L’evento tenutosi a Reggio Emilia e a Gattatico (RE) il 30 e 31 marzo 2017 Seminario Nazionale "Costruttori di ponti 3" - “Protagonisti! Le nuove generazioni italiane si raccontano” L’evento tenutosi a Reggio Emilia e a Gattatico (RE) il 30 e 31 marzo 2017 Si è svolto giovedì 30 marzo e venerdì 31 marzo 2017 il Seminario Nazionale "Costruttori di ponti 3" dedicato quest'anno alle nuove generazioni, ideato e promosso da Istituto Cervi, in collaborazione con MIUR – Direzione Generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione, CoNNGI – Coordinamento nazionale nuove generazioni italiane, Comune di Reggio Emilia, Fondazione Mondinsieme, Università di Modena e Reggio Emilia. Giovedì 30 marzo, nella suggestiva e simbolica cornice della Sala del Tricolore di Reggio Emila, l'evento è stato aperto dai saluti di benvenuto del Sindaco, Luca Vecchi, e della Presidente dell'Istituto Alcide Cervi Albertina Soliani, per poi lasciare la parola ai rappresentanti del Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane (CoNNGI). Prima di entrare nel vivo dei lavori, Marwa Mahmoud, rappresentante del CoNNGI, ha letto alla platea la lettera che la Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli ha voluto scrivere per manifestare il suo supporto all'iniziativa, ricordando la determinazione del MIUR a fare della scuola e dell'università motori dell'integrazione e dell'accoglienza delle diversità. Simohamed Kaabour (docente di lingua, Associazione Nuovi Profili, Genova, CoNNGI) e Marwa Mahmoud (responsabile educazione interculturale, Fondazione Mondinsieme, Reggio Emilia, CoNNGI), hanno sottolineato l'importanza di questo incontro, nel quale i giovani italiani con background migratorio si rendono protagonisti di un nuovo passo, ponendo le basi di una loro rappresentanza unitaria. In questa direzione, fondamentale è costruire la cittadinanza attraverso la partecipazione dal basso, nelle interazioni quotidiane, nei contesti locali, coinvolgendo tutti; e fondamentale, per questo, è il ruolo della scuola, luogo dove si costruisce il senso di appartenenza, l'identità collettiva e individuale del cittadino. La cittadinanza è prima di tutto un sentimento di appartenenza e i giovani con background migratorio, che sono mediatori innati, possono fornire un importante contributo alla costruzione di questo senso di appartenenza alla comunità. Ha chiuso questa prima parte introduttiva, coordinata da Vinicio Ongini (Direzione Generale per lo studente, MIUR), il Direttore Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Tatiana Esposito, che ha ripercorso le tappe più significative del cammino che, attraverso un lavoro di co-progettazione tra Ministero del Lavoro e associazioni di giovani con background migratorio iniziato nel 2014, ha portato nell'ottobre del 2016 alla nascita del CoNNGI. Il Direttore ha ribadito il supporto del Ministero al CoNNGI ricordando inoltre le strategie dell'Unione Europea per la gioventù che vanno in questa direzione. Successivamente ha avuto luogo il dialogo, coordinato dal CoNNGI, tra nuove generazioni e istituzioni, al quale hanno partecipato Stefano Versari (Direttore Regionale Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia Romagna); Federico Soda (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Roma); Massimo Mezzetti (Assessore alla cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità, Regione Emilia Romagna); Ilenia Malavasi (Vice Presidente Provinciale di Reggio Emilia con delega all'Istruzione, Università); e Giorgio Zanetti (Dipartimento di Educazione e Scienze umane). Da parte delle istituzioni è stato ribadito quanto le nuove generazioni contribuiscano alla crescita sociale, economica, culturale, politica del Paese e come sia per questo necessario cambiare la narrativa e il dialogo su migrazione, integrazione e inclusione, impegnandosi nel creare politiche che rimuovano gli ostacoli alla loro piena realizzazione. I lavori sono proseguiti venerdì 31 marzo presso l'Istituto Alcide Cervi di Gattatico (RE) – altro luogo fortemente simbolico per il senso di appartenenza – dove giovani di diverse provenienze culturali con o senza background migratorio si sono confrontati, in sessioni tematiche parallele, con le istituzioni nazionali e locali per far emergere lo specifico apporto costruttivo delle nuove generazioni, la loro dimensione