Roma – L’aula di Montecitorio ha approvato la legge sull'apologia del fascismo con 261 sì, 122 no e 15 astenuti. Il provvedimento inasprisce le pene per la propaganda fascista e nazista, anche se non finalizzata alla ricostituzione del partito che fu fondato da Benito Mussolini. "Il principio di libertà è alla base della legge che noi abbiamo fortemente voluto. Perché a 65 anni dalla Legge Scelba non è affatto scolorito il compito di combattere l'ideologia nazi-fascista, la carica di violenza razzista e di odio che essa comporta. Di quelle idee non si può fare apologia o propaganda, questa è il concetto che sta alla base della nuova norma che riguarda l'oggi non il passato. L'estrema destra è un fenomeno di oggi, che si va radicando dove cresce il disagio e la rabbia: è un pericolo enorme. Sono pericolose le loro azioni, i loro comportamenti, i loro metodi e la propaganda dei loro contenuti. Non vogliamo limitare la libertà di opinione ma impedire che la nostra libertà sia offuscata dai veleni del Fascismo”, ha detto il promotore della legge, Emanuele Fiano, poco prima del voto finale. In mattinata, aveva fatto discutere una battuta dello stesso Fiano che intervistato da Radio24 aveva ipotizzato la cancellazione della scritta “DUX” dall’obelisco del Foro Italico: “Sono contrario all'abbattimento di monumenti, ma l'abrasione della scritta è una cosa che è stata fatta in Italia in tanti posti. L'abrasione della sola scritta è giusta”. Il deputato dem, ha dovuto poi rispondere alle tante critiche arrivate da più parti dalla sua pagina Facebook: “La cancellazione della scritta ‘Dux’ sull'obelisco del Foro Italico - ha scritto - non è una mia proposta e non è certo una priorità. Non è in alcun modo oggetto della legge, io non la propongo e non la suggerisco”. E ancora: “La legge si occupa della propaganda o dell'apologia dell'ideologia fascista, non di architettura, arte o altro. Per me quella scritta può rimanere, non è oggetto della mia attenzione”. Ma le polemiche sono proseguite durante tutta la giornata. “Scendo dal treno che da Brescia mi ha portata a Milano. Mi incammino verso il Palazzo della Regione e voltandomi alle spalle guardo, come sempre mi accade, ammirata, la Stazione Centrale. E penso... speriamo che Emanuele Fiano non proponga di abbatterla”, aveva ironizzato, sempre su Facebook, Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Città metropolitana e responsabile milanese di Fratelli d’Italia. La discussione si è poi spostata in aula, dove non sono mancati interventi dai toni accesi. A votare contro il provvedimento la Lega e i partiti del centrodestra. Il capogruppo del Carroccio, Massimiliano Fedriga, aveva bollato come “inutile” la legge, annunciando il No del suo partito. "Rispetto alla normativa penale, questa è davvero la peggiore legislatura che si ricordi. Governo e maggioranza stanno dando vita a una serie di interventi non di sistema né razionali ma spot, in cui è la politica, quando non l'ideologia, a dettare la necessità della norma penale”, ha detto il capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari costituzionali Francesco Paolo Sisto. Il suo compagno di partito, Elio Vito, aveva invece commentato su Twitter: “Priorità del Paese: lavoro e ambiente. Priorità del Pd: oggi lavori parlamentari riprendono con legge per reato propaganda regime fascista!”. Ad annunciare in aula il secco no del partito berlusconiano, il deputato Luca Squeri: "E' necessario un nuovo reato che si sovrappone a leggi già esistenti ed efficaci? La risposta è no, questo testo è un'altra bandierina ideologica. E lo dico da figlio di un partigiano cattolico che ha combattuto il nazifascismo”. Durante il dibattito, l’aula della Camera ha respinto un emendamento dei forzisti che voleva sopprimere il primo articolo del ddl e la richiesta di rinvio avanzata da Ignazio La Russa a nome di Fratelli d’Italia. “Secondo voi uno Stato può vietare a un essere umano di muovere il proprio corpo come meglio crede? Tipo proibirgli di incrociare le gambe, grattarsi la testa o alzare un braccio? Non è mai successo nella storia dell'umanità, direte. Eppure è parte del delirante disegno di legge Fiano voluto dal Pd per contrastare il 'pericolo fascista’ che incombe su tutti noi: chi richiama la gestualità del fascismo rischia due anni di carcere. Questa pagliacciata farebbe ridere se non fosse una gravissima violazione dei più elementari diritti umani”, così la leader di Fdi, Giorgia Meloni, che ha poi aggiunto: “Leggete voi stessi la follia di questa legge liberticida