"CONGRESSO PD NEL MONDO: SIAMO ALLA FIERA DELL’EST-ERO…
" Con il massimo senso di responsabilità che abbiamo tenuto fino a oggi, nonostante le numerose difficoltà nelle quali siamo chiamati a operare, non possiamo più condividere alcune scelte imposte senza dialogo tra le parti e incompatibili con i tempi congressuali e le pari condizioni dei candidati e frutto di comportamenti non sempre trasparenti che mettono in difficoltà persino la Commissione per il congresso all’estero e i suoi componenti. Proviamo a ricapitolare le tappe di questo congresso: - Il 20 marzo iniziano i congressi nei circoli; - Il 20 marzo si insedia la Commissione estero che deve scrivere e approvare entro il 6 marzo precedente le anagrafi degli iscritti e il regolamento per gestire i congressi iniziati il 20 marzo e non approva nessun regolamento; - Il 22 marzo la Commissione estero manda una delibera che spiega che non c'è un regolamento estero, che non si tengono le convenzioni di ripartizione, tranne quella dell'Europa, che si votano solo i delegati alla Convenzione nazionale, anche se si tiene la convenzione europea; - Che i delegati alla convenzione nazionale si votano nei congressi di circoli iniziati il 20 marzo precedente su liste di paese che si possono presentare entro il 29 marzo successivo, dopo che quasi tutti i circoli che le devono votare hanno già votato; - Non si spiega come in ogni paese nel quale va presentata una lista di quanti candidati deve essere composta e se i delegati vanno direttamente alla convenzione nazionale del 9 aprile o prima alla convenzione europea del 2 aprile, mentre i circoli stanno votando dal 20 marzo queste liste che non ci sono; - Il 30 marzo, a termini scaduti per la presentazione delle liste paese, arriva una delibera del 29 marzo che spiega che alla convenzione europea i delegati sono 40, divisi per diversi numeri in ciascun paese nel quale vanno presentate le liste che i circoli stanno votando a partire dal 20 marzo pur non essendo state presentate; - Queste liste che si votano dal 20 marzo, che si presentano entro il 29 e che sono spiegate nella loro composizione il 30, possono presentarsi "nelle prossime ore" (quanto prossime?) quindi il 31 marzo; - Queste liste per la convenzione nazionale eleggono, nella pratica e almeno in Europa, i delegati che vanno appunto alla convenzione di ripartizione Europa; - La convenzione di ripartizione del 2 aprile, poi, fatta da questi delegati, presentatisi il 31 marzo dopo la scadenza del 29, ma votati nei circoli a partire dal 20, elegge nuovi e diversi delegati per la convenzione nazionale del 9 aprile a Roma o alla convenzione nazionale devono andare obbligatoriamente delegati che sono già delegati alla convenzione di ripartizione? Lo si chiarirà il 2 aprile a Madrid, per chi ha le risorse economiche personali per andarci e considerare chiusa questa prima fase. Si passa alle primarie. Il 6 aprile vengono definiti i collegi e seggi all’estero e scatta la corsa alla raccolta firme per la presentazione delle liste all’Assemblea, che vanno presentate entro il 10 aprile. Intanto il 27 marzo è scaduto il termine per presentare la richiesta per l’istituzione dei seggi nei quali votare le liste che saranno presentate entro il 10. Quasi nessuno l’ha presentata e si rinvia la scadenza al 7 aprile, posticipando al 10 l’integrazione con i nomi di presidenti e scrutatori. Il 13 aprile arriva, insieme agli auguri di una “Buona e Serena Pasqua”, la comunicazione ufficiale della Commissione per il congresso all’estero che “Purtroppo per le primarie del 30 aprile prossimo non è prevista la possibilità di votare online”. Amen! E così fu che, dirigenti locali, tesserati e militanti, stremati dal molto lavoro, dalle corse contro il tempo e dalla confusione organizzativa, prendono per vero l’augurio della Commissione di una “Buona e Serena Pasqua” e della mancanza del voto online e, a liste e seggi presentati, finalmente si godono in famiglia o con gli amici e compagni la Pasqua e la Pasquetta. Dal 18 aprile in poi, invece, ricominciano con tenacia il lavoro politico, concentrati solo sul voto ai seggi, in una nuova corsa contro il tempo. Ma il 25 aprile, mentre tutti sono impegnati a celebrare e festeggiare la Liberazione, arriva la comunicazione che è online la piattaforma per registrarsi al voto online che era stato escluso il 13 aprile precedente. Escluso in una comunicazione formale della Commissione per il congresso all’estero e che nessun organismo del Partito ha successivamente introdotto con un atto formale e ufficiale. Alla fiera dell'est di Branduardi era tutto più semplice, lineare e certo: qualcuno mangiava il piccolo topo e da lì si risaliva la catena fino al Signore che poi faceva giustizia sull’angelo della morte e su tutti i soprusi dei più forti sui più deboli. Da noi, invece, mentre tutti erano informati dell’assenza del voto online e si concentravano su quello ai seggi, qualcuno lavorava fuori dalle Commissioni e su canali sconosciuti ai più, per introdurre il voto online. Quindi abbiamo il voto online e tutti possono votare anche dove non ci sono seggi. E perché non ci sono seggi? Perché i termini per istituirli sono scaduti il 27 marzo. No, li abbiamo riaperti in deroga fino 7 aprile e 10 aprile. E perché proprio il 10 se in Italia è tutto un rifiorire di scadenze? Anche all’estero è primavera o no? Si riaprano le danze dei termini, fino al 27 alle 18:00. Ma non un minuto in più però, altrimenti servirà una nuova deroga fino alle 21:00 come quella del 10 aprile per la presentazione delle liste. Si, ma quella poi fu ulteriormente rinviata fino alle 24:00… Insomma, facciamo che per le primarie del 30 aprile 2017 vale ciò che si scrive a chiusura della newsletter ufficiale del Partito Democratico del 26 aprile 2017: “le modalità di voto per gli italiani residenti all’estero ed iscritti all’AIRE sono in via di definizione, troverete qui quanto prima le informazioni relative a come partecipare”. E se non le trovate o non le capite, ricordate sempre Corrado Guzzanti nello spot elettorale della Casa delle libertà…