Un percorso condiviso per le modalità di assegnazione dei minori stranieri non accompagnati alle strutture autorizzate e risorse finanziarie regionali per i comuni che hanno accumulato debiti per il pagamento delle rette. Sono stati gli argomenti al centro di una conferenza di servizio sui minori extracomunitari non accompagnati che si è svolta presso l’assessorato regionale per la Famiglia,

 le Politiche sociali e le autonomie locali e che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Prefetture e delle Questure dei nove capoluoghi siciliani. Presente, tra gli altri, il prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, sul cui territorio avvengono la maggior parte degli sbarchi. In seguito alla conferenza di servizio è stato stabilito che ciascuna Prefettura effettuerà un monitoraggio dell’assegnazione di minori stranieri non accompagnati a strutture residenziali ubicate nel territorio di propria competenza, segnalando all’Assessorato la situazione debitoria dei comuni derivante dal pagamento delle rette per gli anni 2005-2008. “Il presidente della Regione ha firmato il decreto con cui – spiega l’assessore Francesco Scoma – su mia proposta si mettono a disposizione 5 milioni di euro per il ripianamento dei debiti dei comuni”. Secondo gli ultimi dati, attualmente sono 593 i minori stranieri non accompagnati presenti in Sicilia, di cui 294 assistiti dai comuni. E’ stato inoltre deciso che, per le nuove assegnazioni, i responsabili del procedimento individueranno le strutture di accoglienza esclusivamente fra quelle iscritte all’Albo Regionale (legge regionale 20/1986). “Sono circa 300 le strutture che, secondo gli standard previsti dalla legge, garantiscono circa 3000 posti letto su tutto il territorio regionale. Si tratta di un numero sufficiente a fronteggiare la situazione. Tuttavia, è accaduto che in casi di emergenza alcuni minori siano stati ricoverati in strutture non iscritte e dunque non in possesso dei requisiti e degli standard previsti. In sede di conferenza è stato deciso che qualora ci sia questa necessità la permanenza dei minori in queste strutture non potrà protrarsi oltre la nomina del tutore: in caso contrario il comune di competenza non sarà tenuto a pagare la retta”.

RETE TELEMATICA DELLE CASE FAMIGLIA. L’assessorato inoltre realizzerà, entro i prossimi tre mesi, attraverso Sicilia E-Servizi, una rete telematica fra le strutture autorizzate di accoglienza presenti nel territorio siciliano. “Forniremo una login ed una password – spiega Scoma – alle Prefetture e alle questure competenti che potranno accedere al servizio ed in tempo reale procedere all’assegnazione dei minori in relazione all’effettiva disponibilità di posti”.

SANZIONI E REVOCA AUTORIZZAZIONI. Proprio a causa del mancato pagamento delle rette (70 € al giorno per ciascun ospite), da parte dei Comuni, diverse strutture hanno spesso rifiutato di ospitare minori. Per questa ragione, in particolare la Prefettura di Agrigento, in virtù dell’emergenza sbarchi a Lampedusa, è stata costretta a rivolgersi a strutture disponibili ma, in molti casi, non in possesso degli standard previsti (tra i principali, previsti dalla legge: appartamento tra i 150 e i 200 metri quadri; stanze di tipo familiare; massimo 10 posti letto per struttura; personale di cucina e pulizia in servizio permanente; psicologo e assistente sociale in convenzione esterna). “Questo non deve più succedere – afferma l’assessore – e non è tollerabile che strutture iscritte all’Albo regionale si possano rifiutare. Attraverso la rete telematica ogni giorno il responsabile della struttura dovrà caricare i dati principali sugli ospiti, ad esempio numeri di posti disponibili e utilizzati, età e nazionalità dell’ospite. Chi dovesse rifiutare l’accoglienza andrà incontro ad ispezioni e sanzioni progressive, fino alla revoca delle autorizzazioni”.

MEDIATORE CULTURALE. In seguito al piano di riequilibrio delle strutture dei minori – varato dalla giunta su proposta dell’assessore alla Famiglia - gli uffici di via Trinacria hanno lavorato ad un riordino strutture per garantire una omogenea distribuzione territoriale. Contestualmente è in fase di elaborazione un bando per l’individuazione di 100 mediatori linguistico-culturali. “Si tratta di un progetto per cui sono disponibili 5 milioni di euro necessari per la sperimentazione e la formazione di queste figure che poi andranno a prestare servizio in altrettante strutture per un periodo di circa 9 mesi, attraverso la work experience. Durante questo arco di tempo i mediatori saranno pagati dalla Regione, poi chi lo vorrà, potrà assumerli aumentando la retta quotidiana dovuta per ciascun ospite, a carico dei comuni, cui poi la Regione rimborsa i costi sostenuti”.

RICHIESTO INTERVENTO DEL GOVERNO NAZIONALE. Nelle settimane scorse l’assessore Scoma ha incontrato il ministro delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ed è in attesa di incontrare il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Contestualmente ha portato la questione dei minori extracomunitari all’attenzione della Commissione per l’Infanzia di Camera e Senato. “Al governo nazionale – sostiene Scoma - ribadiamo la necessità di un sostegno economico che consenta ai comuni siciliani di sanare le esposizioni debitorie accumulate negli ultimi tre anni per il mancato pagamento delle rette di ricovero. Ma soprattutto chiediamo un intervento legislativo concreto affinché sollevi la nostra isola dalla gestione di questo fenomeno sotto forma di emergenza continua dovuta ad una invasione temporanea ma costante che mette in crisi l’intero sistema di accoglienza. Abbiamo quindi sollecitato un tempestivo intervento del Governo e del Parlamento nazionale affinché, per questa tematica non solo siciliana ma di tutta la Nazione e dell’intera Europa, sia trovata una soluzione equilibrata, tempestiva, che sollevi i comuni da questo onere economico improprio”. (Salvatore Wladimir Pantaleone)