ROMA - Il Governo dovrebbe “chiarire la corretta interpretazione” di quanto previsto nella nuova legge elettorale in materia di incadidabilità all’estero per chi ha ricoperto cariche nei cinque anni precedenti la data del voto. È quanto richiesto dalla deputata Renata Bueno (Misto) che, eletta in Sud America, ha presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio Gentiloni e al Ministro dell'interno Minniti. Nella premessa, Bueno ricorda che “l'articolo 5, comma 2, della legge concernente modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica prevede che non possano essere candidati per le elezioni della Camera dei deputati o del Senato della Repubblica nella circoscrizione estero gli elettori che nei cinque anni precedenti la data delle elezioni ricoprano o abbiano ricoperto cariche di governo o cariche politiche elettive a qualsiasi livello o incarichi nella magistratura o cariche nelle Forze armate in un Paese della circoscrizione estero”. “La dizione della norma – a parere della deputata – potrebbe condurre a interpretazioni tali da comprimere i diritti politici di cittadini italiani in senso palesemente incongruo, persino sotto il profilo costituzionale, qualora il divieto ivi contenuto venga applicato anche a componenti di organi elettivi aventi natura sostanzialmente amministrativa, a prescindere dalle diverse discipline positive vigenti nei vari Paesi esteri”. Bueno, poi, ricorda che “il 12 ottobre 2017, in sede di discussione alla Camera dei deputati della legge di riforma elettorale, era stata presentato ed accolto come raccomandazione l'ordine del giorno n. 9/02352-AR/162 che impegnava il Governo a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni di cui all'articolo 5, comma 2, della citata legge ed adottare ulteriori iniziative amministrative che escludano dalla suddetta norma gli elettori che ricoprono o che hanno ricoperto nei cinque anni precedenti la data delle elezioni cariche aventi sostanziale natura amministrativa, quali consiglieri di organi comunali comunque denominati”. La parlamentare, quindi, chiede “se il Governo non ritenga necessario assumere al più presto iniziative normative per chiarire la corretta interpretazione delle disposizioni di cui all'articolo 5, comma 2, della legge concernente modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, dando seguito all'impegno contenuto nell'ordine del giorno citato in premessa”. (aise)