LA COMMISSIONE ESTERI DEL SENATO HA ESPRESSO PARERE FAVOREVOLE CON ALCUNE OSSERVAZIONI SULLA PREVISIONE DI SPESA DEL MAECI PER IL 2015 RELATIVA ALLA DANTE ALIGHIERI Parere favorevole con osservazioni della Commissione Esteri alla previsione di spesa del Maeci per il 2015 relativa alla Dante Alighieri e agli enti a carattere internazionalistico Auspicata una riforma del settore che consenta più trasparenza, la razionalizzazione delle scarse risorse disponibili e la loro concentrazione sulle tematiche prioritarie della nostra politica estera ROMA – La Commissione Esteri del Senato ha espresso parere favorevole con alcune osservazioni sulla previsione di spesa del Maeci per il 2015 relativa alla Dante Alighieri e agli enti a carattere internazionalistico. Nel parere la Commissione prende in primo luogo atto della lieve diminuzione dei contributi disponibili, che appare in linea con la tendenza alla progressiva riduzione emersa orami da diversi anni. In questo ambito si esprime inoltre apprezzamento per il mantenimento dello stesso livello di contributo già erogato lo scorso anno a favore della Società Dante Alighieri. A proposito si segnala però l’opportunità che a tale contributo possa essere destinato un capitolo di bilancio autonomo. Nel parere si rinnova anche la preoccupazione per i rilievi formulati in relazione all’attività dell’Ente IPALMO Onlus, e si auspica un rapido intervento di riforma del settore, che consenta, in un quadro di una sempre maggiore trasparenza, una razionalizzazione delle risorse disponibili, sempre più scarse, e una loro concentrazione sulle tematiche prioritarie per la nostra politica estera. Alla luce di queste valutazioni dalla Commissione è stato dunque espresso parere favorevole, ma con alcune osservazioni. In primo luogo si chiede che la relazione di accompagnamento allo schema di decreto ministeriale espliciti in maniera più dettagliata i criteri per la determinazione del volume dei contributi destinati ai singoli enti. Sottolineata inoltre l’esigenza di tenere conto, nella definizione della prossima tabella triennale, della necessità di valorizzare i centri di eccellenza nella ricerca internazionalistica, evitando l’eccessivo frazionamento dei contributi. (Inform)
 
RENZI AI GOVERNATORI DEL NORD: SU IMMIGRATI ANCHE COLPA LORO, AIUTINO
 
Elmau - (askanews) - Matteo Renzi auspica da parte dei governatori del Nord un "atteggiamento istituzionale" anche perchè "qualcuno di loro era al governo quando si sono scritte le regole che non stanno funzionando". Incontrando i giornalisti a margine del G7 di Elmau, il premier ha detto: "Auspico che tutti i rappresentanti istituzionali ricordino perchè siamo a questo punto, che cosa ci ha portato in questa situazione". L'Italia, ha accusato Renzi, "ha scelto una strategia, e Maroni dovrebbe saperlo, che ha portato agli accordi di Dublino e alle attuali regole che non sono capaci di dare soluzioni, perchè lasciano l'Italia da sola". E poi l'invito: "Mi piacerebbe che tutti riconoscessero che il problema dell'immigrazione è una sfida di tutto il Paese e cercassero di aiutare a risolvere il problema invece di lucrare mezzo voto. Noi siamo disponibili a cercare una soluzione anche con chi fa demagogia". "Se noi vogliamo avere una strategia di medio periodo sull'immigrazione, non possiamo pensare di risolvere il problema con gli slogan. Noi cerchiamo di coinvolgere i nostri partner europei, ma è difficile chiedere solidarietà alla Ue se le regioni del Nord dicono che la questione non li riguarda: basta con la filosofia dello scaricabarile". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, incontrando i giornalisti a margine del G7 di Elmau. "Per ora le proposte della Ue sono largamente insufficienti - ha aggiunto Renzi - sono solo un primo passo, ma ancora non ci siamo. Le riunioni del 25 e 26 giugno saranno l'appuntamento chiave e in questi venti giorni si decide molto, con il tentativo di Leon in Libia e con la definizione del modello di accoglienza dei migranti". Il punto fermo, per Renzi, è che "è impensabile portarli tutti in Italia". E tuttavia "noi non siamo in campagna elettorale, non bastano uno slogan o un comunicato stampa per risolvere la situazione". Rea/Fco 071823 giu 15 MAZ
 
“IL CASO MINEO? UN’AUTENTICA PORCATA”. CROCETTA: “BASTA DIKTAT DA ROMA”
 
“Diciamolo chiaramente, la vicenda del Cara di Mineo è un’autentica porcata. Contrariamente a quelli degli altri Cara, assegnati dai prefetti, l’appalto di Mineo è stato appannaggio dell’allora presidente della Provincia e poi gestito da un consorzio di Comuni guidato da un sindaco Ncd. Lo stesso appalto è stato giudicato irregolare dall’autorità anti-corruzione. Non si sarebbe dovuto annullare la gara e farne una nuova?”. Cosi’ il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in un’intervista al quotidiano “La Repubblica”, commentando le recenti perquisizioni condotte dai carabinieri del Ros, insieme ai pm della Procura di Catania, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per l’affidamento dei servizi al Cara di Mineo. “Siamo sicuri che la cooperativa ‘La Cascina’ sia ancora in regola con la documentazione antimafia? – prosegue Crocetta – l’ente appaltante non dovrebbe chiedere un nuovo accertamento dei requisiti? Io non do responsabilita’ ad alcuno, ci sono avvisi di garanzia a tutela degli indagati, ma ripeto, ci penserei prima di infilarmi in una vicenda dagli esiti piu’ vari e rilevanti”. “Basta ai diktat da Roma, sono stufo di sentire – ha proseguito – di commissariamenti per questo e per quello. Il babbiu è finito. Ora chiedo rispetto per la Sicilia e per la nostra Regione”. “Il segretario Raciti ha deciso di affrontare il tema dell’allargamento all’Ncd nel momento meno opportuno. Ovvero nel giorno in cui e’ esploso nuovamente lo scandalo del Cara di Mineo che coinvolge Castiglione, e pochi giorni dopo la notizia dell’indagine su un altro sottosegretario che andava a visitare Cuffaro in carcere per motivi non caritatevoli, almeno secondo gli inquirenti. Entrambe le vicende sono da chiarire, ma bisognerebbe evitare che quella che viene considerata un’operazione di rafforzamento del Pd si trasformi in un boomerang”. “Mi sembra normale che il mio partito senta il bisogno di allargare la coalizione anche in Sicilia – aggiunge Crocetta – io, infatti, non ce l’ho con il Nuovo centrodestra, che all’Ars vanta anche uomini leali, ma c’e’ qualcun altro, purtroppo, che ha cercato di esasperare i toni con attacchi personali, irriverenti, a volte insopportabili”. (fonte: siciliainformazioni)