(SA) - Comincia un dopo elezioni faticoso per il neopresidente Nello Musumeci. Non sarà certo facile soddisfare tutti gli appetiti e raggiungere la quadra all’interno della maggioranza. Della nuova giunta, al momento si conoscono solo tre nomi: Vittorio Sgarbi, che dovrebbe andare ai Beni Culturali, Roberto Lagalla che ha fatto un’esperienza di assessore nel governo Cuffaro e che ora potrebbe andare all’assessorato della Formazione; Gaetano Armao che andrebbe all’assessorato dell’Economia oltre che a rivestire la carica di vice presidente della regione. Per il resto, almeno fino a quando l’Assemblea Regionale Siciliana non rimette sullo scranno più alto di Sala d’Ercole Gianfranco Miccicchè che vi sedette tre legislature fa, occorre evitare marette interne alla maggioranza, che potrebbero seguire alla nomina degli assessori. Queste cose, malgrado la grande coesione sbamndierata dalla maggioranza, si sa come vanno a finire, ogni nomina accontenta un gruppo o anche una sola perso na e ne scontenta altri, che potrebbero mettere in moto dannose e pericolose tensioni all’interno della maggioranza se non addirittura dare il via ai cambi di casacca tanti facili di questi tempi. Parecchie infatti sono le esigenze da soddisfare. Forza Italia vorrebbe portare in giunta l’ex capogruppo Marco Falcone, gradito anche a Musumeci. L’area Miccichè, ottenuta la presidenza dell’ARS,sembrerebbe accontentarsi della nomina di Giuseppe Guaiano. Alessandro Aricò, già politico sperimentato, entrerebbe in giunta in quota “diventerà bellissima” e potrebbe andare al territorio e ambiente o al turismo. In quota UDC andrebbe alla famiglia ed alle politiche sociali Margherita La Rocca Ruvolo, alle infrastrutture , potrebbe andare Mimmo Turano in quota UDC di Cesa. L’area Saverio Romano, (Popolari ed Autonomisti) vorrebbe in giunta Toto Cordaro. Ma tutte questi aggiustamenti potrebbero non bastare, perché resterebbero aperte altre situazioni, quale ad esempio quella dell’area Raffaele Lombardo, che sembra voglia un posto in giunta per il senatore Antonio Scavano o per Pippo Compagnone eletto all’ARS. Altro problema spinoso potrebbe rilevarsi quello di Massina, dove l’esigenza di ripescare Germanà che malgrado le sue undicimila preferenze non è stato eletto, si scontra con le diciottomila presenze del giovane Luigi genovese, in quota papà Francantonio. Una bella matassa da sbrogliare, che conviene non toccare fino alla elezione del presidente dell’ARS, per la quale la maggioranza deve presentarsi senza smagliature. Tempi lunghi quindi per conoscere la nuova giunta, dove alcuni assessori potrebbero anche essere temporanei, visto che mirano ad occupare un seggio a Roma alle prossime elezioni politiche di primavera, come ad esempio sembraa voglia fare Falcone o lo stesso Armao. Questo passaggio potrebbe rivelarsi un ottimo calmante di eventuali movimenti interni, perché farebbe intravedere a breve una rotazione che andrebbe a chiudere ferite che oggi rimarrebbero aperte.(Salvatore Augello)