(fonte AISE - nella foto Elio Carrozza Segretario Generale CGIE) "Le scriviamo per manifestarLe un nostro orientamento a proposito del rinnovo delle rappresentanze elettive degli italiani all’estero, il cui mandato quinquennale scadrà nella primavera del 2009. Il nostro continuo contatto con le comunità italiane all’estero ci consente di conoscere direttamente la condizione e l’attività dei Comites e del Cgie e di potere offrire anche ad altri indicazioni ed elementi che aiutino a configurare un’obiettiva valutazione sullo stato di questi delicati e importanti istituti di rappresentanza.

 Consideri, dunque, le nostre riflessioni come un contributo costruttivo a decisioni e ad azioni che Ella, caro Ministro, assumerà naturalmente in piena consapevolezza ed autonomia". I deputati del Partito Democratico eletti all’estero Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Franco Narducci e Fabio Porta hanno inviato al Ministro degli Esteri, Franco Frattini, una lettera in cui chiedono il rinnovo di Comites e Cgie alla scadenza fissata dalla legge, convinti che "questi organismi, destinati dalla legge a individuare soluzioni per i problemi presenti e di prospettiva che si manifestino nell’articolato scenario degli italiani all’estero, si reggono, come è noto, sulla partecipazione volontaria e gratuita dei loro componenti". I parlamentari sottolineano che "soprattutto i COMITES, inoltre, sin dalla loro origine hanno sofferto per la limitatezza e il ritardo dei finanziamenti, oltre che per la parziale attribuzione di poteri e funzioni e per il rapporto talvolta difficile con qualche rappresentante diplomatico. Il CGIE, a sua volta, ha dovuto sempre lottare per abbattere il muro di indifferenza e di sottovalutazione che per lungo tempo ha caratterizzato l’idea che le istituzioni italiane si sono fatte delle nostre comunità e per affermare la fecondità, soprattutto per il nostro Paese, di un rapporto attivo e costruttivo con esse, soprattutto nello scenario globale nel quale da tempo siamo chiamati ad operare. I rappresentanti degli organismi di rappresentanza, quindi", asseriscono, "hanno dovuto far fronte ad una responsabilità assidua ed impegnativa, che ha messo a seria prova le loro energie e la loro generosa disponibilità. Un mandato di cinque anni, in tali condizioni, rappresenta un periodo già lungo da sostenere e, comunque, difficile da prolungare onde evitare rischi per la credibilità e la funzionalità di questi organismi". Per i deputati del PD eletti all’estero "diluire nel tempo, inoltre, il rinnovo di Comites e Cgie, la cui composizione e il cui funzionamento sono legati in larga misura alla vita e all’intervento dell’associazionismo, significherebbe privare di occasioni di ripresa questi fondamentali soggetti, aggravandone problemi e difficoltà. In più", aggiungono, "il Governo terrà entro la fine dell’anno l’auspicata Conferenza dei giovani italiani e d’origine italiana nel mondo, in vista della quale e già in corso una fase di preparazione che coinvolge migliaia di giovani. L’auspicio comune, crediamo, sia quello che essa possa servire anche a rianimare e a integrare nelle nostre comunità la partecipazione democratica alla vita delle istituzioni di rappresentanza". "La vicinanza dei tempi di svolgimento della Conferenza e di rinnovo degli organismi di rappresentanza", evidenziano, "costituisce una favorevole occasione che andrebbe colta con lungimiranza e determinazione. Non abbiamo bisogno, poi, di riaffermare a Lei, che ben li conosce e li pratica, alcuni elementari principi della vita democratica, e cioè che le leggi, quando ci sono, vanno applicate per ciò che puntualmente dispongono", ribadiscono i parlamentari, "e che lo spirito di partecipazione, soprattutto quando si deve esercitare in contesti difficili caratterizzati da diversa cultura politica e istituzionale, si tutela e si rafforza con un limpido rispetto delle regole stabilite". Per questo, "poiché si intensificano voci e prese di posizione, anche da parte di persone che hanno responsabilità parlamentari e di governo, su un eventuale rinvio del rinnovo di Comites e Cgie", precisano, "vogliamo esprimerLe la nostra netta contrarietà ad un’ipotesi del genere e manifestare l’auspicio che, scadendo a marzo il termine legale del mandato e disponendo la legge l’indizione delle nuove elezioni tre mesi prima della scadenza, Ella voglia disporre in tal senso l’attivazione delle operazioni previste". I parlamentari del Pd aggiungono in conclusione che "se si ritiene di volere procedere ad una riforma della legge sul Cgie prima delle scadenze previste, ci dichiariamo disponibili, anche a nome del nostro gruppo di appartenenza, a concordare un percorso parlamentare preferenziale in modo da arrivare ad un positivo risultato senza mettere in discussione il rispetto delle disposizioni previste a tale riguardo dalla legge sui Comites e sul Cgie".