La posizione di recente manifestata dal Ministro provinciale dell'Istruzione Mitzie Hunter di richiedere alla Chair del Toronto Catholic District School Board (TCDSB) di sospendere l'appalto della costruzione di una nuova scuola sul terreno oggi occupato dal Columbus Centre deve essere colta come un'utile occasione per una pausa di riflessione. C’è bisogno di avviare una fase di dialogo che consenta di rasserenare gli animi con l’obiettivo di arrivare ad una soluzione ragionevole e concordata. Cercare ad ogni costo di far prevalere i propri interessi e le proprie ragioni rifiutando un sia pur difficile dialogo significa solo intossicare per lungo tempo la nostra comunità e determinare condizioni dalle quali nessuno ha da guadagnare. Il Columbus Centre non è solo un tradizionale luogo di incontro della comunità italiana, ma un simbolo della sua presenza in una metropoli nelle cui vene scorre anche il sangue degli italiani. Un'icona, come giustamente è stato detto, un segno della crescita e dell’integrazione dell’intera città. Allo stesso tempo, le organizzazioni scolastiche cattoliche hanno raccolto il sentimento religioso prevalente dei nostri immigrati in Ontario, hanno assecondato l'aspirazione alla formazione e al miglioramento delle giovani generazioni, hanno contribuito a integrare nuovi cittadini in questo grande e ospitale Paese senza far loro smarrire il senso delle loro origini. Con loro stiamo costruttivamente discutendo di come si possano difendere e consolidare, con il contributo dello Stato italiano, centinaia di corsi di lingua e cultura italiana a beneficio di decine di migliaia di ragazzi. Come è possibile che queste due importanti dimensioni della nostra storia, queste giuste prospettive del nostro futuro in una società multiculturale possano entrare in collisione tra loro e rischiare di elidersi l’un l’altra? Si faccia presto la nuova scuola - la Dante Alighieri Academy - di cui la città ha bisogno, ma si trovi una soluzione urbanistica, tecnica e finanziaria che salvi il simbolo degli italiani di Toronto, il Columbus Centre, uno dei beni del patrimonio culturale non solo della comunità italiana ma, ripeto, dell'intera comunità torontina, di cui per queste ragioni va esclusa certamente la demolizione. La mia non è una petizione sentimentale, ma un appello alla ragionevolezza e alla difesa dell'intera nostra comunità, nella consapevolezza che a seguito della sua evoluzione essa è ormai diventata una comunità articolata e complessa, che racchiude una varietà di interessi. Per questo faccio appello che per iniziativa del Ministro Hunter, dei nostri rappresentanti diplomatici e dei rappresentanti della municipalità amministrativamente competente si attivi un tavolo di dialogo tra Board delle scuole cattoliche, Villa Chatities Inc. e Comitato di cittadini coordinato dall’on. Odoardo Di Santo con lo scopo di arrivare al più presto ad una soluzione positiva e condivisa che porti alla realizzazione di opere necessarie nel rispetto della storia e dei valori della nostra comunità. On. Francesca La Marca