Incontro fruttuoso pochi giorni fa a Firenze tra Pier Luigi Vigna, ex Procuratore Nazionale Antimafia, e Andrea Vecchio, presidente di Ance Catania.

 Su richiesta della Italcementi di Bergamo Vigna sta preparando insieme con altri due esperti (il prof. Giovanni Fiandaca ordinario di Diritto Penale a Palermo e il prof. Donato Masciandaro che insegna Economia alla Bocconi) un codice di autoregolamentazione destinato alle imprese, che servirà a prevenire le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e privati. Il testo, non ancora in forma definitiva e articolato in 61 punti, prevede controlli più severi su addetti e fornitori. Nel corso dell’incontro, voluto da Vigna per meglio conoscere le posizioni dei costruttori edili, Andrea Vecchio ha osservato che alcune norme, come la disposizione di delegare alle imprese la raccolta delle informazioni sull’affidabilità dei soggetti esterni, avrebbero come conseguenza un inaccettabile aggravio di oneri per le imprese, soprattutto le piccole aziende. L’Ance suggerisce che i controlli vadano certamente effettuati, ma da parte di istituzioni e forze dell’ordine, e in particolare sulle attività più rischiose: nel campo edile, le cave, i noli a caldo, le forniture di calcestruzzo e bitume, lo smaltimento rifiuti e il movimento terra. Al termine dell’incontro, il presidente provinciale catanese ha invitato ufficialmente Vigna, a nome del presidente nazionale Ance Buzzetti, ad un nuovo e altrettanto sereno confronto a Roma, che avverrà nelle prossime settimane (fonte cronaca oggi)