(SA) - Già in passato l’On. Alessandro Aricò si era fatto promotore di un disegno di legge che riguardava i siciliani all’estero. Nel suo primo tentativo di intervento che poi non ebbe alcun seguito, si poteva riscontrare un attacco all’associazionismo, ma abbastanza velato che spuntava solo tra le righe, ad esempio nella composizione della consulta regionale. Finita la legislatura, quel disegno di legge non riuscì a varcare la soglia di sala d’Ercole, come del resto altri disegni di legge sullo stesso tema, presentati sia dall’On. Cracolici che da altri deputati. Nel frattempo, il mondo dell’emigrazione cominciava a subire considerevoli colpi intesi alla sua cancellazione dall’attenzione politica. Dalla completa inapplicazione della legge che precedeva e prevede tutt’ora la consulta regionale dell’Emigrazione e dell’Immigrazione, in linea con i dettami della legge nazionale e di quanto fatto da tutte le altre regioni d’Italia, dall’immobilesmi di oltre venti anni in questa delicata ed importante materia, si passa al primo attacco fatto dal governo Lombardo, che avoca a se l’art. 26 e lascia altri articoli solo per memoria. Per memoria resta in successivi passaggi tutta la legge 55/80 e successive modifiche, fino ad arrivare al colpo inferto dal governo Crocetta, che taglia fuori dal bilancio della regione l’emigrazione, ignorando il grande lavoro svolto dalle associazioni e dal movimento associativo in generale ed il ruolo che le stesse hanno avuto nel creare una vasta rete che avvolge i siciliani all’estero e le loro organizzazioni diffuse a macchia d’olio in tutti i continenti. Diversi sono stati i tentativi delle associazioni regionali siciliane, con lo scopo di arrivare al rispetto delle leggi regionali e di restituire alla Sicilia il ruolo che le compete all’interno delle altre regioni, negli organismi dove si parla di emigrazione e degli interventi relativi. Ad oggi, la regione Sicilia resta l’unica regione d’Italia a non avere una consulta regionale dell’Emigrazione e dell’Immigrazione, a non essersi dotata di una legge a tutela degli immigrati e della loro integrazione, a non utilizzare la grande risorsa dell’emigrazione e tutte le potenzialità che da essa possono essere sviluppate. La totale mancanza di risorse a disposizione delle associazioni, ha aggravato la crisi delle stesse, che a quanto sembra la politica siciliana cerca di fare estinguere dopo un lungo assedio basato sulla totale mancanza di finanziamenti e sulla totale in applicazione delle leggi vigenti che la regione sarebbe obbligata a rispettare. Oggi sembra arrivare il colpo di grazia. Infatti l’On. Alessandro Aricò, mentre le associazioni cercano un luogo di incontro e di discussioni con le istituzione per rilanciare la politica in direzione dei siciliani all’estero, il nostro Onorevole presenta un suo ulteriore disegno di legge, dove l’associazionismo è completamente tagliato fuori, non si parla più di Consulta e quindi sono tagliati fuori i rappresentanti degli emigrati previsti in Consulta. In sostituzioni di tutto l’impianto legislativo che per molti anni è stato vanto per la Sicilia e punto di riferimento per le altre regioni che ad esso si sono ispirate per redigere le loro leggi in materia di emigrazione, che periodica,mente sono state aggiornate e che ancora oggi si occupano delle comunità all’estero delle singole regioni. Tutto viene superato: tre leggi regionali in materia di siciliani all’estero, la consulta, la vasta rete di associazioni costruita con fatica dalle associazioni regionali e dai tanti dirigenti all’estero che hanno messo assieme le comunità in migliaia di associazioni e di federazioni, il lavoro di tanti volontari che hanno cercato e cercano di tenere legate le comunità alla loro terra d’origine, i ripetuti tentativi di trasformare l’emigrazione in quella grande risorsa che oggi è e che non viene né riconosciuta né utilizzata da una regione che ignora e vanifica il lavoro di tanti dirigenti. Una risorsa che in questo momento di crisi dalla quale la Sicilia ancora non riesce a sollevarsi, potrebbe essere valido aito alla ripresa economica della Regione, se opportunamente utilizzata e supportata. Le associazioni non stanno a questo gioco al massacro, non possono non insorgere a questo ultimo tentativo di cancellare tutto in barba agli oltre ottocentomila siciliani ancora in possesso di cittadinanza ed ai tanti milioni di oriundi che vorrebbero avvicinarsi alla terra d’origine. Sostituire tutto quanto costruito fino ad ora con l’invenzione di un garante dei siciliani all’estero, sarebbe offensivo per il tanto lavoro svolto dalle associazioni. Fino ad ora si è detto che non era possibile mettere soldi in bilancio per portare avanti le iniziative previste dalla legge 55/80 e successive modificazioni, che non era possibile fare funzionare la consulta, che no n si potevano finanziare le associazioni per il loro lavoro di assistenza agli emigrati ed agli immigrati, che tutto doveva passare da quei bandi che sono serviti in passato ad aggirare la legge che prevede quali sono gli enti associativi riconosciuti dalla stessa, perchè la crisi non permetteva di assegnare ai vari capitoli qualche centinaio di migliaia di euro. Oggi, in barba alla crisi, per il garante dei siciliani all’estero sono previste risorse finanziarie per due milioni e mezzo di euro, in barba a qualsiasi crisi ed alle ristrettezza economiche dietro cui si è sempre nascosta la Regione per giustificare il mancato finanziamento della legge in materia. Se con l’invenzione del garante si vuole creare un posto di sottogoverno per accontentare qualcuno a cui bisogna inventare un ruolo ben retribuito, per fare solo in parte il lavoro che fino ad ora le associazioni portano avanti con l’impegno volontario che malgrado tutto continua ancora, è bene sapere che le associazioni regionali non ci stanno e che il loro coordinamento (CARSE), farà tutti i passi consentiti per evitare questa ulteriore mortificazioni del lavoro ed all’impegno di tanti volontari che hanno contribuito e contribuiscono a mantenere vivo il ponte ideale che collega le tante sicilie sparse per il mondo. Salvatore Augello