Quando ero bambina, mio padre che era un uomo molto attento al linguaggio davanti alle figlie, due donnine, raccontava sempre una barzelletta che a me sembrava il colmo del “verde” e mi faceva ridere con piacere. Si trattava di uno, un tizio, diceva mio padre, che andava al mercato a comprare una camicia ed un paio di pantaloni.

 Quanto costa la camicia?domandava. Cento lire rispondeva il commerciante. Ed i pantaloni? Duecento. Ma è un prezzo molto alto, rispondeva il compratore. Ed il commerciante, allora facciamo così:i pantaloni 100 e la camicia 200. Ma che cosa fate rispondeva colui, i pantaloni me li abbassate e la camicia me l’alzate? Io ridevo e senza dubbio, mi sembrava terribile il fatto che abbassassi i pantaloni. Questa ,che è una barzelletta per bambini della mia epoca, che quelli di oggi si domanderebbero:ma che cosa stupida è questa?, questa è la soluzione che ci pone Marco Zacchera, presidente del Comitato permanente della Camera sugli italiani all’Estero, nell’ordine del giorno presentato alla Camera che chiede all’esecutivo di valutare l’opportunità ove non fossero celebrati le elezioni nel 2009 per il rinnovo dei Comites, di riutilizzare i fondi così risparmiati per il finanziamento dei capitoli di spesa relativi agli italiani all’estero. E parla del risparmio di oltre 4 milioni augurandosi che arrivino al Parlamento numerosi progetti di modificazione della legge dei Comites e facendoci intendere che sebbene fa finta di parlare in maniera velata, non è affatto d’accordo nè con i Comites nè con il CGIE, che è la sua speranza che spariscono anche pagando il prezzo di destinare il risparmio, al meno per il 2009, agli emigrati.In più promette o meglio ancora minaccia con la presentazione di alcune proposte di legge nei prossimi giorni. Triste la soluzione di Zacchera del pdl. Una soluzione di barzelletta fuori moda. Mette sulla stessa bilancia soldi e democrazia, diritto ad essere aiutati economicamente se scordiamo un’altro diritto, quello alla partecipazione democratica, all’esercizio dei nostri diritti acquisiti dal fatto di essere cittadini italiani che se ne sono andati all’estero per far posto purtroppo a gente come lui. E logico pensare che qualche cambio ci vuole ogni tanto nelle leggi.I tempi cambiano. Ma mi sembra vuota di decoro la proposta del presidente del Comitato Permanente della Camera sugli Italiani all’Estero. Poveri noi emigrati se chi ci difende lo fa così. Speriamo che quelli che noi abbiamo scelto lo facciamo meglio. Antonina Cascio