Rieletto al CNE, Franco Avena ci svela alcune preoccupazioni che riguardano questo Ente che nel passato non ha sempre funzionato come avrebbe dovuto “Rendere il Consiglio Nazionale per stranieri
QUALCOSA DI PIU” Abbiamo raggiunto Franco Avena, ex funzionario del Parlamento Europeo, che ci ha parlato del CNE lussemburghese. Intervistare con Franco Avena, combattivo campano di 82 anni, significa avere a che fare con una persona seria e determinata, con chiare e precise idee in testa: “Se è vero come è vero che nel Lussemburgo vi è il 47% della popolazione residente di origine straniera è chiaro come il Sole che il Consiglio Nazionale per stranieri sia destinato, prima o poi, a rivestire un ruolo maggiore rispetto all’attuale funzione di organo consultivo”. Questo il nocciolo di un discorso molto articolato e che prende avvio dalla recente elezione dello stesso Avena al CNE: “Durante lo scorso mandato ho ricoperto il ruolo sia di membro titolare che membro di riserva – ci spiega l’ex funzionario del Parlamento Europeo – quindi ho potuto acquisire una certa esperienza nei meccanismi di quest’importante organo”. Domandiamo all’intervistato che cosa voglia dire membro titolare e membro di riserva: “Il CNE è stato costituito a seguito di una legge nazionale il 16 dicembre del 2008 e prevede 34 membri effettivi con altrettanti 34 membri di riserva – spiega Franco Avena – Tuttavia questi membri di riserva non hanno un grande ruolo, visto che possono prendere parte alle assemblee sono nel caso di voto affermativo dato dalla totalità dell’assise oppure su espresso invito del titolare, magari impossibilità a partecipare”. Come giudica il primo quinquennio dell’organismo?: “Va detto che il CNE è stato sì costituito nel 2008 ma ha iniziato realmente a poter lavorare solo nel 2012 e il suo raggio d’azione è di tutto rispetto, considerando che il Governo può interpellare per determinare vicende e il Consiglio stesso può presentare delle proposte/osservazioni – afferma l’ex funzionario – ma non voglio esulare dalla sua domanda. Il bilancio di questo primo quinquennio, ahimè, non può che essere giudicato in maniera nettamente negativa dichiara senza mezzi termini il nostro interlocutore – il precedente Presidente infatti non ha lavorato in modo egregio ma ha fatto sì che una certa indolenza e una stasi nelle proposte si impadronisse del Consiglio”. Franco Avena poi ricorda come, dopo i primi due anni del mandato, egli sia subentrato ad un membro titolare: “Ho iniziato come riserva ma ben presto sono entrato nei titolari – ci dice l’italiano – Tuttavia nonostante avessi proposte numerose iniziative non sono mai stato preso in considerazione dal Presidente. Quindi non ho potuto fare altro, come del resto anche tanti altri miei colleghi, che entrare in aperta polemica con lui, partecipando sì alle assemblee – prosegue nell’argomentazione - ma senza alcuna proposta”. Che cosa ci sa dire delle elezioni di quest’anno?: “Beh sono felice di poter affermare come sia risultato il più votato e quindi sono particolarmente carico, mi si consenta la parola, per questo quinquennio. Ora stiamo aspettando che Sindacati, Società Civile e potentati vari eleggano gli ultimi 12 titolari così da poter iniziare. Presumo – aggiunge Avena – che questi 12 nomi arriveranno subito dopo l’estate, giusto in concomitanza con la prima assemblea del Consiglio: saranno cinque anni cruciali per il Lussemburgo, unico Paese in Europa ad avere il Consiglio Nazionale per stranieri, con temi sul tavolo come immigrazione e lavoro rilevantissimi. Dovremo tutti quanti adoperarci per il meglio: e per noi stessi e per tutti i nostri concittadini”. Da éco d’europe - Victor