(Salvatore Augello) Finalmente pare pronta a partire la Regione di Lombardo (nella foto), una macchina messa a punto dopo circa tre mesi e mezzo, sembra pronta a partire la regione uscita dalle elezioni del 13 e 14 aprile scorso, che hanno eletto i deputati della XV legislatura.

 Un parto faticoso, in cui Lombardo ha dovuto fare tesoro sia della sua lunga esperienza politica, sia delle sue doti di mediazione, sia della capacità di decisione. Passato il primo periodo caratterizzato da una lunga ed estenuante trattativa sia a livello di coalizione che a livello dei singoli partiti che compongono la maggioranza. Superato lo scoglio della nomina degli assessori che ha lasciato sul terreno vittime illustri, quale prodotto degli assetti correntizi interni, dopo la resa dei conti tra vincitori e vinti all’interno del variegato mondo delle correnti. Sistemato il rapporto Berlusconi – Lombardo, che necessariamente doveva passare anche all’interno del governo romano. Finalmente tutto sembra pronto per partire con la nuova legislatura, dopo avere messo a punto o forse è meglio dire, sotto accurato monitoraggio i settori più caldi quali ad esempio quelli relativi alla Sanità con il Magistrato a riposo Massimo Russo, quello alla Presidenza con il magistrato a riposo Giovanni Iarda, quello all’agricoltura e Foreste con il Prof. Giovanni La Via, tutto sembra pronto a muovere. Cominciano anche a vedersi i primi risultati: l’Assessore alla sanità sta cercando di colmare il buco del settore, cercando di disboscare l’intricato mondo delle convenzioni esterne, che speso sopperiscono alle strutture pubbliche che pur risultando a volte sovradimensionate, sono spesso sotto utilizzate. Non certo un caso se la gente si rivolge alla strutture privata, se solo così è possibile evitare file lunghe anche parecchi mesi per fare analisi ed accertamenti. Si direbbe che sia fatto ad arte per invogliare la gente a rivolgersi al privato. Oggi, di fronte al rosso profondo esistente nel settore, si parla di ritorno a ticket che erano stati tolti, alla riduzione di posti letto, alla lotta alle migrazioni della salute, che si può solo debellare se torna la fiducia della gente nei confronti della macchina regionale e nella medicina pubblica. Se le strutture cominciano ad essere più accoglienti, se il personale comincia a vedere nei malati gente che soffre e che ha bisogno di assistenza fatta con coscienza e con serietà, se si pensa a razionalizzare la spesa, evitando costose consulenze ed aumentando la manutenzione delle strutture. Un lavoro certamente difficile, in un settore dove interessi diversi si sono da tempo intrecciati, interessi dei così detti baroni della medicina, interessi mafiosi, interessi piccoli e grandi, che nel tempo hanno appesantito il sistema, rendendolo ingovernabile. All’assessore alla Presidenza Massimo Russo, spetta invece il compito di mettere ordine tra il personale dipendente, tra i precari, tra gli assenteisti, non certo applicando sic et sempliciter la ricetta Brunetta. Sta di fatto, che la Regione Sicilia risulta essere quella dove c’è il maggiore assenteismo, anche alla luce di una recente ricerca promossa dall’Uffici di Gabinetto dell’Assessorato alla Presidenza, solo nel mesi di maggio e giugno,si sono avute 16.730 assenza con una media di 4 per ogni dipendente, con un massimo si 14,3 pro capite per i dipendenti della Cooperazione ed un minimo di 1,8 assenze pro capite per i dipendenti dell’Assessorato alla sanità. Certamente, sono numeri importanti, ma non dobbiamo certo commettere l’errore di generalizzare, perché anche tra i pubblici dipendenti, la maggioranza sa fare e bene il proprio dovere, malgrado a volte la pesantezza della macchina burocratica non incentivi. Ma esiste una minoranza, probabilmente quella più politicizzata, che non fa certo onore alla categoria ed aiuta ad affermare immagini distorte della categoria stessa, nei confronti della quale, la popolazione non è certo ben disposta. Settori caldi, quindi, da cui cominciare per tentare un avvio che serva a dare una diversa immagine della politica alla popolazione che ha bisogno di servizi qualificati, di fiducia nelle istituzioni, di più fatti reali e di maggiore chiarezza e trasparenza. Comincia ora,probabilmente la rotazione dei dirigenti, la nomina di nuovi dirigenti, che speriamo non sia dettata da esigenze politiche, ma da pura meritocrazia. Sta di fatto, che, se ormai la macchina è pronta, se tutta la mediazione è finita, se il governo Lombardo deve dare un segnale forte di discontinuità col passato, cosa molto difficile, deve sapere imporre gli interessi della Regione nei confronti del Governo di Roma e delle velleità di Bossi, deve mettere mano alle leggi, approvandone di chiare ed utili. Vedremo cosa avverrà nei prossimi giorni, quando la macchina si metterà a regime e quando ogni settore comincerà a fare vedere se e quali risultati ci sono.