FRANCOFORTE: IL CONSOLATO INCONTRA LO STORICO SIMON LEVIS SULLAM

FRANCOFORTE - Come avvicinare le giovani generazioni di italiani in Europa ai temi della Giornata della Memoria di quest’anno che si celebra il 27 gennaio? Prendendo spunto da questa sollecitazione, l’ufficio culturale e l’ufficio scuola del Consolato Generale d’Italia a Francoforte,

grazie alla collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha avuto modo di parlare con lo storico Simon Levis Sullam e realizzare una lezione-intervista destinata agli alunni delle sezioni italiane delle scuole bilingui e della Scuola Europea di Francoforte, e non solo, sul tema sempre attuale del significato della memoria in Italia e in Europa e sulla più profonda comprensione dell’evento storico, quale il genocidio degli ebrei e non solo. Il professor Levis Sullam, in una breve ma intensa riflessione, che nasce da quattro semplici domande poste all’ospite da Alessandro Bonesini, Maria Cristina Belloni e Michele Santoriello, ha illustrato alcuni aspetti importanti del tema della Shoah in una prospettiva non solo italiana ma anche europea. Temi legati alla storia delle comunità ebraiche di Venezia e di Francoforte, all’uso dei diversi termini per definire un evento storico di questa portata, alla posizione nelle nostre società contemporanee nei confronti della storia della Shoah. Spunti di riflessioni che gli studenti delle scuole discuteranno in classe insieme ai loro insegnanti e che per il pubblico adulto serviranno per porre più attenzione al tema della memoria e del suo significato futuro. Conclude l’intervista una serie di suggerimenti per i giovani: la lettura de “Il sistema periodico” di Primo Levi, la visione del film “Concorrenza sleale” di Ettore Scola e la visita al campo di transito di Fossoli di Carpi, in provincia di Modena. Simon Levis Sullam è professore associato di storia contemporanea all'Università Ca' Foscari di Venezia ed è tra i curatori della "Storia della Shoah" per la Utet, pubblicata fra il 2005 e il 2010, e tra i suoi libri più recenti si ricordano "I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei (1943 - 1945), pubblicato nel 2016, e "I fantasmi del fascismo. Le metamorfosi degli intellettuali italiani nel dopoguerra", del 2021 per Feltrinelli editore La lezione-intervista può essere vista sul canale YouTube “Italyinffm”:. (aise20/01/2022 )

UN SECOLO DI EMIGRAZIONE IN MOSTRA A PORDENONE

Roma - Presenta cent'anni di immagini e di parole raccolte nell'archivio multimediale della memoria dell'emigrazione regionale (Ammer) la mostra "In viaggio", realizzata dalla Regione FVG, inaugurata a palazzo Gregoris di Pordenone. Fotografie, dati, rappresentazioni geografiche, stralci di testimonianze documentano le condizioni di vita dei friulani all'estero fra la metà dell'Ottocento e gli anni '50 del Novecento. Ci sono gli scatti che su navi e piroscafi hanno fissato per sempre sulla pellicola e nella memoria i volti di uomini e donne con le valigie piene di speranza, magari affiorati per qualche ora da scompartimenti di terza classe. E poi le pose sui luoghi di lavoro, dove il sudore e la fatica non riescono a sbiadire la dignità negli sguardi, le facce sorridenti nei circoli di ballo, alla domenica; i matrimoni con i lunghi cortei, a piedi, dietro gli sposi; i tanti bambini, sempre; i ritratti di famiglia con il vestito "buono" della festa. La mostra - scrive il Messaggero Veneto nell’edizione del weekend -è indirizzata ai giovani e al mondo della scuola: affinché possano trarre dalla conoscenza e dall' analisi dell'esperienza migratoria una comprensione più profonda del passato, del presente e del futuro delle loro città, del loro Paese. La mostra "In viaggio" si potrà visitare fino al 27 marzo. (NoveColonneATG)

