L'ictus cerebrale è una catastrofe prevenibile e curabile. Questo il messaggio della IV Giornata mondiale dell'ictus cerebrale,

 il World Stroke Day, che si celebra domani, 28 ottobre. Per l'Italia si tratta del primo appuntamento, promosso, tra gli altri, dalla Federazione Alice, che riunisce persone colpite da ictus,familiari e operatori sanitari. L'iniziativa prevede visite gratuite e screening nei vari ospedali coinvolti nell'iniziativa:diagnosi precoce e prevenzione riducono il rischio. Ogni anno l'ictus uccide 6mln di persone;in Italia ogni anno sono 200 mila le persone colpite,40 mila muoiono in un breve periodo e altre 40 mila perdono l'autosufficienza.

COS’E’ L’ICTUS

L’ictus, o accidente cerebrovascolare, si verifica quando viene a mancare l’apporto di sangue alle cellule di una zona del cervello per un lungo periodo di tempo, causando la morte delle cellule per mancanza di ossigeno e delle sostanze essenziali per il funzionamento del cervello. Il processo è simile a quello dell’attacco cardiaco, con la differenza che in questo caso sono le cellule cerebrali ad essere colpite. I vasi sanguigni possono essere bloccati da aterosclerosi, da grumi o da emorragia. I fattori che predispongono all’ictus sono l’ipertensione non curata, l’aterosclerosi, il diabete, l’età avanzata, l’obesità e il fumo. Le ricerche più recenti hanno permesso di scoprire un farmaco che, se somministrato nelle quattro o cinque ore immediatamente successive all’ictus, aumenta in modo considerevole il tasso di sopravvivenza. I sintomi tipici sono perdita della memoria e difficoltà di concentrazione, formicolio, insensibilità e sensazione di pesantezza agli arti, perdita di movimento. I sintomi sono spesso limitati ad una parte del corpo, come si nota nelle frequenti paralisi del lato destro o sinistro. L’ictus può essere così lieve da non essere neanche rilevato o così grave da essere fatale. E’ difficile determinare l’estensione del danno o della morte delle cellule al momento in cui si manifesta l’attacco, e una previsione a lungo termine dipende dalla zona e dall’estensione del danno cerebrale. Le terapie fisiche e fonetiche sono utili per la riabilitazione del paziente. (fonte cronaca oggi)