Le novità emerse dall'incontro con i sindacati. "Saranno accolte 46mila domande". Nuovo tavolo sabato Nodo pensioni, sindacati al tavolo con il governo
(Ansa) Roma, 13 novembre 2017 - Si allarga la platea dell'Ape sociale, la pensione anticipata a costo zero a cui possono accedere alcune categorie di lavoratori. Con il riesame delle domande per l'Ape e per la pensione anticipata dei lavoratori precoci alla luce dei nuovi indirizzi dell'esecutivo potrebbero essere accettate nel complesso oltre 46mila domande a fronte delle 66mila arrivate e delle 60mila previste. Emerge dalle nuove stime Inps riferite da fonti che oggi hanno partecipato all'incontro tra governo e sindacati sull'età pensionabile. Nel dettaglio sarebbero accolte circa 26.500 domande per l' Ape sociale (su 39.777 arrivate, il 75% delle 35.000 previste) e 20.000 per i lavoratori precoci (su 26.632 arrivate, l'80% delle 25.000 previste). Inizialmente l'Inps aveva rigettato una domanda su tre per l'Ape e il 70% delle domande per i precoci (in sostanza era stato detto no a 44mila richieste su 66mila). Grazie alle nuove misure previste dal governo (tra le quali la possibilità che ci siano periodi di rioccupazione non superiori a sei mesi senza interrompere lo stato di disoccupazione) le percentuali si sono ribaltate. Non si canti vittoria però, al momento il riesame è ancora in corso.
BLOCCO DELL'ETA', I REQUISITI - Buone notizie sul fronte dell'età pensionabile. Nell'incontro tecnico di oggi, spiegano fonti sindacali, il governo avrebbe palesato una "lieve apertura" sulla possibilità di bloccare l'aumento nel 2019 per le categorie di lavori gravosi. Il Ministero avrebbe proposto di fissare il requisito contributivo per mantenere l'età di vecchiaia a 66 anni e sette mesi per 15 attività gravose (evitando quindi il passaggio a 67 anni) a 30 anni (la proposta precedente prevedeva di applicare alle 15 categorie di lavori gravosi gli stessi requisiti richiesti per accedere all' Ape social, cioè 36 anni di contributi). Il calcolo sulle aspettative di vita sarà basato sulla media del biennio precedente (2018-2019) ed eventuali riduzioni si scaleranno nel biennio successivo. Quanto alla platea dei lavoratori che manterrebbero l'età di vecchiaia a 66 anni e sette mesi, evitando l'aumento a 67, restano le cifre previste (15-17 mila), che i sindacati reputano sopravvalutate. Per evitare l'aumento dell'età pensionabile, il lavoro gravoso deve essere stato svolto almeno in sette anni negli ultimi dieci prima dell'accesso alla pensione.
LE PROPOSTE DEL GOVERNO - Secondo fonti presenti all'incontro il governo propone: l'esenzione dell'adeguamento all'aspettativa di vita per 15 categorie di lavori gravosi, una commissione che studi la gravosità delle occupazioni e che valuti la classificazione tra previdenza e assistenza ai fini di una migliore separazione, la revisione del meccanismo di calcolo dell'aspettativa di vita sulla base della media e non delle differenze di picco, il sostegno alla previdenza integrativa dei lavoratori pubblici, il miglioramento del Fis (fondo integrazione salariale), il riutilizzo delle risorse dell'Ape social per il 2018, il riutilizzo risorse per i precoci per il 2018. "Abbiamo lavorato sulla traccia dell'accordo dello scorso anno con un impegno finanziario coscipuo per sette misure che valgono circa 300 milioni di euro - avrebbe detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni - ci sono le condizioni per dare un messaggio positivo. Possiamo vedere se ci sono ulteriori possibillità correttive. Ma questa intesa sarebbe un segnale di collaborazione tra Governo e parti sociali molto positivo per il Paese". Da parte sua il ministro del Lavoro Poletti ha ribadito che "il collegamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita è un pilastro del sistema previdenziale e va salvaguardato". Sospenderlo, secondo il ministro del Lavoro Padoan, "avrebbe un doppio costo: uno sui conti pubblici e uno sui mercati finanziari internazionali".
NUOVO INCONTRO SABATO - Per Susanna Camusso le misure presentate dal governo sono insufficienti. "Le distanze sono ancora molto significative e le proposte fatte oggi non delineano una facile soluzione", ha detto la leader della Cgil. Annamaria Furlan vede invece il positivo. Alcune proposte "sono molto buone rispetto al giudizio della mia organizzazione e coerenti, altre vanno corrette e precisate meglio, altre mancano", ha detto la segretaria generale della Cisl al termine del tavolo a Palazzo Chigi. "La cosa che per noi ha più significato" emersa dal governo è che "alle 15 categorie" da esentare da quota 67, "se ne potranno aggiungere, dopo il lavoro della commissione, altre" a cui bloccare l'adeguamento. I sindacati hanno chiesto al governo un testo dettagliato sulle proposte sulla previdenza. Il governo si è detto disponibile e ha fissato un nuovo incontro per la verifica finale sabato mattina 18.