(Fonte: ansa) E' paradossale ma il lavoro in 'nero' permette di sopravvivere a 5 famiglie su 10 nella provincia di Catania". Lo rileva il segretario provinciale della Uil, Angelo Mattone,

 citando le stime nazionali dalle quali uscirebbe invece un quadro complessivo da "popolazione malnutrita o anoressica". Le cifre saranno rese ufficialmente note domani durante il convegno "Fannulloni, merito e bisogni sociali: le proposte della Uil" presieduto dal segretario regionale del sindacato, Claudio Barone. Durante i lavori Mattone annuncia che parlerà del "paradosso di una realtà, quella catanese, nella quale il lavoro nero incrementa i redditi di almeno 5 famiglie su 10 consentendo loro di sopravvivere". "Una provincia con un tenore di vita che la colloca al 95/mo posto e che registra una spesa media mensile pro capite di 687 euro, ultima tra tutte le province italiane - osserva il segretario della Uil - esce fuori da qualsiasi schema statistico. Questo è effetto degli oltre 100 mila lavoratori in 'nero' che operano nel mercato del lavoro etneo. A questo dato si aggiunga che l'importo medio mensile delle pensioni è di 573 euro. Pertanto - conclude Mattone - se ci si dovesse attenere alle statistiche generali con un spesa mensile di 687 e una media pensionistica di 573 euro, dovremmo trovarci di fronte a una popolazione malnutrita, anoressica. Paradossalmente, invece, ci soccorre il dato del lavoro nero".