Si è svolto ieri, presso il Ministero degli Esteri, un incontro con il Comitato di Presidenza del CGIE utile alla preparazione dell'audizione nel Comitato italiani nel mondo della Camera. Buon metodo di lavoro che consente un confronto e una discussione aperta e meno condizionata dai tempi. Lo abbiamo ribadito ai componenti della Presidenza del Consiglio, auspicando che questo metodo continui in futuro. Nel merito abbiamo concordato una strategia comune per arrivare ad una proposta di riforma della rappresentanza. Una proposta coraggiosa, innovativa, che parta dall'attuale crisi degli "organismi intermedi" e dei modelli di rappresentanza dei cittadini, tema centrale nel dibattito politico, che sappia affrontare i nodi dell'efficienza, della incisività, del rapporto con le istituzioni, a partire dai parlamentari eletti all'estero, contenendo i costi e modernizzando ruolo e competenze. Abbiamo espresso, inoltre, una valutazione comune rispetto alla preoccupazione che il decreto attuativo della "Buona scuola", che riformerà tra l’altro l'intero settore regolato dalla 153/71, venga elaborato in assenza di un contributo diretto dei parlamentari e del CGIE. Alcuni passaggi positivi, come per l'editoria, attendono i decreti attuativi della delega. E siamo ancora in attesa che vengano predisposti i regolamenti per le agevolazioni fiscali ai lavoratori extra-UE e per il rientro dei ricercatori dall'estero, dopo i positivi risultati su queste questioni ottenuti in legge di stabilità. Una fase transitoria che continua da troppo tempo. Nel frattempo dobbiamo reagire, costruire una fase propositiva che ci rafforzi nel mondo sia in vista del referendum confermativo sul nuovo impianto costituzionale che sulle nuove regole per l'esercizio in loco del diritto di voto, che comunque dovremo affrontare anche in una nuova prospettiva di definizione delle incompatibilità rispetto ad incarichi rilevanti nei Paesi di residenza. E’ scaturita, inoltre, l’esigenza di un impegno maggiore sui temi dell'attualità politica, dalla Brexit all’immigrazione: il nostro lavoro politico ha bisogno di nuovi stimoli. E’ necessario portare all'attenzione del Governo e del Parlamento le nostre esperienze migliori: con le Camere di Commercio, ad esempio, abbiamo iniziato un percorso di valorizzazione ed ora proponiamo di estenderlo agli enti gestori. Una grande iniziativa per raccontare la loro storia, le eccellenze e l'impegno che hanno consentito di raggiungere i livelli qualitativi e quantitativi che abbiamo oggi. E’ auspicabile, infine, lavorare per l'approvazione della proposta di legge La Marca sull’istituzione della giornata dedicata agli italiani nel mondo. On. Marco Fedi