voluta dalla sinistra, e fatevi un'idea di quale sia il reale pericolo che minaccia gli italiani”. Meno netta la posizione del Movimento 5 Stelle, che in un primo momento aveva aperto alla possibilità di votare il provvedimento ma poi ha posto le sue condizioni tramite il capogruppo in commissione Giustizia, Vittorio Ferraresi: “Sono pronto a dimettermi da relatore di minoranza se il Parlamento riscrive questa legge”, aveva dichiarato in una nota. “Meglio rafforzare ed aggiornare la legge Scelba, come da nostro emendamento depositato e pronto per essere votato in aula, che aumenta le pene per chi fa propaganda anche attraverso strumenti telematici e informatici, e nel contempo salvaguarda i beni con riconosciuto carattere storico-culturale, artistico e architettonico. Chiediamo quindi al Partito Democratico di accettare la nostra proposta emendativa così da votare favorevolmente insieme”. I grillini, hanno però votato quasi tutti gli emendamenti proposti dal centrodestra e hanno commentato il voto finale con un laconico comunicato: “Il partito Democratico ha scelto la via della pura demagogia con la legge Fiano sulla propaganda nazi-fascista partorendo una legge inutile e sbagliata. Abbiamo proposto con grande serietà di aggiornare alle insidie del web e quindi rendere più severe le pene della legge Scelba, salvaguardando allo stesso tempo tutti i beni riconosciuti di carattere storico-culturale, artistico e architettonico. Si è scelto di fare una legge di facciata, per recuperare un minimo di consenso elettorale ma che non deve trarre in inganno: i giudici avranno serie difficoltà ad infliggere pene perché in Italia esistono già due leggi molto serie e severe che potevano essere semplicemente migliorate, visto che sono a tutt'oggi sono già applicate”. A intervenire in aula a favore della legge, il relatore del testo, Walter Verini (Pd): “La norma contro l'apologia del fascismo è necessaria. Per l'oggi, non per fare processi o rivisitare il passato. Noi rivendichiamo la necessità di introdurre questo reato che è diverso da quello già previsto dalle leggi Scelba e Mancino. Attenzione a chi ridicolizza il tema. In questi mesi vediamo crescere condotte e fatti direttamente riconducibili all'istigazione al razzismo, alla violenza, all'odio contro il diverso”. Verini ha poi replicato alle critiche mosse dagli esponenti del centrodestra: “Non è folklore: ci sono le ronde contro i rom, i raid punitivi contro i migranti, le scritte inneggianti ai campi di sterminio, le irruzioni neofasciste dentro istituzioni democratiche. La legge non colpisce le opinioni o la ricerca storica ma i comportamenti di ispirazione fascista. Per questo noi del Pd la sosteniamo con forza, noi non vogliamo che quei veleni siano innervati nella nostra società”. Sì alla legge anche da Civici Innovatori, che ha espresso il suo voto a favore per bocca di Andrea Mazziotti, presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio: “Votiamo sì ad una legge sicuramente non essenziale ma nemmeno liberticida. Ci aiutano in questa scelta i numerosi e ridicoli attacchi basati su presunte lesioni alla libertà di espressione. Ridicoli perché non sorprendentemente provengono da chi, come Lega, Fdi e Forza Italia, si allea con movimenti 'liberali' come Casa Pound. Ridicoli perché vengono da partiti che hanno proposto in aula l'applicabilità del 41-bis a chi è anche solo indagato per propaganda jihadista”. "L'antifascismo deve restare un orientamento irrinunciabile della nostra Repubblica perché il fascismo esprime una pericolosa tendenza totalitaria ancora attuale. Per questo vanno proibite le manifestazioni di stampo neo-fascista, come la presunta 'Marcia su Roma', che sembrano operazioni nostalgia ma che in realtà sono iniziative di stampo razzista contro gli immigrati”. Così Milena Santerini, deputata del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico, annunciando il voto favorevole alla legge. A favore anche Sinistra Italiana, che però non risparmia critiche: “Dopo anni di amnesie e amnistie preventive della politica e della magistratura, il Parlamento scopre la riorganizzazione della destra fascista nel nostro Paese. Una buona notizia. Ma il testo che stiamo approvando servirà allo scopo? Purtroppo temo di no. Senza una precisa volontà politica rischia di restare uno strumento morto. Come, purtroppo, le leggi di Scelba e Mancino che giacciono inerti nel nostro ordinamento”, ha detto nel suo intervento Daniele Farina. Il sì alla legge è arrivato anche da MDP-Articolo 1. (NoveColonneATG)