“L'incontro odierno con la direzione della STMicroelectronics, anche se limitato agli aspetti relativi alla richiesta di cassa integrazione guadagni avanzata dall’azienda,

riconferma una situazione di crisi produttiva molto accentuata, più grave di quanto la ST ammetta. Ci è stato riproposto – spiega Tuccio Cutugno, segretario provinciale di Fiom Cgil un ricorso massiccio alla cassa integrazione ordinaria così come era stato anticipato che rappresenta un onere insostenibile per i redditi dei lavoratori interessati, pari a tagli di stipendio superiori al 30%, con punte del 50% nel mese di giugno. Un sacrificio a fronte del quale né la ST né la Numonyx, nel corso dell'incontro al Ministero dello Sviluppo economico, hanno ritenuto opportuno presentare i richiesti piani industriali. Le prospettive sono vaghe e indefinite, l’amministratore Romano per ragioni di riservatezza si è rifiutato di fare dichiarazioni sia sul fotovoltaico che sull'M6 e ha rinviato il confronto sui progetti alternativi destinati all'M9, confermando nel contempo tutte le criticità delle produzioni a se pollici e l'incertezza sul futuro dei lavoratori della Numonyx”. ”Siamo fortemente sconcertati dal silenzio e dalla latitanza della Confindustria catanese, che a suo tempo si era intestata il progetto dell'Etna Valley. Facciamo un pressante appello alle istituzion: Regione, Provincia e Comune di Catania che sembrano interessarsi solo “ad intermittenza” delle gravi problematiche legato allo stabilimento siciliano della STMicroelectronics”. “Infine- conclude- Cutugno- rispetto alle affermazioni del presidente Lombardo, dichiariamo la nostra disponibilità immediata ad un incontro. In verità, abbiamo molte precisazioni da fare rispetto alle informazioni di cui è in possesso Lombardo, in particolare su ciò che riguarda il contratto di programma di 460 milioni di euro. Al Ministero, infatti, ci è stato dichiarato che non sono più disponibili". (Fonte cronaca oggi)