INDONESIA, “LA MEMORIA È COME UN VACCINO CONTRO L’INDIFFERENZA”: WEBINAR DELL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI JAKARTA NELLA GIORNATA DELLA MEMORIA

JAKARTA – “La memoria è come un vaccino contro l’indifferenza”: le parole di Liliana Segre dopo la sua nomina a senatrice a vita (*) ispirano il titolo del webinar organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Jakarta in occasione della Giornata della Memoria . L’incontro online si terrà il 27 gennaio alle 15 (ora di Jakarta, le 9 ora di Roma) Parteciperanno Salvatore Cingari, professore ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Università per Stranieri di Perugia, e la dott.ssa Gloria Truly Estrelita, dottoranda in Storia presso Case/Ehess di Parigi. Inoltre , dal 27 al 29 gennaio , ore 19 (ora di Jakarta) , sulla piattaforma MYMovies, sarà fruibile il film di e con Giulio Base “Un cielo stellato sopra il Ghetto di Roma” (2020): la storia della Shoah raccontata attraverso l’avventura e la ricerca della verità da parte di un gruppo di giovani. (*) “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza. E la può usare.” (dal messaggio di Liliana Segre dopo la nomina a senatrice a vita) (Inform)

QUIRINALE/ UNGARO (IV): AL COLLE UN EUROPEISTA CON LA SCHIENA DRITTA

ROMA - “Alla Presidenza della Repubblica abbiamo bisogno di un europeista convinto con la schiena dritta. Qualcuno pronto a intervenire se necessario, come ha fatto Sergio Mattarella nel 2018 con il governo giallo-verde, quando non esitò a fermare la nomina dell’euroscettico Paola Savona a capo del MEF”. Così Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto in Europa, nel tracciare l’identikit ideale del futuro Presidente della Repubblica. “Occorre una figura di alto profilo e di garanzia, - aggiunge Ungaro – ma non un notaio, per tenere ben ancorato il nostro paese in un percorso di sempre maggiore integrazione europea e di riforme strutturali, se non altro per assicurare la piena implementazione del PNRR nei prossimi anni. A questi criteri corrisponde perfettamente Mario Draghi come quella di altri eminenti profili di cui il nostro paese dispone, ma sicuramente – conclude – non la figura altamente divisiva di Silvio Berlusconi che peraltro si è sempre alleato storicamente con gruppi politici nazionalisti e populisti”. (aise 20/01/2022)

UN PO' DI VARESE A SANREMO PER CANTARE L’EMIGRAZIONE

Roma - Anche quest'anno, al Festival di Sanremo, Varese dirà la sua. E lo farà con parole importanti, a giudicare dal testo profondo e coinvolgente di “Lettera di là dal mare”. Il brano che Massimo Ranieri porterà sul palco dell'Ariston - dall'1 al 5 febbraio - è opera di Fabio Ilacqua. Il paroliere varesino, apprezzato da molti big della canzone, in quest' occasione è autore anche della musica e dell'arrangiamento. La sua “Lettera di là dal mare” - cantata appunto da Massimo Ranieri, spiega La Prealpina - parla d'emigrazione, un tema sempre attuale ma per nulla facile da affrontare. "È la storia di un migrante italiano dei primi del Novecento, uno dei circa quattro milioni che lasciarono il nostro Paese, affrontando un viaggio infernale, all' inseguimento di un sogno americano. Che del sogno, neanche a dirlo, in realtà aveva ben poco, dal momento che i migranti erano considerati quasi dei selvaggi, briganti o stupidi campagnoli. Venivano trattati razzisticamente alla stregua di subumani o, peggio, definiti distruttori della cultura statunitense. Tutto questo da un popolo che ha fatto della distruzione fisica e culturale di un altro popolo, quello originario degli Indiani d' America, la base della sopravvivenza: quanto meno dovrebbe far pensare". (NoveColonneATG)