. (da italpress)
 
“ITALIANI DEL BELGIO”, PRESENTAZIONE DEL LIBRO E WEB DOCUMENTARY IL 13 FEBBRAIO ALLA FARNESINA
 
ROMA – Il 13 febbraio, alle ore 15.30, si svolgerà alla Farnesina la presentazione del libro e web documentary “Italiani del Belgio”, realizzato nel contesto del progetto “Italiani d’Europa – l’integrazione europea vista dagli occhi degli italiani all’estero”. “Italiani d’Europa” racconta la storia presente e passata della comunità italiana in Paesi europei chiave, con una serie di libri fotografici, web documentary multimediali e reportage tradizionali sul magazine di National Geographic. Il progetto, che si avvale anche della collaborazione con l’Archivio Diaristico Nazionale, nasce come espansione di “Italians and the UK”, libro e web documentary pubblicati nel luglio 2016 (www.italiansandtheuk.it). “Italiani del Belgio” compone il primo capitolo della nuova serie, cui prossimamente seguirà “Italiani di Germania”. L’evento di presentazione di “Italiani in Belgio” vedrà la partecipazione direttore generale Italiani all’Estero e Politiche Migratorie del MAECI, Luigi Maria Vignali, del ministro consigliere dell’Ambasciata del Regno del Belgio in Italia, Birgit Stevens, del direttore di National Geographic Italia, Marco Cattaneo, e degli autori Lorenzo Colantoni e Riccardo Venturi. Modererà l’evento Nicola Maranesi dell’Archivio Diaristico Nazionale. (Inform)
 
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE MATTARELLA NEL CENTENARIO DELLA MORTE DEL PREMIO NOBEL PER LA PACE ERNESTO TEODORO MONETA
 
«Nel centesimo anniversario della morte - avvenuta a Milano mentre ancora la Grande Guerra non era giunta a conclusione - ricordiamo in Ernesto Teodoro Moneta l'italiano illustre che, per il suo appassionato impegno di giornalista e scrittore, per la sua instancabile attività in Italia e in Europa, venne insignito nel 1907 del Premio Nobel per la Pace. Moneta fu un grande sostenitore della causa nazionale. Non si risparmiò nella militanza patriottica, fino a partecipare in prima persona alle imprese guidate da Giuseppe Garibaldi. Avrebbe potuto dischiudersi davanti a lui una brillante carriera militare, ma maturò un'opinione critica sullo stato dell'esercito e decise quindi di dedicarsi per intero all'impegno pubblicistico, politico e culturale. Ebbe grande successo come direttore di giornale. Non rinnegò i suoi ideali risorgimentali, e anzi continuò a battersi con tenacia per l'unità e la modernizzazione dell'Italia. Il sentimento nazionale non divenne mai per lui motivo di chiusura, di volontà di dominio, di tentazioni belliciste. Voleva costruire un'Europa di Nazioni libere, indipendenti e amiche, capaci di definire un patto federativo e un diritto internazionale così forte e autorevole da prevenire e regolare i conflitti. Nel cercare di mettere al bando la guerra come strumento di risoluzione delle controversie ha dialogato con uomini e movimenti di ogni parte d'Europa, e per questo è riuscito a conquistare credito, attenzione, stima. Il suo pacifismo è legato a una forte idea di libertà, di contrasto a ogni tirannia, di Europa come continente della democrazia e del diritto, e in questo senso ancora oggi siamo in grado di apprezzarne alcuni importanti elementi di modernità».
 
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE MATTARELLA IN OCCASIONE DEL GIORNO DEL RICORDO
 
«Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento per ricordare una pagina angosciosa che ha vissuto il nostro Paese nel Novecento. Una tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica. Le foibe, con il loro carico di morte, di crudeltà inaudite, di violenza ingiustificata e ingiustificabile, sono il simbolo tragico di un capitolo di storia, ancora poco conosciuto e talvolta addirittura incompreso, che racconta la grande sofferenza delle popolazioni istriane, fiumane, dalmate e giuliane. Alla durissima occupazione nazi-fascista di queste terre, nelle quali un tempo convivevano popoli, culture, religioni diverse, seguì la violenza del comunismo titino, che scatenò su italiani inermi la rappresaglia, per un tempo molto lungo: dal 1943 al 1945. Anche le foibe e l'esodo forzato furono il frutto avvelenato del nazionalismo esasperato e della ideologia totalitaria che hanno caratterizzato molti decenni nel secolo scorso. I danni del nazionalismo estremista, dell'odio etnico, razziale e religioso si sono perpetuati, anche in anni a noi molto più vicini, nei Balcani, generando guerre fratricide, stragi e violenze disumane. L'Unione Europea è nata per contrapporre ai totalitarismi e ai nazionalismi del Novecento una prospettiva di pace, di crescita comune, nella democrazia e nella libertà. Oggi, grazie anche all'Unione Europea, in quelle zone martoriate, si sviluppano dialogo, collaborazione, amicizia tra popoli e stati. Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell'odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema ».