PROVINCIA: COMMISSARIO STRAORDINARIO PER SOCIETÀ RIFIUTI

E’ stato il commissario straordinario nominato dalla Regione e inviato alla Provincia Regionale di Caltanissetta ad approvare, al posto del Consiglio provinciale che non vi aveva ottemperato, la costituzione delle nuove Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (S.R.R.) sul territorio.

Si tratta di Carmelo Messina, nominato con decreto dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità. La nomina del funzionario è stata, come detto, consequenziale alla mancata approvazione, da parte del Consiglio provinciale, del deliberato con cui doveva essere appunto esitata la costituzione delle nuove strutture consortili (ne sono state previste due nel territorio per le aree Nord e Sud), con contestuale approvazione di statuto e atto costitutivo. Tale argomento, ricordiamo, dopo essere stato più volte differito dall’assemblea consiliare, è stato affrontato in una sessione urgente convocata per il 16 agosto scorso conclusasi però con esito negativo, in quanto a maggioranza è stata respinta la costituzione dei nuovi Ambiti territoriali così come disciplinati dalla legge regionale n. 9/2010 e successive modifiche ed integrazioni: un pronunciamento negativo, questo, analogo a quello di vari Comuni del territorio, compreso il capoluogo, dal momento che i relativi Consigli si sono anch’essi espressi contro la costituzione delle società, ritenendole praticamente “imposte” dalla Regione, così come gli schemi di statuto e atto costitutivo che dovevano essere recepiti senza possibilità di emendamenti. Il commissario Messina, dopo aver notificato la sua nomina all’attuale commissario straordinario dell’ente Damiano Li Vecchi, al presidente del Consiglio provinciale Michele Mancuso e al segretario generale Antonella Liotta, è stato ricevuto da quest’ultima per il disbrigo degli adempimenti connessi alla sua nomina, nel cui decreto viene ricordato come la costituzione delle S.R.R. negli ambiti territoriali di riferimento, al posto dei precedenti Ato, è stata prevista “al fine di garantire che la transizione verso il nuovo modello di gestione del ciclo integrato dei rifiuti avvenga in Sicilia senza alcuna soluzione di continuità, anche per prevenire i rischi di una crisi socio economica e interruzione del servizio”. Il funzionario ha così approvato, sostituendosi al Consiglio, le due deliberazioni con cui vengono costituite, assieme agli altri enti territoriali ricompresi, le società consortili per azioni “Ato n. 3 Caltanissetta Provincia Nord” e “Ato n. 4 Caltanissetta Provincia Sud”, approvando i relativi schemi di atto costitutivo e statuto, e autorizzando il legale rappresentante dell’ente alla stipula degli atti costitutivi e alla sottoscrizione delle quote sociali dell’ente. La quota di capitale spettante alla Provincia è di 6.000 euro per ciascun Ato, a fronte del capitale sociale determinato per ciascuna società in 120 mila euro, di cui il 95% riservato ai Comuni con quote calcolate sulla base della relativa popolazione. La durata delle nuove società consortili è fissata al 31 dicembre 2030.

CORTE DI APPELLO DI CALTANISSETTA: PROSPETTIVE POSITIVE

La battaglia dell' Avvocatura e dell' OUA in opposizione ai tagli indiscriminati di circa 900 sedi giudiziarie ottiene i primi risultati : la Commissione Giustizia del Senato nella seduta del 31 luglio ha, infatti, emesso un parere nel quale vengono recepiti tutti i suggerimenti e tutte le proposte formulate dall' OUA. La Commissione, comunica l'avv. Michele Riggi della Giunta nazionale OUA, ha infatti richiesto al Governo di tener conto, prima di procedere con la soppressione della sede giudiziaria delle situazioni ambientali, della posizione orografica, della esistenza o meno di validi collegamenti con mezzi pubblici, della presenza della criminalità organizzata. Per quel che riguarda il Nostro Distretto di Corte di Appello, continua l'avv. Riggi, la Commissione ha indicato al Governo di NON sopprimere il Tribunale di Nicosia, suggerendo che gli venga accorpato quello di Mistretta proprio in considerazione del fatto che "".. trattasi di tribunale, che insiste in area montana servita solo da pessime infrastrutture viarie con servizi pubblici di trasporto minimi e ad orari ridotti. L'accorpamento col tribunale di Mistretta permetterebbe, come risulta dalla relazione del Presidente e del Procuratore generale della Corte d'appello di Caltanissetta, di mantenere l'efficienza del servizio giustizia nei territori delle Madonie e dei Nebrodi, storicamente interessati da rilevanti presenze di pericolosi clan affiliati a "Cosa Nostra."" Se tale parere verrà recepito dal Governo, il Distretto di Corte di Caltanissetta verrà ingrandire il proprio bacino di competenza (allontanando il pericolo di una sempre temuta soppressione), non solo con il territorio del circondario di Mistretta ma anche perchè è in ogni caso previsto che Niscemi rientri nella competenza del Tribunale di Gela. L'impegno e le battaglie hanno prodotto un primo, ma non conclusivo, risultato -conclude l'avv. Riggi- ma l'attenzione resta alta e l' OUA, non solo a tutela delle sedi giudiziarie, ma principalmente perchè le "riformette" attuate con la mediazione, con il filtro in appello, con le inefficaci modifiche al codice di procedura civile ledono fortemente i diritti dei cittadini, ha proclamato per il 21 e 22 settembre 2012 due giornate di astensione da tutte le udienze.

GELA: 100 MILA LITRI DI BENZINA DISPERSI NEL SOTTOSUOLO

Oltre 100 mila litri di benzina dispersi nel sottosuolo da un serbatoio della Raffineria di Gela. E’ quanto hanno accertato, su direttive del procuratore Lucia Lotti, gli uomini della Guardia Costiera, in collaborazione con il Nucleo Speciale di Intervento del Comando Generale del Corpo della Capitanerie di Porto di Roma. Quattro gli avvisi di garanzia e avvisi di conclusione delle indagini preliminari notificati all’amministratore delegato della stessa Raffineria gelese, Bernardo Casa; al responsabile Movimenti e Spedizioni e del parco generale serbatoi, Salvatore Losardo e ai responsabili del turno operativo del parco generale serbatoio, Paolo Di Mario e Giuseppe Torrisi. Una ulteriore informazione di garanzia è stata notificata alla Raffineria di Gela Spa. Gli inquirenti hanno appurato, nel settembre dell’anno scorso, che nell’isola 28, all’interno del bacino di contenimento del serbatoio “S314”, si verificava, dal punto di innesto tra due tubazioni esterne allo stesso serbatoio, una cospicua perdita di benzina, pari a 1,2 litri al minuto. L’area interessata fu sottoposta ad immediato sequestro. Le indagini, però, hanno consentito di delineare, in maniera assai incisiva, quanto si era verificato mesi prima. L’11 e il 27 luglio, infatti, due operai del reparto avevano segnalato ai propri superiori la perdita di benzina e solo una settimana dopo la seconda segnalazione e dunque a distanza di 23 giorni dalla prima, si era proceduto all’intervento per tamponare la perdita. Manutenzione tardiva. Lo scorso 23 settembre, gli uomini della Guardia Costiera hanno nuovamente rilevato la copiosa perdita di carburante che, secondo gli accertamenti, ha causato lo sversamento nel suolo di una quantità valutabile tra 50.000 e 115.000 litri circa.