(di Luigi Vayola) Francamente la prima impressione è stata di stupore, di incredulità e poi, lette le osservazioni e la proposta, di dolore.- Di dolore per il personaggio tirato in ballo, per la sua storia personale ed il suo impegno pubblico, per quello che rappresenta ancora in Sicilia e per il ricordo che se ne ha di galantuomo e di dirigente politico.- Chi non lo ha conosciuto ne ha certamente sentito parlare per la sua tragica fine ammazzato dalla mafia, e per la sua legge sul sequestro dei beni mafiosi.- Tra i militanti politici di ogni appartenenza c’è rispetto e partecipazione,

 tra i suoi compagni di lotta politica e di Partito c’è dolore per la sua morte e rincrescimento per non averlo ancora dirigente, deputato, vivo ed attivo personaggio di questa nostra martoriata Sicilia .- Unanimemente la sua tragica fine e la sua mancanza trova grande considerazione e dolore assieme a rincrescimento e rispetto.- Tutto questo tra i siciliani e nel Paese intero, meno che per il Sindaco di Comiso che inopinatamente ha chiesto, e si sta muovendo, per cambiare il l’attuale intestazione all’aereoporto della citta: niente più “Pio La Torre” ma col nome di un compaesano, un generale di aviazione della guerra d’Abissinia, conosciuto - dicono almeno i giornali – per aver fatto bombardare alcuni villaggi abitati soprattutto da donne e bambini.- Una proposta che non ha trovato grandi proseliti, in verità, ma sulla quale il sindaco insiste perché Pio La Torre non è comisano, non è della sua parte politica, quella che ha vinto alle recenti elezioni amministrative, e non gli dice niente come personaggio: invece un generale è un generale, anche se fascista, ed è soprattutto “comisano”, un paesano.- Una posizione di questo tipo fa restare a bocca aperta, specie se si rifà alla storia di Comiso.- Questa città è stata al centro di iniziative politiche di grande respiro, da prima e dopo il fascismo, ha avuto parlamentari di grande impegno e rispetto in tutti i partiti, uomini di grande cultura e per questo nostro tempo basta ricordare Bufalino per la letteratura italiana e per l’arte il pittore e ceramista Fiume.- Comiso è stato un centro attivissimo nella provincia di Ragusa ed assieme al capoluogo, a Modica, a Vittoria ed a Scicli è stato sempre al centro delle lotte per la terra, per l’applicazione della legge sull’imponibile di manodopera, per il rinnovo dei contratti agrari, per l’autonomia siciliana, per il riscatto sociale.- Di queste lotte i cittadini di Comiso sono ancora fieri e ne hanno memoria, così come ricordano la famosa Lega di miglioramento dei lavoratori della terra, con la sede nella Piazza principale, che negli anni ’50 e ’60 fu centro di elaborazione culturale, di direzione politica, di iniziative sindacali e sociali.- Pio la Torre è stato sempre vicino a queste battaglie, è stato assai volte presente in manifestazioni e comizi a Comiso e ha avuto sempre attaccamento per tutta la provincia di Ragusa.- Si è anche occupato per il ripristino dell’aereoporto di Comiso, per la sua utilizzazione e per la sua valorizzazione specie come utile struttura di comunicazione per lo sviluppo dell’agricoltura della zona.- Comiso è a meno di dieci kilometri da Vittoria, il centro riconosciuto delle coltivazioni agricole d’avanguardia.- Io credo che questa battaglia sul nome di Pio La Torre non giovi al Sindaco, certamente alla città.- Contraddice la sua storia, il suo dinamismo e, sopratutto, la sua cultura.- Appare un battaglia paesana, di indiscussa chiusura politica, certamente non sentita da tutta la cittadinanza. Io spero proprio di non tornare mai più a provare vergogna e dolore come per questa estemporanea proposta.-( Luigi Vayola )