CAMERA DEI DEPUTATI, SÌ DEFINITIVO ALLA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE ROMA – A scrutinio segreto con 334 voti a favore, 61 contrari e 4 astenuti, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la riforma della legge elettorale, il cosiddetto Italicum . i deputati di Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Fratelli d’Italia sono usciti dall’Aula prima del voto. Lo scrutinio segreto era stato chiesto da Fi, Lega e Fdi.La minoranza del Pd ha scelto di votare no all’Italicum . Il nuovo sistema elettorale entrerà in vigore nel luglio 2016 e varrà solo per la Camera dei deputati. Saranno 20 le circoscrizioni, (corrispondenti alle regioni) ripartite in 100 collegi plurinominali. A ogni collegio verranno attribuiti da 3 a 9 seggi , in base alla popolazione. Previste disposizioni speciali per Trentino Alto Adige e Val d’Aosta, con collegi uninominali. Il premio di maggioranza andrà alla lista che supererà il 40% dei voti al primo turno : avrà automaticamente 340 deputati (il totale degli eletti è di 630). Se nessuna delle liste supererà il 40% , due settimane dopo si terrà il ballottaggio tra le due liste maggiormente votate al primo turno. Alla lista vincitrice il premio che la porterà a 340 eletti. Tra primo e secondo turno non saranno consentiti apparentamenti tra liste. Le altre liste che avranno superato lo sbarramento del 3% si contenderanno 277 seggi. Di questi , 12 saranno riservati alla circoscrizione Estero. Chi risiede all’estero per almeno tre mesi per motivi di studio, lavoro o cure mediche potrà votare per corrispondenza nella circoscrizione Estero (per effetto del cosiddetto “emendamento Erasmus”). (Inform)
 
7 MAGGIO, MANNAIA SU VITALIZI AI CONDANNATI: CUFFARO NON È PIÙ SOLO
 
Il 7 maggio, giovedì, i consigli di presidenza di Camera e Senato si riuniranno per togliere i vitalizi agli ex parlamentari condannati. Che siano nelle patrie galere, forse, non importa. Se hanno subito una condanna, non avranno diritto al trattamento di quiescenza… parlamentare. È una data da incorniciare, perché a quel punto la solitudine siderale, cui è stato costretto, Totò Cuffaro, verrà cancellata. E la legge, in questa circostanza la regola, potrà tornare “uguale per tutti”. Resterà lo spread temporale fra la pena supplementare comminata all’ex presidente della Regione siciliana ed agli altri parlamentari che si trovano nelle stesse condizioni, e qualcuno potrà far notare che l’Assemblea regionale siciliana, incalzata dall’indignazione popolare, ha preceduto il Parlamento nazionale. La decisione di procedere allo stop dei vitalizi è stata assunta la settimana scorsa dopo un lungo dibattito che ha coinvolto decine di autorevoli giuristi, impegnati ad analizzare la questione dei diritti acquisiti, grazie alla tenacia, stavolta è il caso di ricordarlo, del presidente del Senato, Pietro Grasso, e della presidente della Camera, Laura Boldrini. Ai quali ha dato una mano, forse decisiva, Gustavo Zagrebelski, ex presidente della Consulta, che ha rimproverato i colleghi di essersi fatti trascinare in un dibattito “fuorviante”, essendo la questione affidata unicamente alla volontà dei vertici delle due Camere, e non ad una legge. Zagrebelski ha scoperto la carta vetrata, dirà qualcuno, ma se non l’avesse fatto assisteremmo ancora ai luminari del diritto che discettano sui diritti quesiti, senza tenere conto dei poteri dei consigli di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama, che rivendicano sin dalla loro nascita la cosiddetta autodichia, l’autonomia amministrativa, grazie alla quale sono stati finora elargiti congrui contributi, privilegi e buone paghe a deputati e senatori senza dovere ricorrere all’approvazione dei leggi. Resta, è vero, la primogenitura dell’Avvocatura dello Stato di Palermo che ha subito offerto il suo placet all’eliminazione del vitalizio a Totò Cuffaro, sostenendo l’irrilevanza del problema sui diritti acquisiti. Un parere che ha dato le ali alla decisione del Consiglio di Presidenza dell’Ars, ma non ha varcato lo Stretto. (fonte: siciliainformazioni)
 
CROCETTA: “STIAMO SALVANDO LA SICILIA, ABOLITI PRIVILEGI ASSURDI”
 
“Stiamo salvando la Sicilia, siamo riusciti a fare una finanziaria salvaguardando la coesione sociale e risanando il bilancio della Regione eliminando privilegi in coerenza con l’azione intrapresa dal dicembre del 2012?. Lo scrive sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. “Non si fugge dalle proprie responsabilita’, troppo facile per qualcuno incassare norme della finanziaria e poi scappare dall’aula per arroccarsi sull’Aventino: ma i siciliani non sono stupidi, capiscono bene questi giochetti da vecchia politica. Ringrazio chi ha votato la finanziaria e anche chi pur non condividendola in pieno e’ rimasto solo in aula consentendo il numero legale – prosegue -. Presto, pensiamo a luglio, arrivera’ la manovra bis perche’ c’e’ necessita’ di rettificare alcune cose, come ad esempio i contributi alle scuole, ai teatri, misure per il credito agli operatori. Con la manovra approvata abbiamo riconquistato con lo Stato quel rapporto che era stato messo in discussione dalla politica degli sprechi del passato”. “L’azione che abbiamo intrapreso ci consente inoltre di avere maggiore credito nei confronti del mondo della finanza e degli investitori con lo scopo di incrementare il Pil – conclude Crocetta -. Fatta la finanziaria ora ci concentreremo sul resto dell’agenda, dalle norme per lo sviluppo alla riforma dei Liberi consorzi e della burocrazia per sottrarre i cittadini dagli abusi e accelerare gli investimenti. I cittadini non possono continuare a essere vittime della corruzione e dell’elefantismo burocratico”. “La Finanziaria e’ stata approvata: mette in ordine i conti, salva la Sicilia e abolisce i privilegi. Perche’ in nessuna regione del mondo ci sono dipendenti che quando vanno in pensione guadagnano il 115% rispetto a quando lavoravano. E’ assurdo, normalmente si guadagna di piu’ restando a lavoro: un privilegio assurdo”. “CASO” EXPO. “Sono arrabbiato e rammaricato perche’ anche se l’Expo ha dato in ritardo i padiglioni, in ogni caso bisognava fare un’azione perche’ non si arrivi all’ultimo giorno per avere questi risultati”. Lo ha detto Crocetta, oggi a Catania, rispondendo ad un cronista che gli chiedeva dell’esordio flop del padiglione Sicilia a Expo 2015. “Credo che nel giro di pochi giorni questa storia deve essere risolta – ha aggiunto Crocetta – con le determinazioni dure che richiede il caso. Domani agiro’ di conseguenza vedendo se ci sono state disattenzioni burocratiche. Li’ abbiamo un grande esperto, il mio consulente, esperto proprio in internazionalizzazione, che che non e’ stato utilizzato, quando invece sarebbe stato piu’ opportuno utilizzare le competenze delle persone”. (fonte: siciliainformazioni)