di "nativi interculturali", di naturali "costruttori di ponti". Le sessioni tematiche, che rispecchiano i punti fondamentali del Manifesto delle nuove generazioni, sono Scuola, Lavoro, Cultura, Media, Partecipazione/Cittadinanza e Sport, e sono state condotte e coordinate da un rappresentante del Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane e da un rappresentante delle istituzioni locali o nazionali. La sessione tematica dedicata alla Scuola ha messo in rilievo come essa sia il vero e proprio laboratorio della società, in cui vulnerabilità diverse si incontrano e necessitano di essere orientate. Per questo è fondamentale il coinvolgimento delle famiglie e soprattutto la formazione ai docenti per gestire le esigenze di tutti. Inoltre, è necessario incentivare l'educazione e il confronto peer to peer, perché sono i destinatari a conoscere meglio di chiunque altro le lacune e i problemi che loro stessi possono incontrare. La sfida dell'inclusione va affrontata rendendo protagoniste tutte le nuove generazioni (non solo con background migratorio) e valorizzando le diversità. Nella sessione Partecipazione/Cittadinanza è stato evidenziato lo scarto tra realtà territoriale e politiche. In Italia non mancano proposte e sperimentazioni a livello territoriale che incentivano l'incontro fra le persone e hanno un impatto sulla loro vita. Gli organi consultivi, invece, hanno ancora una scarsa efficacia come impatto e programmazione politica. Simili considerazioni sono emerse nella sessione Cultura, in cui il confronto fra i partecipanti ha mostrato come la cittadinanza sociale sia più avanti di ciò che lo Stato riconosce. La socializzazione e la partecipazione sono fondamentali per la consapevolezza di diritti e doveri, che ne rappresentano la base. Per cambiare narrazione, far conoscere e arricchire la rappresentazione di tutti gli ambiti in cui le nuove generazioni lavorano – ed è questo il punto affrontato nella sessione Media -, è necessario che sia anche l'informazione (che troppo spesso trascura le nuove generazioni e le buone pratiche, preferendo parlare dei temi della migrazione e dell'integrazione con un linguaggio emergenziale e di preoccupazione), a proporre questi modelli positivi. Modelli positivi che si trovano per esempio nello Sport, un potente veicolo per l'integrazione, raccontato nella sua sessione dedicata attraverso le testimonianze di atleti con background migratorio e istituzioni, come il Coni, che favoriscono e organizzano attività volte all'integrazione. Infine, la sessione Lavoro ha profilato la nascita di nuovi consumatori e nuovi mercati, proponendo di incentivare il coinvolgimento delle diaspore in progetti privati e nelle politiche pubbliche; perché senza conoscenza reciproca non si può pensare di fare passi avanti per l'internazionalizzazione del mercato del lavoro; ed è proprio dalla conoscenza che si può arrivare al riconoscimento delle competenze. Dopo le restituzioni dei lavori e dei risultati delle sessioni a cura del CoNNGI, è intervenuto il Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Gabriele Toccafondi, il quale ha ricordato come sia fondamentale che ci sia qualcuno, come le nuove generazioni, che sappia raccontare il valore della diversità. Chiude questa intensa due giorni una tavola rotonda coordinata dall'Inviato del Corriere della Sera Goffredo Buccini, nella quale si sono confrontati Cécile Kyenge (Parlamentare europea, già Ministro per l'integrazione); Albertina Soliani; Serena Foracchia (Assessora Città Internazionale Comune di Reggio Emilia); Matteo Rinaldini (Presidente Mondinsieme); e Ali Tanveer (CoNNGI). Anche qui, il pensiero condiviso è quello che sia necessario lavorare sul valore delle diversità, favorire una nuova narrazione, mettere in evidenza il contributo positivo alla collettività dei giovani con background migratorio, veri e propri "costruttori di ponti". Tuttavia, l'identità non va cercata all'inizio o alla fine del ponte, ma è il ponte stesso, perché l'identità è un processo, ed è un discorso che vale per tutti, non solo per chi proviene da un contesto migratorio. La conclusione dei lavori è stata affidata al Capo Dipartimento Istruzione e Formazione del Ministero dell'Istruzione Rosa de Pasquale, che col suo intervento ha invitato tutti a creare una nuova visione della cittadinanza. Leggi il programma.